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La casa dalle finestre sempre accese di Anna Folli
Neri Pozza

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Circolo dei lettori del torneo letterario di Robinson
 di Marostica "Insieme per leggere"
coordinato da Liliana Contin
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Un libro denso e ricco che potrebbe essere un saggio, ma si legge come un romanzo. Si sente che la scrittrice ha approfondito la conoscenza dei due protagonisti Giacomo Debenedetti e Renata Ongaro, e non solo, riportando brani di lettere, di saggi, documenti illuminanti.

Molto interessante la prima parte quando a Torino troviamo insieme a Giacomo grandi personaggi come Piero Gobetti e Carlo Levi per citarne solo alcuni.  Nel corso della sua vita egli avrà modo di apprezzare e far apprezzare, grazie alla sua attività di critico quelli che diventeranno grandi poeti e scrittori come Saba, Ungaretti e Montale, Moravia, Morante, Savinio, Palazzeschi, Caproni, Pasolini e tanti altri. Ospiterà a casa sua anche Sartre e Simone de Beauvoir.

Straordinari e veramente irripetibili gli anni 50 a Roma, dove giungono menti illuminate come Pier Paolo Pasolini, Goffredo Parise.  Ben descritta ed approfondita anche l’avventura del Saggiatore con i suoi rapporti con Mondadori.

Sia a Torino, che a Roma, ma anche durante la fuga dalla furia nazi-fascista a Crotone, le case di Giacomo e Renata hanno mantenuto le “finestre sempre accese”. Non un salotto vero e proprio, ma una comunità che condivide la stessa passione per la letteratura, la poesia, la musica, il sapere. Un insieme di rapporti più o meno stretti, tra cui spicca quello con Umberto Saba, durato tutta una vita, o un rapporto po’ più particolare con Mario Soldati.  Giacomo è un uomo intelligentissimo e con una cultura immensa, dedito ad un lavoro incessante e faticoso. Grande il suo amore per Proust e per la Recherche, a quest’opera dedica saggi critici, interventi, incontri e addirittura un “esperimento” divulgativo, e cioè una “monografia radiofonica”. È leitmotiv che lo accompagna per tutta la vita.

Mario Guderzo

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Il racconto della vita e delle opere dei Debenedetti si sviluppa come un’esplorazione della stagione letteraria del loro tempo, in Italia e nel mondo. Un tempo che include ben due guerre mondiali, con annessi sconvolgimenti sociali e politici. Il personaggio Giacomo Debenedetti, come scaturisce a mio giudizio dal libro di Folli, sembra farsi coinvolgere solo in parte dagli eventi storici, impegnato com’è negli approfondimenti e interpretazioni delle opere dei grandi scrittori del suo tempo. Giacomo è di gran lunga il protagonista del racconto; la moglie Renata è tuttavia un’importante presenza che umanizza il granitico impegno letterario del marito. Mi ha coinvolto l’ambiente in cui si muovono; ho avuto l’impressione di conoscere personalmente per qualche momento poeti e scrittori di cui avevo letto qualche opera… Bella sensazione, che la elevata qualità della scrittura mi ha saputo trasmettere.

Rosanna Tasca

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Anna Folli ci immerge in un’atmosfera fatta di cultura e di arte, ci accompagna nelle città, Torino e Roma, e nelle case di uomini e donne di cui abbiamo sempre sentito parlare, di cui abbiamo letto e studiato le opere. I protagonisti sono Giacomo Debenedetti, grande critico italiano del Novecento e la moglie Renata Ongaro, scrittrice, ma intorno a loro ruotano illustri personaggi come Umberto Saba, grande amico di Giacomo, Elsa Morante e Alberto Moravia, Eugenio Montale, Mario Soldati e tanti altri che li hanno accompagnati durante la loro straordinaria esistenza.

Raccontando di loro la scrittrice ripercorre le tappe della storia dell’Italia anche nei suoi periodi più tristi, dalle leggi razziali, alla guerra, dalla precipitosa fuga a Cortona al ritorno a Roma e alla ricostruzione. Più che la figura di Debenedetti, uomo intelligente, geniale, ma un inquieto e di carattere difficile, ho trovato molto positiva Renata Orengo, colta e affascinante, che lo ha sempre supportato e capito, lo si comprende dalle lettere che lei scrive ai suoi amici ed amiche, in cui racconta di sé e dei figli Antonio ed Elisa ma soprattutto del marito, prima e dopo la sua morte. Così  scrive alla grande scrittrice Alba de Céspedes sua cara amica, mentre sta lavorando alla pubblicazione delle carte inedite di Giacomo, un anno dopo la sua morte, il 20 gennaio del 1967: “Vivo praticamente con Giacomo come non mi è mai riuscito di vivere quando lui era qui…Mi alzo al mattino presto e lavoro, e lavoro tutto il giorno: alla sera, come un rito, mi siedo a tavola sotto la lampada, forse aspetto solo che Giacomo si sieda in faccia a me; perché questo avvenisse per un attimo, un secondo, darei la vita. Guardarci, ora che è tutto chiaro, con la stessa limpidità di quando ci guardavamo ragazzi…”.

