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La festa del giorno dopo di Fabrizio Vangelista
Morellini

 

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Circolo dei lettori del torneo di Robinson
di Macerata "Bottega del Libro"
coordinato da Alessandra Vita
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I protagonisti vivono esperienze di delinquenza e nella loro vita sregolata, si creano dei legami che li aiutano a superare i danni individuali. Una ragazza, che di droga ed alcool è esperta, organizza una festa di ritorno dal carcere di un amico, accusato ingiustamente di pedofilia. Ma i vicini di casa non la aiutano, anzi si mettono nei guai. Scoppiano risse, un ragazzetto tossico uccide un boss reputandolo pericoloso e la giustizia fai da te procura altro dolore.

La descrizione di chi vive ai margini e in carcere è molto toccante. È chiaro che il disordine è protagonista del racconto. Il confine tra motivazione giusta e mezzi sbagliati porta a percepire il disagio da cui nessuno si sa togliere. C’è chi fa uso della violenza con leggerezza, quasi si trattasse si osservare e separare i petali di una margherita.

Un libro amaro sincero che segnala le difficoltà di uomini che neppure si possono immaginare. Perché certe realtà le conosci o se le vivi o se te le raccontano.

La realtà di certe persone è fatta di violenze sofferenze e nell'insieme il buono e il cattivo non si distinguono. Bere usare droga stare ai margini è una necessità, una abitudine che non merita più una interrogazione. E fa male pensare che ci sia chi non riesce mai a stare dall’altra parte per vedere aspetti migliori della vita.

Patrizia Politano

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Corale

La colletta  per un festa di ritorno a casa di un galeotto serve da imput per raccontare le vicende dei vari abitanti della casa di ringhiera immersa nella periferia milanese. Nelle ventiquattro ore della storia, i due protagonisti, apparentemente lontani, si alleano per scacciare la solitudine e la malinconia.

La caratterizzazione dei personaggi si muove tristemente per topos.

Teresa Catenaro

 

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Circolo dei lettori del torneo di Robinson
di Milano 3 "La banda del book"
coordinato da Moira Maggi
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Un romanzo breve che racconta una storia forse surreale ma piena di buoni sentimenti, di speranze e di amicizie con un finale forse un po’ amaro ma che sarebbe piaciuto a Camilleri. Questa la trama: Cettina, una ex operaia di origini calabresi, spinge gli abitanti di una casa popolare della periferia di Milano ad organizzare una festa a sorpresa per un uomo soprannominato “lo Zingaro” che, in galera da tre anni accusato ingiustamente di pedofilia, sta per uscire dal carcere di San Vittore.

La sorpresa per lui ci sarà ma non sarà quella che avevano ipotizzato gli amici.

Una scrittura piacevole, molto ritmata da parecchi dialoghi veloci; apparentemente è un libro leggero, inizialmente infatti sembra uno dei soliti libri senza infamia e senza lode, poi la trama si sviluppa come fosse quasi un libro giallo e c’è, si percepisce, si apprezza la cura con cui vengono descritte le relazioni tra i vari personaggi.

Rimane, in ogni caso, un libro forse un po’ troppo pieno di stereotipi ma nell’insieme dà (anche) una panoramica degli avvenimenti politici del passato su cui ci sarebbe molto ancora da riflettere.

 

Sabrina Manzo

 

Il torneo letterario di Robinson è un'iniziativa curata da Giorgio Dell'Arti per conto di GEDI Gruppo Editoriale S.p.A.
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