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Pimpernel di Paolo Maurensig
Einaudi

 

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Circolo dei lettori del torneo letterario di Robinson
di Chiesa in Valmalenco “Leggere a 1000 slm “
coordinato da Maria Grazia Carrara
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Scrittore che ho apprezzato per lo splendido romanzo “La variante Lunemburg” lo riscopro ora in una scrittura diversa che al primo momento mi ha lasciata dubbiosa sul positivo esito. Non sappiamo se si tratta di un lavoro di fantasia o di un mirabile falso d’autore; certo è che Maurensig è riuscito magistralmente ad entrare nello stile di Henry James lasciandoci trascinare dalla trama tipica di un feuilleton. Si legge in un soffio grazie alla sua “lunghezza di una nouvelle- genere letterario Mato è temuto da Henry James, poiché lo costringeva ad arginare la sua naturale, oceanica prolissità “.

Maria Grazia Carrara

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Magiche originali della descrizione dei scocci di Venezia: ho apprezzato molto quella dell’intento di San Marco e le Sestriere popolare stucchevoli e scontata delle disquisizioni sulla bellezza sull’arte. Miss Bruins con il suo comportamento strano e soprattutto con i suoi svenimenti ricalca inevitabilmente certe donne dell’ottocento e non mi ha fascina. Riduttivo sottotitoli “una storia d’amore” voluta dall’editore.

Maria Irene Lazzari

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Con una struttura narrativa “a scatole cinesi” e gestite magistralmente, Maurensig ci narra storie dentro ad altre storie. Il fil rouge che le collega è l’amore e la passione per lo scrittore Henry James e la sua opera: Il carteggio Aspern.

Pimpernel, nello stile e nella trama, richiama troppo palesemente i racconti dello stesso H.J. e questo mi ha portato alla considerazione che…solo Henry James è Henry James!

Lucia Carboni

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Venezia, una targhetta con scritto “Antichità”, uno sbalordito scrittore che si ritrova tra le mani centinaia di pagine attribuibili al grande narratore Henry James e, tra queste, un manoscritto. Si tratta di un racconto trovato in una vecchia scatola di biscotti appartenuta a Constance Woolson, la scrittrice, amica di James, morta suicida proprio a Venezia. Alcune pagine risultano ben conservate, altre irrimediabilmente perse. Ad aggiungere fascino al ritrovamento sono la dedica e la data che fanno risalire la consegna del racconto a pochi giorni prima della morte di Constance. Allo scrittore il difficile compito di “restaurare” l’inedito racconto, aiutato in questo da alcuni frammenti di diario

dello stesso James.

Questa prima parte del libro di Maurensig mi è molto piaciuta. Il racconto “ritrovato” non mi è, invece, piaciuto del tutto. Non mancano le belle atmosfere veneziane, i personaggi ben disegnati, i temi cari a H. James ed il suggerimento sul perché Constance Woolson si sia tolta la vita. Il libro e la scrittura di Maurensig sono molto belli, io “non storco il naso e non lo considero un ibrido” (v. pag. 24), ma non vi ho ritrovato, e forse era impossibile, l’incanto dei racconti di James.

Daniela Mascheroni

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Un bel romanzo d’amore.

Mariella Gianera

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Appena finito di leggere il romanzo mi sono stropicciata gli occhi, perché pensavo di essere al cinema. La descrizione dei luoghi, l’entusiasmo trasmesso dai protagonisti nella ricerca di un dipinto catalizzatore, la bella vita salottiera di Venezia organizzata da una donna colta e ricca e gli intrighi dell’epoca mi avevano preso. Ho visto una Venezia affascinante ma anche una squallida e malinconica: la prostituzione femminile, l’accattonaggio ecc. 

“A quei tempi le ragazze vivevano in collegio per imparare le buone maniere per essere poi messe sul mercato come una giovenca”.

“Quante verità nascondono i libri vecchi destinati al macero”.

Anastasia Caldirola

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L’escamotage del racconto ritrovato, dell’autore che si trasforma in redattore ha sicuramente una tradizione felice nella letteratura, se si aggiungono anche fantomatiche coincidenze legate alla vita di Henry James, il lettore sprofonderà definitivamente nella finzione. La scelta di sovrapporsi al grande autore americano risulta un poco azzardata e a discapito di Paolo Maurensig. Il romanzo resta comunque di gradevole lettura, con interessanti descrizioni di opere d’arte e di Venezia. Manca purtroppo il coinvolgimento che mi aspettavo dall’autore de “La variante di Luneburg”.

