Giovinette. Le
calciatrici che sfidarono il Duce di Federica Seneghini
Solferino
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Circolo dei lettori del torneo letterario di Robinson
di Grottaferrata "Un libro al mese della biblioteca comunale"
coordinato da Lucia Zenobi e Cinzia Silvagni
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Il tema è sicuramente interessante. Donne che pretendono di giocare a calcio in momento storico molto delicato e difficile che non riconosce alla donna tutta la libertà che dovrebbe. Il Fascismo voleva donne forti e rinvigorite dallo sport, ma il calcio era troppo rischioso per il corpo di una futura madre e soprattutto non rientrava nel programma olimpico.
Peccato che, malgrado tutta la ricca documentazione storica consultata, la Seneghini l’abbia svolto in modo quasi frettoloso. Non è un romanzo e neppure un saggio, un collage di storia vera e fantasia che poco aggiunge alla letteratura già esistente in materia.
A completare l’opera della Seneghini il corposo saggio di Marco Giani che dovrebbe farci capire meglio il contesto storico, peraltro già noto e discusso.
Scrittori non ci si improvvisa.
Cristina Maria Patuzzi
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Lungo diario che racconta la storia di un gruppo di raazzine che decidono di giocare a calcio. Interessante vedere l'ottusità del regime che vuole le Giovani Italiane sportive ma femminili cosa inpossibile, per gli uomini in nero, per le ragazze che giocavano a calcio. IL calcio femminile viene quindi bandito ma utilizzando il solito sistema italiano, lungaggini burocratiche- Chi è che vieta cosa- e l'intimidazione delle squadre nere. Dopo un pò di resistenza le nostre dovranno desistere e dedicarsi ad altri sport. Troppo prolisso.
Vincenzo Parma
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Un romanzo saggio che poteva essere interessante per l’argomento (la storia della prima squadra femminile in Italia) e il periodo (il 1932 sotto il fascismo). Invece risulta prolisso, confuso e trattato in modo superficiale.
Maria Daniela Costanzi