Sentenza artificiale di Barbara Baraldi
Chiarelettere
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Circolo dei lettori del torneo di Robinson
di Chiesa in Valmalenco “Leggere a 1000 slm ”
coordinato da Maria Grazia Carrara
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Si legge tutto d’un fiato: se fosse una serie televisiva la vedrei volentieri su Netflix!
Geniale e riflessivo: oscilla tra un’inquietudine orwelliana e una premonizione alla Asimov il tutto farcito da riflessioni filosofiche.
Il suo stile incalzante, i capitoli che lasciano in sospeso, i dialoghi netti e veloci (che ricordano una sceneggiatura) sono da sempre il cavallo di battaglia di Barbara Baraldi. Alcuni passaggi sembrano citazioni :“Un’intelligenza artificiale non può prescindere dalle convinzioni dei suoi progettisti”: insomma tutti tifiamo per Cassia l’eroina che piacerebbe anche al filosofo/scrittore Michael Sandel !
(Ps: consigliato ad un pubblico under 60)
Maria Grazia Carrara
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Libro coinvolgente di lettura facile. Sembra infatti di vedere un film. Lo definirei una scelta di forma molto “visiva”.
Se da un lato lo stile incalzante mi ha catturato dall’altro, a libro finito, mi sono accorta che alcuni passaggi sono al contempo un po’ troppo veloci: non offre al lettore quell’emozione e quell’interessa nei personaggi che caratterizzano invece alcuni romanzi a me cari; ovvero non dà spessore ai protagonisti della storia. Mi è molto piaciuto il fatto che sia ben studiata la trama, interessante come idea, e della neutralità di una sentenza giuridica.
Intrigante ma non è di certo il migliore dell’anno.
Elena Camarilla
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Mi sono arresa al decimo capitolo. Mi è sembrata una scrittura modesta, priva di stile e con descrizioni banali.
Trovo che un algoritmo in grado di analizzare e portare a sentenza un processo giudiziario sia un’idea affascinante, peccato però che, a mio parere, Barbara Baraldi non sia riuscita a farne un romanzo avvincente.
Lucia Carboni
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