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I meccanismi dell’odio di Eraldo Affinati e Marco Gatto
Mondadori

 

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Circolo dei lettori del torneo letterario di Robinson
di Bisceglie "Presidio del libro"
coordinato da Rosa Leuci
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Il tema è di sicuro interesse, la forma dialogica poteva fornire brio e enfasi alla dialettica, che invece fatica a trovarsi tra due autori che sembrano più intenti a scambiarsi pacche sulle spalle. Ancora più grave è il compiacimento con cui si dilungano in quello che sembra divenire un esercizio di stile più che una disamina ragionata. Per quanti spunti, umanamente coinvolgenti, affreschino le pagine del libro, lo stile barocco della prosa distoglie il lettore impedendogli di empatizzare e cogliere emotivamente, non solo con la ragione, i meccanismi dell’odio. Se questo era lo scopo, gli autori non riescono a raggiungerlo.

Nicola Amoroso

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Ho trovato molto interessante la parte relativa all’insegnamento della lingua italiana ai ragazzi soli e immigrati, provenienti da paesi diversi, per restituire la parola a chi non ha la possibilità di comunicare in nessun modo le proprie esperienze. Sono venuta a conoscenza della fondazione  Penny Wirton, attraverso questo libro, che ha il coraggio di descrivere anche i fallimenti  e mette in luce gli sforzi di gruppi di volontari in tutta Italia.

Ho preferito “1960: l’Italia sull’orlo della guerra civile”, perché la forma dialogica di “I meccanismi dell’odio” mi è sembrata talvolta eccessivamente complicata dalle vicende biografiche e dal rapporto padre-figlio dei due Autori.

Giuseppina Difino

 

Il torneo letterario di Robinson è un'iniziativa curata da Giorgio Dell'Arti per conto di GEDI Gruppo Editoriale S.p.A.
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