Il gatto che viaggiava in vaporetto di Stefano Medas
Sperling
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Circolo dei lettori del torneo di Robinson
di Roma 1 “Biblioteche di Roma”
coordinato da Simona Cives e Magdalena Agata Jedrusik
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Il libro di Stefano Medas è un omaggio sincero alla Venezia autentica, popolata da persone semplici e splendidi felini. La vita della città si intreccia inesorabilmente a quella dei gatti, che animano le giornate delle calli dalla notte dei tempi. Tanti sono i ruoli importanti a loro assegnati: scaccia-topi durante la terribile “morte nera” e anche in seguito, guardiani di testi antichi e nuovi nella libreria “Acqua Alta”, terapeuti nell’Ospedale Civile, compagni fidati dei pescatori, ma soprattutto amici fedeli dell’uomo. Questa espressione è di solito utilizzata per i cani, ma Medas ci da una chiara visione di come anche i gatti siano in grado di sviluppare un attaccamento speciali nei confronti dell’essere umano. Basti pensare al rapporto speciale tra la Norma e la sua colonia di oltre quaranta gatti, al monaco irlandese che celebrò il suo gatto che gli faceva compagnia nelle lunghe notti di lavoro, a Cuba che passa le ore ad osservare il narratore intento a scrivere le sue relazioni.
Venezia è la città dei gatti, così mi è stato detto prima di metterci piede la prima volta, e l’autore ne fa una descrizione meravigliosa e poetica.
Antonella Di Pierro