Liliana Contin

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Libro è godibile, incentrato sulla narrazione della coppia Debenedetti / Orengo. 

In verità - forse perché solitamente non amo le attenzioni riservate ai mondi privilegiati cui sicuramente i due appartenevano- ho apprezzato maggiormente la possibilità di “affacciarmi “, tramite loro, sulla vita meno conosciuta di numerosi personaggi noti della cultura del ‘900.

Tra tutti ho amato incontrare Alba DeCespedes, che in adolescenza ha sicuramente contribuito a fondare il mio amore per la lettura.

Ciò che mi è fortemente rimasto a fine lettura è il rammarico e il rimpianto per un tempo in cui la cultura era una vocazione, utile a sopravvivere anche ai più cruenti fatti della storia.

Laura De Marchi

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Biografia di Giacomo Debenetti e sua moglie Renata. Scritto bene in forma di romanzo. Alcune parti più piacevoli altre meno. Quasi tutte le persone che hanno avuto una rilevanza socio-storico-politica scrivono una biografia così ti trovi ad avere dei déjà-vu per chi ha letto, ad esempio, “Il pallone si stoffa”.

Maristella Drago

 

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Il libro di Anna Folli è una biografia, non solo di una coppia, ma di una intera generazione di scrittori, artisti e poeti visti con occhi diversi da come li abbiamo letti e studiati! Attraversiamo assieme al percorso professionale di Debenedetti la storia dell’Italia del Novecento!

Una biografia romanzata che rivela una grande ricerca e una bella scrittura!

Graziella Pivotto

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La prima impressione leggendo questo romanzo è quella di essere tornati a scuola e di ripassare la storia della letteratura italiana del 900. Leggendo il racconto della vita di Giacomo Debenedetti, mente eccelsa che si occupa per tutta la vita di libri, cinema e teatro, e di sua moglie Renata Orengo viene descritta la storia dell’Italia dalla prima guerra mondiale fino all’ istituzione della repubblica italiana. I personaggi che frequentano la casa dalle finestre sempre accese, lo studio di Giacomo Debenedetti aveva la luce sempre accesa perché anche di notte continuava a leggere e scrivere, sono una buona parte dei poeti e scrittori del secolo passato, importante la sua traduzione delle opere di Proust. Difficile rendere in poche righe lo spirito che anima tutto il romanzo.

Giovannina Cagnin 

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È con un po’ di imbarazzo che metto questo libro al secondo posto perché è un libro che mi è interessato molto.

Trovo questa biografia, importante e appassionante sia per la storia complessa di Renata e Giacomo, sia per tutta quella compagnia di figure, amici e quant'altro che va aumentando a mano a mano che il lettore si addentra nella lettura. Il tempo storico diventa un grande protagonista insieme a loro. Il libro ricostruisce e racconta il 900 ricco e affollato di figure in ricerca, in grado di aprire grandi domande e grandi speranze, insieme ai momenti più gravi con l'ombra nera delle guerre, del fascismo.

Mi ha colpito molto come per i vari protagonisti " l'impegno letterario debba diventare una responsabilità civile e che la cultura possa illuminare la politica".

Il libro ha inoltre il pregio di farci conoscere autrici e autori, filosofi e artisti, mostrandoci altre sfaccettature, dando spazio alla loro vita privata al carattere ecc... Grandi amicizie in una "Torino adolescente".

Attraverso la storia di Giacomo e Renata siamo accompagnati dentro a un passato, a una cultura che ci ha cresciuti, a una memoria ben solida che ha radici profonde nel nostro essere.

È un libro per appassionati di letteratura, ma spero possa arrivare anche ad altri.