Roberta Gianoni

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Per chi ama Henry James, la sua scrittura ammaliante, le sue atmosfere sfumate, i suoi profili psicologici, questo libro di Maurensig è una vera chicca, una lettura piacevole che ci immerge in quel mondo rarefatto di arte, bellezza e cultura che tanto aveva affascinato James a Venezia. E non a caso qui si parla del “Carteggio Aspern”! E dove se non a Venezia si può intrecciare la ricerca della Bellezza e dell’Amore? dell’Arte in tutte le sue espressioni, così come dell’Amore, dei suoi meandri, delle sue magie e dei suoi segreti. Chi ha dimestichezza con la scrittura e la poetica di Henri James non può esimersi dall’ammirare la bravura di Maurensig, che certamente qui ha voluto omaggiare il grande scrittore americano. Pimpernel è dunque tutta una storia d’amore che riecheggia però, come sottofondo, una storia forse di vita vissuta dello stesso James e non per ultima è stata il “Galeotto” della vita di Maurensig, che ha sposato la scopritrice del manoscritto. Se posso trovare un piccolo neo, lo scopro proprio in questo incastro di storie, che può far pensare ad un divertimento letterario, soprattutto all’inizio con l’espediente del manoscritto ritrovato”. Dopo però lo scrittore si riscatta!

 

Luisa Tassano

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Il romanzo di Maurensig mi ha piacevolmente avvolta nella sua spirale di dolci emozioni. Il fascino di una nebbiosa Venezia, la tenera storia di innamoramento, a tratti celata e a tratti più evidente, si dipana in descrizioni di sentimenti che in qualche modo sono stati per me il filo conduttore che mi ha accompagnato per tutto il romanzo. Non mancavano poi all’interno del libro i momenti di raffinata poesia quando dice: “Restai sveglio, lucido come uno specchio, a pensare quale tragedia avesse potuto funestare la sua famiglia. Poi quello stesso

specchio s’inclinò come una psiche verso una parete scura, e mi addormentai.” Versi che facevano entrare in atmosfere fantastiche e sentimentali.

Maria Grazia Benedetti

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È la prima volta che leggo qualcosa di Maurensig e mi è piaciuto.

Pimpernel è un romanzo coinvolgente e di grande impatto emotivo, un racconto che si legge velocemente e con piacere incorniciato da una bellissima Venezia degli anni 800.

Rosa Schilardi

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Il romanzo è ambientato a Venezia, patria indiscussa della bellezza assoluta.

Qui il protagonista si affida all’arte per uscire da una difficile scelta tra la fama e l’anonimato, tra la ricchezza e la miseria.

Comincia così il viaggio alla ricerca dell’ispirazione, del soggetto perfetto, scoprendo così che la bellezza è effimera: svanisce cioè nel momento in cui essa viene rivelata.

“Siete alla ricerca di qualcosa che accenda dentro di voi la fiamma, oltre all’amore c’è una sola cosa atta a farlo: l’arte”.

Fiorella Pegorari

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L’escamotage del racconto ritrovato, dell’autore che si trasforma in redattore ha sicuramente una tradizione felice nella letteratura, se si aggiungono anche fantomatiche coincidenze legate alla vita di Henry James, il lettore sprofonderà definitivamente nella finzione. La scelta di sovrapporsi al grande autore americano risulta un poco azzardata e a discapito di Paolo Maurensig. Il romanzo resta comunque di gradevole lettura, con interessanti descrizioni di opere d’arte e di Venezia. Manca purtroppo il coinvolgimento che mi aspettavo dall’autore de “La variante di Luneburg”.

Roberta Ganoni

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 “Amore, arte e conoscenza erano racchiuse in quella tela, in essa potevo scorgere la promessa dei miei sogni più azzardati, dei miei più vertiginosi voli della mente”.

Lo scrittore prende per mano il lettore per condurlo alla ricerca della bellezza, ma lo pone anche davanti a dei bivi: scegliere tra gloria o povertà, tra agio o necessità di scrivere pur andando contro le proprie caratteristiche di autore.

Una bellezza è assoluta, la si può ritrovare in un dipinto, in un oggetto, in una persona, ma quando ci si illude di averla trovata essa evapora… lasciando solo un ricordo…

 “La visione della bellezza opera in noi un profondo mutamento: dopo averla intravista anche per un solo istante rischiamo che il resto si spenga, e che il mondo si mostri in tutta la sua logica crudele “.

Sonia Musso

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Circolo dei lettori del torneo di Robinson
di Vigevano “Circolo Bibliosofia”
coordinato da Raffaella Barbero
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 Delizioso racconto di circa duecento pagine che racconta la storia di Paul Temple, giovane scrittore americano, in vacanza a Venezia. Paul è riservato ma ha grandi aspettative, brama di diventare famoso, ed è in cerca di ispirazione mentre percorre le meravigliose stradine veneziane. Incontra la giovane Annelien Bruins, di passaggio a Venezia dopo aver perso il padre. Complice l’atmosfera romantica della città, nasce una grande passione fra i due.

La trama è ambientata nella Venezia dell’Ottocento, si respira il profumo dei grandi maestri dell’arte, si viene catapultati in una storia senza tempo, scritta benissimo, un piccolo gioiello della nostra letteratura.

