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Lo specchio attento di Silvio Raffo
Elliot

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Circolo dei lettori del torneo di Robinson
di Farra di Soligo "Quelli di LLC"
coordinato da Annalisa Tomadini
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Lo specchio attento di Silvio Raffo parla delle dinamiche famigliari, di come un adolescente all'inizio del suo percorso emotivo ricorda la storia famigliare e i suoi intrecci in maniera quasi onirica e di ricordo "nostalgico" e sommesso, un interessante punto di vista narrato bene.

Elena Raspanti

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Che sia opera di un altro decennio, quello degli anni ‘70, e di un poeta, si percepisce fin dalle prime battute di questo singolare romanzo. Lo stile in cui è stato composto quest’ultimo è infatti evidentemente debitore a quello poetico, fra lirismi e figure retoriche, le quali risultano funzionali ad accompagnare, se non esaltare, la componente gotica della storia; a lavorare sulla tensione è deputata la divisione della medesima in capitoli brevissimi, a volte anche di una sola pagina. E così la storia del bambino e adolescente Giorgino, che cresce in un gineceo popolato da forti ed esoteriche figure femminili, trova un disturbante sfogo nella creazione di un oscuro doppio, sempre declinato al femminile: e quello che sembrava essere un gioco fanciullesco, si rivela essere un’indagine delle pieghe oscure del male.

Matteo Polo

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Circolo dei lettori del torneo di Robinson
di Vicchio "Ghost readers"
coordinato da Serena Materassi
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Il racconto in prima persona di Giorgino cela dietro un’apparente normalità una malattia dello spirito, chiara al protagonista fin dall’infanzia, dominata dalla figura materna, convinta che lui sia il bambino più bello del mondo, da lei rubato a suo tempo alla “fiera delle meraviglie”. Giorgino è

solo, isolato dagli altri, unico altro legame l’ambigua professoressa del ginnasio Ester, di cui inizialmente Giorgio sa poco. L’isolamento è soprattutto dal resto del mondo e per sopravvivere crea un’altra vita, una favola, in il suo doppio femminile si rivela in ambiguità e delitto. Ester è la voce che lo sovrasta e nello stesso tempo lo terrorizza quando rivela il vero volto della strega, portatrice di una verità pericolosa e lacerante.

Atmosfera troppo cupa e morbosa per una lettura rilassante, troppo romanzata per un saggio.

Cinzia Panichi