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Prima che sia notte di Silvia  Vecchini
Bompiani

 

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Circolo dei lettori del torneo di Robinson
"Biblioteca di Rocca Priora"
coordinato da Silvia Fanfarillo
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Libro delicatissimo, breve ma molto intenso ed emozionante.

Protagonisti della storia sono Carlo ed Emma, due fratelli legati da un amore profondo. Carlo non sente e non vede da un occhio dalla nascita, e con l'altro vede solo parzialmente. Può comunicare attraverso la LIS, la lingua dei segni, che per Emma assume un significato molto particolare e, tra tutte le lingue che conosce, questa è la sua preferita, probabilmente perché è l'unica che le permette di comunicare con il fratello e di stabilire con lui un rapporto profondo "Ho diverse lingue nel mio corpo... L'italiano...l'inglese...la lingua della nonna... Poi c’è la LIS la lingua dei segni. Dove sembra che non puoi spaventarti mai..., qualsiasi cosa diciamo è detta nel silenzio anche il rimprovero, anche la verità su mio fratello. La LIS è detta e scritta con le mani il viso il corpo e tutta l’aria attorno la LIS è la voce del giorno dopo una lunga notte senza suono e parola. Se tra tutte dovessi salvarne una sceglierei questa sola."

Molto particolare l'alternarsi di prosa e versi e l'utilizzo della grafica per comunicare le sensazioni. Il momento buio dell'attesa, quando Carlo rischia di perdere completamente la vista, diventa palpabile e molto coinvolgente grazie al cambio di colore delle pagine, che da bianche diventano nere con caratteri bianchi. 

Il racconto, senza dialoghi diretti, viene narrato da diverse voci nella parte in prosa, alternato dai pensieri e dalle emozioni della sorella Emma nella parte in versi, dove alcune parole vengono rappresentate graficamente in una forma particolare per rafforzare e rendere più tangibili i suoi pensieri. Originale anche l'inserimento dell'alfabeto LIS, parziale all'inizio di alcuni capitoli e completo alla fine.

Pur trattando il tema della disabilità, in 'Prima che sia notte' sono i sentimenti ad essere posti in primo piano, leggendolo si viene coinvolti in un susseguirsi di tante emozioni: la paura, la speranza, l'amore fraterno, la felicità.

Giuseppina Salvatore

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Questo racconto ci viene dato in poesia, volevo dargli dell’innovativo, ma nulla lo è in questo mondo, mi rammenta, non so dire perché, Italo Calvino. La poesia ha il pregio della tempestività nell’emozione che ci colpisce, del sapore che resta sul palato e negli occhi, non ha bisogno di complicati arzigogoli. Può, come tutto, piacere o non piacere. Io questa lettura l’ho trovata interessante e emozionante.

Sergio Moretti

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Bello, indipendentemente dalla storia. Argomento difficile eppure uno stile di scrittura originale e frizzante. 

Manuela Mosciatti

 

Il torneo letterario di Robinson è un'iniziativa curata da Giorgio Dell'Arti per conto di GEDI Gruppo Editoriale S.p.A.
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