Sulle orme del grande scrittore americano Henry James, Pimpernel parla di bellezza, assolutamente indispensabile in questo periodo davvero complicato e che ci ha portato grandi sofferenze.

Come molti romanzi dell’Ottocento la storia d’amore tra i due giovani è costellata da difficoltà, e non potrà vedersi realizzata, rimane comunque come un’esperienza fondamentale e preziosa per i due protagonisti, amare non è mai tempo sprecato, questa è la vita, fatta di grandi emozioni, anche se a tempo determinato.

L’autore ci ha lasciato il 29 maggio 2021, raggiunge il successo letterario con La variante di Luneburg.

 

Maria Basiricò

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Paolo Maurensig ci conduce nella Venezia di fine XIX secolo, facendoci respirare l’entusiasmo degli americani in visita, per la prima volta, in questa città incantevole. L’atmosfera del libro è lenta e rilassata: pranzi in piccole locande, ozio in luoghi freschi e appartati, incontri culturali nei salotti delle dame, il ponte di Rialto con il suo variopinto mercato rionale, le botteghe del caffè fino alle inquietanti atmosfere delle sedute spiritiche. Da sfondo, una platonica storia d’amore che finirà in tragedia.

Alessia Chierico

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L’incontro tra Annelien e Paul Temple è rivelazione di qualcosa di irraggiungibile, un sogno impossibile, una speranza infranta, mentre Venezia con la sua malinconica presenza offre il perfetto scenario di un impalpabile destino: le sorti già scritte segnano con marchio di fuoco le vite dei protagonisti. L’autore ci trascina fuori dal tempo, ci fa percorrere i saloni illuminati della élite veneziana, ci fa passeggiare nei vicoli scuri.

Chiara Ghilardi

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Romanzo piacevole che però non terminato e quindi non me la sento di recensirlo

Andrea Feoli

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Borghesia e amore, amore borghese o sincera ricerca della bellezza, che poi è amore per la meraviglia o meraviglia per l'amore? L'autore scrive un libro elegante come i suoi personaggi, come il contesto (una Venezia ricca e salottiera), come può esserlo un amore tenuto sotto l'egida della ragione. Ma come può un amore essere tenuto sotto l'egida della ragione?

Simone Satta

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Circolo dei lettori del torneo letterario
di Robinson di Novara“Pagine al Darjeeling”
coordinato da Laura Digianfrancesco
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“Lettura comoda, bella, fluida, articolata si…arte e bellezza... forse l’arte è una nicchia per pochi privilegiati che riconoscono in un quadro o nella poesia la vita, quella bella, incantata, stupìta difronte una tela che ispira essa stessa altra bellezza.

Alcuni capitoli incalzano come un romanzo che corre… altri rallenta e allora appare la tristezza degli occhi di Annelien…

Leggo nel romanzo sempre qualcosa del quotidiano andare lungo il tempo di questa vita che troppe volte, dimentica di vedere lontano, la  rara bellezza che è essa stessa la vita, cha sia  di uno scrittore o di un essere senza nome.”

Imma Florio

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Pimpernel ruota attorno ad una storia d'amore, un colpo di fulmine

tra Paul e Annelien nella splendida cornice veneziana di fine secolo. Amarsi a Venezia è una passione senza tempo, luogo ideale per le persone sensibili alla bellezza e dove la realtà si muta e si trasforma.

Maurensig descrive in modo inappuntabile quell'epoca e lo smarrimento dei due giovani protagonisti. Un bellissimo omaggio ad Henry James.

Ivana Piva

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Il racconto prende forma grazie ad un escamotage letterario (il ritrovamento di un manoscritto dello scrittore Henry James) presso un antiquario veneziano.

L’autore non fa altro che costruire un racconto che narra di un probabile soggiorno di Henry James (Paul Temple nel racconto) a Venezia. Qui, nasce l’amicizia, poi sfociata in un sentimento più profondo, tra Paul e la giovane Annelien, che insieme si mettono alla ricerca di un dipinto misterioso che custodisca l’essenza della Bellezza e doni l’ispirazione al giovane scrittore. Portandoci per mano alla scoperta di Venezia e di alcuni dei suoi caratteristici personaggi, l’Autore ci dona riflessioni sull’Arte, la Bellezza e il

rapporto tra scrittura nobile e popolare. Purtroppo la tragica morte di Annelien risveglierà dal sogno Paul.

Paolo Maurensig scrive esattamente come avrebbe fatto James se fosse stato in lui. Riesce a ricostruire in

modo impeccabile la società dell’epoca, i turbamenti del giovane protagonista e della sua amica,

rendendo questo libro un piccolo capolavoro.

Franca Sacco

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Il torneo letterario di Robinson è un'iniziativa curata da Giorgio Dell'Arti per conto di GEDI Gruppo Editoriale S.p.A.
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Dubbi, problemi: torneoletterariodirobinson@giorgiodellarti.com
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