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Storia della Germania dopo il Muro di Massimo Nava
Rizzoli

 

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Circolo dei lettori del torneo letterario di Robinson
di Pioltello “Biblioteca di Pioltello”
coordinato da Fiorenza Pistocchi
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Un’analisi attenta della Germania, dalla caduta del muro di Berlino ad oggi, dal punto di vista di un cronista che certi fatti li ha vissuti in prima persona. Un’analisi fatta di dati da interpretare ma anche di persone, vere e uniche protagoniste della storia.

 Michele Re

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Molti ricordano la notte del 9 novembre 1989 e le scene della distruzione del MURO di Berlino, ma non tutti sanno come e perché si è arrivati alla costruzione del muro e alla sua caduta. 

Con questo libro, Massimo Nava, (giornalista, inviato in Germania ai tempi del crollo del regime socialista) racconta i profondi cambiamenti della società tedesca. Parte dagli anni immediatamente precedenti alla caduta del muro, descrive il clima delle spie e l’aria di progressivo e inevitabile sfaldamento del comunismo. Conduce il lettore nella genesi della NUOVA Germania, descrive le perplessità degli alleati, in particolare di Margaret Thatcher. Fa parlare i protagonisti in prima persona: Helmut Kolh e la sua scelta coraggiosa e lungimirante di consentire il cambio del marco da 1 a 1.

Gorbaciov con i suoi tentativi di impedire la riunificazione delle due Germanie. Poi Gherard Schroder e molti altri sino ad arrivare ad Angela Merkel.

Descrivere le tappe forzate per pacificare gli animi e uniformare l’economia della Germania dell’Est agli stessi livelli di quella dell’Ovest, sino al punto di portarla al livello di potenza egemonica all’interno dell’Europa e per questo spesso criticata. L’Europa a 2 velocità. Ma l’emergenza sanitaria del 2020 ha cambiato le prospettive, sono stati fatti passi importanti verso una maggiore integrazione e solidarietà. 

Nava conclude dicendo “La Germania è più temibile quando è debole e irrazionale, non quando è solida e forte”.

Maria Modarelli

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Circolo dei lettori del torneo letterario di Robinson
di Grottaferrata “Un libro al mese della biblioteca comunale”
coordinato da Lucia Zenobi e Cinzia Silvagni
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Massimo Nava, giornalista inviato in Germania negli anni del crollo del regime comunista, racconta a partire dagli anni della guerra fredda i profondi cambiamenti della società tedesca e accompagna il lettore nella genesi della nuova Germania attraverso le vicende dei principali protagonisti e testimoni, da Helmut Kohl a Gerhard Schröder, fino all’ascesa di Angela Merkel, amata in patria e leader indiscussa in Europa. Dopo la caduta del Muro di Berlino, il 9 novembre 1989, la Germania ha realizzato a tappe forzate il sogno della riunificazione ed è diventata nei decenni successivi il Paese più potente e decisivo delle sorti economiche e politiche dell’Europa, fino a esercitare una sostanziale egemonia.          Gli aspetti più rappresentativi dello sforzo sostenuto e dei risultati raggiunti sono evidenziati dal progressivo allineamento tra le due Germanie nei parametri economici. Il più evidente dal tasso di disoccupazione della Germania Democratica che partendo da un valore che sfiorava il 18% si è progressivamente allineato a quello della Germania Federale (circa il 6%), mentre in Italia lo stesso indicatore è andato addirittura peggiorando evidenziando la netta disparità tra il Nord ed il Mezzogiorno.

Fulvio  Cicchetti

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Tema molto interessante quello illustrato in questo libro.

La nazione Germania dopo la riunificazione è diventata il motore dell’Europa unita.

Il governo di Angela Merkel l’ha guidata verso questo obiettivo con luci ed ombre ma con mano ferma e visione lungimirante.

Interessante che sia stata una persona vissuta e formatasi nella Germania Est a realizzare tutto questo.