Teresa Santini

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Nella biografia che Anna Folli, dedica ai coniugi Renata e Giacomo Debenedetti, sono tutti troppo belli, troppo intelligenti, troppo brillanti, troppo ricchi, insomma un po' troppo. Nessuno in questo libro sembra lavorare. Dei due protagonisti, a risultare sicuramente più simpatica è Renata, dotata di intelligenza ma anche di sano compromesso. Mentre del critico letterario Giacomo Debenedetti esce il ritratto di uno snob anaffettivo ed egocentrico, che tradisce la moglie e tiene i figli a debita distanza, assiso al suo trono. Quello che nel testo viene indicato come il dramma di un ebreo, perseguitato dal fascismo, si risolve nella sola “visione” della deportazione dal ghetto di Roma, e nella fuga dorata in castelli e ville di compiacenti amici, dove: “si leggeva, si giocava a carte, ci si inerpicava fino a Cortona a fare la spesa, si facevano e si ricevevano visite”. Bah.

Carlo Bonato

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Non è un romanzo, ma una noiosa e lunga tesi di laurea in letteratura moderna. Sentimenti?  No!

Verdiana Sansovini

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La storia di Giacomo Debenedetti e Renata Orengo, della loro famiglia colta, amante della lettura e dell'arte, diventa il tramite per raccontare il novecento, un secolo denso di fermenti e speranze intrecciati con gli avvenimenti sociali e bellici che hanno segnato drammaticamente la vita di molte persone. 

Scrive l'autore: “Di quella generazione di scrittori, poeti, artisti e intellettuali investiti da una vocazione che coincideva con la loro stessa esistenza, si sta perdendo persino il ricordo. Per questo vale la pena di raccontarla”. 

Si scopre così una sorta di “rete” fra di loro, costituita da legami affettivi, interessi di lavoro, scambio di opinioni e critiche, reciproco aiuto negli anni del fascismo.

La complicata storia d'amore fra Giacomo e Renata viene raccontata attraverso i loro pensieri, il loro sentire, gli avvenimenti anche avventurosi che li avvicineranno e separeranno e durerà sino alla morte di Giacomo e oltre, grazie alla dedizione che Renata porrà alla trascrizione delle sue opere.

Maria Mabilia

 

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Le biografie sono la mia passione e questa non ha tradito le mie aspettative, quindi 1 a questo libro. Avevo già incontrato in questo torneo la figura di Giacomo Debenedetti nel libro di Pedullà, perciò rincontrarla in un libro tutto a lui dedicato è stata una vera fortuna nonché appassionante. Per me, che certi nomi li ho incontrati solo a scuola nel testo di letteratura italiana, è stato entusiasmante sentirli vivere con vizi e virtù, concreti, umani, stretti in relazioni più o meno amichevoli. Un autore lo conosci attraverso le sue opere, lo ami, non lo ami, lo esalti, lo disprezzi. Ma sapere come si veste, se sa far ridere o piangere, se è gentile o scostante, solitario o compagnone sono cose che lo avvicinano a te lettore, lo tolgono dal piedistallo senza nulla togliere alla sua grandezza. Per questo mi è piaciuta questa biografia, perché è la storia di un uomo con le sue inquietudini, le sue gioie, le sue aspirazioni e le sue sconfitte. E se non si fosse chiamato Giacomo Debenedetti, ebreo italiano, che ha realmente attraversato metà del Novecento avrebbe potuto benissimo essere il protagonista di un bellissimo romanzo. E questo grazie alla scrittura di Anna Folli sicuramente più narrativa che saggistica.

Laura Primon

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Biografia di Giacomo Debenedetti e di sua moglie Renata, che è un vero e proprio romanzo. Ripercorre la storia di una intera generazione dagli anni 20 agli 80 e racconta la Torino del secolo scorso. Una storia bella e interessante.

Paola Parise

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Questa è la storia di una casa con le finestre sempre accese, illuminate dalla luce calda della cultura e dell’intelligenza fervente, in costante tumulto, dei più grandi letterati italiani. È la storia d’amore di Giacomo Debenedetti e di sua moglie Renata, ma non solo: è la storia di tutti i personaggi illustri che popolano la loro casa, rendendola un luogo unico di scambio e fermento. Una storia che si unisce e si intreccia con la Storia del Novecento, con le sue luci e le sue tante ombre. Questa emozionante biografia di Anna Folli è da leggere per avere una visione nitida di uno spaccato di un’Italia ormai lontana, ma preziosa.

Serena Vivian

 

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Un romanzo – saggio molto interessante in cui si racconta una storia d’amore quella tra Giacomo Debenedetti e Renata Orengo, due intellettuali, persone illuminate che insieme condividono oltre che vita anche la passione per la cultura. Molto interessante la descrizione del loro ambiente, in particolare delle persone che essi frequentavano, da Carlo Levi a Umberto Saba, da Alberto Moravia a Mario Soldati. Ma la figura straordinaria è per me Renata, una donna intelligente e forte che ha mantenuto “le finestre sempre accese”.

