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L’educazione di un fascista di Paolo Berizzi
Feltrinelli

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Circolo dei lettori del torneo letterario di Robinson
di Latina "Centro Donna Lilith"
coordinato da Luisella Benedetti e Alessia Ricciardi

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Il libro di Paolo Berizzi è una bomba che scatena nel lettore uno sconcerto non indifferente.

Probabilmente sono una lettrice facile allo stupore, ma questa inchiesta mi ha colpito moltissimo e mi è anche piaciuta, moltissimo.

Il testo ha una scrittura giornalistica e perciò scorrevole ed essenziale.

I contenuti aprono gli occhi su un mondo di cui non avevo alcuna consapevolezza e che mi spaventano.

Sicuramente mi hanno fatto conoscere un bravo giornalista di cui ho voglia di leggere altri scritti.

Annamaria Fascinato

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Il libro di Paolo  Berizzi ci introduce nel mondo degli sport da combattimento e, attraverso interviste ad atleti, presidenti di federazioni sportive, icone di questi sport, percorre quella che il giornalista definisce “l’educazione gentile di in un fascista del terzo millennio”.

Nel corso della lettura ci si rende conto di quanto ancora siano presenti in tutta la loro pericolosità i simboli e i valori nefasti del ventennio, e quanto sia ben poco “gentile” il processo educativo messo in atto, che distorce gli sport da contatto, in palestre e associazioni, campi estivi di addestramento, spesso trovando appoggio e sponda legittimante in istituzioni e rappresentanze politiche.

Rosalia Carturan

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Valutazione:1 Il libro è molto interessante perché si addentra in un mondo ai più sconosciuto con interviste, agli atleti o ai dirigenti di associazioni sportive o palestre, affiancate ad un lavoro rigoroso di documentazione e di inchiesta. Il mondo che ne emerge è quello degli atleti, o meglio lottatori, delle arti marziali miste. Un mondo in cui si entra bambini e che accompagna la loro crescita fino a quando diventano adulti. Un mondo che nega l’appartenenza politica ma che ha sponsor, sostenitori ed atleti di fede fascista. Un mondo che tiene i ragazzi lontano dalla strada ma che inculca l’amore per la violenza e il senso di appartenenza al gruppo prima di ogni altra cosa. Ciò che ne emerge è una deriva molto inquietante dell’autoritarismo dove le colonie, i campi di addestramento e le palestre prendono il posto della famiglia nell’insegnare valori e stereotipi di matrice fascista. Mi ha dato una inquietante consapevolezza dei rischi che corriamo e della necessità che famiglia e scuola si uniscano nel supportare i ragazzi nell’acquisizione di uno sguardo critico su queste associazioni e sui loro fini.

Paola Bertoni

 

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Circolo dei lettori del torneo di Robinson
di Grottaferrata “Un libro al mese della biblioteca comunale”
coordinato da Lucia Zenobi e Cinzia Silvagni
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La Storia si dimentica, si dovrebbe fare più attenzione a ciò che succede intorno a noi, sempre. Le emergenze della società di oggi sono tante, una delle quali è' una nuova e allarmante forma di fascismo. Da leggere.                                                                                                                          

                                                                                                                                                                                                         Giuliana  Lombardi

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Libro inchiesta con cui l’autore ci accompagna in un inquietante viaggio nell’universo delle frange estremiste di una certa destra italiana.

Stile semplice e diretto, taglio giornalistico, Interessante analisi svolta con competenza e accuratezza.

Pur non essendo il tipo di lettura che sceglierei è stato davvero interessante leggerlo.

 

Francesca Del Giudice

 

 

 

 

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