L’autore ci offre un exursus ben documentato e stimolante di questo cammino.

Da leggere assolutamente.

Enrica Mecozzi

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Libro interessante, ottima sintesi degli eventi storici che hanno portato la Germania a essere la potenza attuale.

Per approfondire.

Francesca Del Giudice

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Vedere con i miei occhi nell’anno 2004, ciò che restava del muro di Berlino è stato per me un tiro mancino. Mi ricordavo le scene viste in Televisione di ciò che successe quella sera del 9 Novembre 1989. Visto con i propri occhi fu un impatto incredibile. La riunificazione della Germania, nei decenni, le ha dato la possibilità di diventare il paese più potente d’Europa. Vero è che uomini come Helmut Kohl, Gerhard Schroder, fino all’ascesa di Angela Merkel. hanno dato l’impulso che serviva per renderla tale. Nella riunificazione è nata una Germania Europea, così scrive Massimo Nava, di cui possiamo fidarci. È una lettura interessante.

Giuliana Lombardi

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Dopo la caduta del muro 9 novembre 1989, la Germania ha realizzato il sogno della riunificazione e dell’unificazione all’egemonia in Europa. Nava, guida i lettori nei passaggi decisivi della storia tedesca negli ultimi decenni e quali sono le prospettive future.

Santoro Giuseppina

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Grandi lettori
di Robinson
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Trentadue anni fa cadeva il muro di Berlino: un evento che ha cambiato profondamente la storia della Germania e dell’Europa intera.

Massimo Nava, corrispondente dalla Germania negli anni del crollo del regime comunista, racconta i profondi mutamenti della società tedesca e spiega i retroscena che hanno portato alla nascita della nuova Germania, leader indiscussa in Europa. Lo fa analizzando le vicende dei principali protagonisti di questi ultimi trent’anni: da Helmut Kohl a Gerhard Schroeder fino ad arrivare ad Angela Merkel.

Il saggio di Massimo Nava è un reportage, attento e lucido, per conoscere le sorti di una nazione da sempre al centro della Storia.

Valentina Leonino

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Testo che ripercorre in maniera chiara e approfondita la storia della Germania dalla caduta del muro nel 1989 al presente.

Libro abbastanza scolastico, non manca di nulla se non di qualcosa che lo renda, al di là dell’argomento, davvero appassionante.

Espone gli avvenimenti senza insistere nel giudizio personale ma mi è mancato lo scrittore, la sua riconoscibilità, l’unicità di stile, che si può raggiungere anche scrivendo non-fiction, come insegnano Carrère o Barbero.

La scrittura è scorrevole e la lettura gradevole, è ricco di informazioni, curiosità ed esplora in maniera non superficiale le dinamiche politiche e sociali e la radicale trasformazione che la Germania ha vissuto dalla caduta del muro ad oggi.

Una sufficienza piena ma niente di più.

Cristina Meglioli

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A trent’anni dalla sua riunificazione, la Germania si trova a combattere un’epidemia mondiale nelle vesti di una potenza che ha costruito la sua identità grazie all’Unione Europea e ne ha consolidato anche la nascita.

Esattamente il 9 novembre del 1989 il muro che separava la parte Est da quella Ovest, in una notte di entusiasmo e speranza, cadeva lasciando che i suoi detriti venissero usati per ricostruire un futuro di fervore, nell’incertezza del destino che la Storia stessa guardava con curiosità.

La narrazione di Nava parte da questo grandissimo evento per raccontare le fragili dinamiche sociali, politiche ed economiche che hanno messo in campo le proprie forze nel processo di accordo di due esistenze scosse dalla violenza della Seconda Guerra Mondiale. Proprio attraverso la sua storia recentissima e non esente da contraddizioni, è riuscita a costruire la sua credibilità,

Persone, gesti e aneddoti raccolti con un approccio rigorosamente storico e allo stesso tempo messi insieme con la passione di uno scrittore che conduce le storie nella Storia e costruisce un viaggio compiuto fino ai giorni nostri.