Sofia Marcon

 

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asa dalle finestre sempre accese di Anna Folli
Neri Pozza

 

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Circolo dei lettori del torneo di Robinson
di Avellino “Parole tra noi leggere”
coordinato da Emilia Bersabea Cirillo
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L’incipit del libro può commuovere chi conosce Torino e si sente trasportato nelle atmosfere del Lungo Po, sotto la casa delle finestre sempre accese. Il protagonista, Giacomo Debenedetti, ebreo, grande critico letterario, scopritore e divulgatore in Italia di Proust, dopo la morte del padre, ancora conserva un tremore alle mani e deve fare i conti con tutte le sue insicurezze ed i suoi timori. Insicurezze e timori che non gli impediscono di tradire, spesso, il grande amore della sua vita, la moglie Renata, conosciuta appena quattordicenne al Teatro Regio di Torino, a cui sarà sempre grato per aver sopportato le sue assenze e i suoi ritorni. Accanto alla biografia di Giacomo si snoda, quasi come in un gossip magazine, un excursus interminabile su personaggi di rilievo della cultura italiana, dagli anni venti agli anni sessanta, che hanno intrecciato la loro vita tra incontri e dissidi, amori e separazioni, all’ombra dei grandi e terribili eventi del ‘900. E il libro si conclude con la lettera, ad Alba Decéspedes, in cui Renata afferma che darebbe la vita per poter rivedere Giacomo seduto per un attimo in faccia a lei, “ora che è tutto chiaro”. Fortuna che nel loro peregrinare in fuga, ancora non conoscevano “tutto l’orrore dei campi di concentramento”, se no molto più lacerante sarebbe stato per loro il graffio della paura.

Lidia Casali

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Anna Folli ripercorre la storia di Giacomo Debenedetti, grande saggista, critico letterario e scrittore e della moglie Renata Orengo, dalla sensibilità non inferiore al marito. La casa dalle finestre sempre accese è la loro casa di Torino che ospitava artisti, scrittori e intellettuali che avevano bisogno dell’arte e della bellezza come dell’aria per respirare. La Folli ci presenta un uomo dall’intelligenza lucida e profonda, brillante, colto, capace di scrivere critiche come romanzi e tuttavia di una complessità piena di contraddizioni, sempre inquieto per dolori e delusioni che lo attraversano.

Il libro affascina già dall’incipit: in una giornata in cui l’aria odora di neve l’autrice ci accompagna davanti a un edificio color sabbia con le finestre che guardano il fiume e la collina. Colpisce lo stile semplice e conciso della scrittura nonostante la mole dei personaggi e degli avvenimenti storici ampiamente documentati e riportati. La suddivisione per argomenti ne favorisce il richiamo e la mappatura.

Traspare l’urgenza di far rivivere la magia di quei cenacoli letterari affinché ne rimanga almeno il ricordo e il personaggio di Debenedetti emerge in tutta la sua grandezza e fragilità.

Enza Pulzone

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Lungo il filo della nostalgia si dipana la storia della vita di Giacomo De Benedetti, illustre critico letterario, e di sua moglie Renata Orengo. Insieme i due personaggi seppero costruire una fitta rete di relazioni con scrittori, poeti, artisti, filosofi, giornalisti ed editori, divenendo nella loro casa dalle luci sempre accese, luogo di riferimento, di incontro e di scambio. Una Torino sabauda e magica prima, ed una Roma quasi capitale dopo, fanno da sfondo alle vicende susseguitesi negli anni che hanno fatto la storia del nostro Paese: il fascismo, le leggi razziali, la guerra, lo slancio della ricostruzione.

Laura Perrotta

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Il libro di Anna Folli è una storia d’amore, ma soprattutto una storia di uomo dotato che cerca di non naufragare, trascinato dalle correnti della vita. In uno squarcio storico fondamentale per l’identità del nostro paese.

Mafalda Fusilli

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Giacomo Debenedetti e Renata Orengo, sono i protagonisti del libro di Anna Folli “La casa dalle finestre sempre accese “. Ambientato nella Torino degli anni ‘ 20 e nella Roma delle leggi razziali, la scrittrice ci porta a ripercorrere la vita e le opere dei più bei nomi della narrativa, della poesia e dell’arte del Novecento. Si vivono momenti magici di fascino, spensieratezza e lusso, ma quando tutto viene stravolto per Giacomo rimane un’unica fede. Solo la cultura può essere l’antidoto al veleno del fascismo, della guerra e del razzismo.

Palmira Manzo

 

 

Il torneo letterario di Robinson è un'iniziativa curata da Giorgio Dell'Arti per conto di GEDI Gruppo Editoriale S.p.A.
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