Francesca Pellegrino

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Massimo Nava, con un linguaggio semplice e con esempi efficaci e calzanti riesce a descrivere una situazione economica, storica e politica unica nel suo genere, dando la possibilità al lettore di inserirsi in un periodo storico pur non avendolo vissuto.

Barbara Soloperto

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Un libro che è esattamente come la Germania: si sa da subito quello che vuole. Ripercorre, con una scrittura agile e comprensibile, 30 anni di storia con grande attenzione. Non ho trovato però quel guizzo stimolante nella scrittura in grado di catturarmi e tenermi attaccata alle pagine.

Ginevra Boneschi

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Circolo dei lettori del torneo letterario di Robinson
di Palermo 3 “Eutropia”
coordinato da Rosanna Rizzo

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Singolare coincidenza: proprio nei giorni in cui viene scritta e proposta questa recensione su un libro che racconta gli esordi di Angela Merkel, la stessa Merkel ha appena annunciato il proprio ritiro dalla scena politica, di fatto traghettando la Germania in una fase completamente nuova e piena di interrogativi. Storia della Germania dopo il muro di Massimo Nava è il libro giusto al momento giusto per chi avesse il desiderio di comprendere con chiarezza e lucidità i lenti ma inesorabili mutamenti storici, politici e socioculturali che hanno fatto di due Germanie una sola nazione. Ma Storia della Germania non è un libro destinato esclusivamente ad un pubblico di specialisti: è un libro per tutti, perché il suo autore unisce felicemente il puntiglio di chiarezza della documentazione con la piacevolezza e la godibilità della narrazione, di fatto inchiodando il lettore ad ogni pagina, dall’inizio alla fine. E’ un libro, quello di Nava, che si muove agilmente nello spazio e nel tempo, indagando prima sui retroscena che portarono alla caduta del muro (con un occhio particolarmente attento alle relazioni tra la ex DDR, i Paesi europei nell’orbita comunista e Mosca) e poi sulle conseguenze e sulla portata storica dell’evento nei 30 anni successivi, dalle relazioni con i paesi dell’Unione Europea fino al dilagare dell’epidemia di Sars-Covid-19; è un libro che fotografa nitidamente la Germania di ieri , e che suscita in chi legge il desiderio di studiare, vedere e assaporare con gusto e desiderio la Germania di oggi.

Neva Galioto

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Con un tempismo perfetto, giusto quasi alla fine della parabola politica di Angela Merkel, è stato pubblicato questo saggio che narra la storia della Germania dalla caduta del Muro di Berlino, il 9 novembre 1989, ai giorni nostri.

In un gradevolissimo stile, giusta combinazione di narrativa e giornalismo, l’autore, inviato in Germania all’epoca del crollo del regime comunista, ci fa immergere nel susseguirsi degli avvenimenti che hanno trasformato due nazioni in una, con tutte le contraddizioni e sofferenze, con le grandi trasformazioni socio economiche avvenute in un contesto internazionale, ed europeo in particolare, di grande dinamismo.

Massimo Nava, tratteggia con grande attenzione le figure dei principali protagonisti e testimoni del cambiamento, da Helmut Kohl a Gerhard Schröder, fino all'ascesa di Angela Merkel, amata in patria e leader indiscussa in Europa.

Un testo non facile ma scorrevole, da leggere con i giusti tempi di metabolizzazione, ma che permette di comprendere la genesi della nuova Germania ed i suoi valori che, in buona parte, hanno influenzato ed influenzeranno pesantemente la cultura e l’economia europea e, quindi, anche quella italiana.

Salvatore Balsamo

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Il libro offre un lucido e preciso approfondimento storico svelando particolari e retroscena di uno degli eventi più importanti della fine del secolo scorso. Una prosa scorrevole ma densa di informazioni e riflessioni che regala al lettore l’occasione di approfondire o, per i più giovani, apprendere, i fatti e le dinamiche che hanno portato alla caduta del muro. Ricca e rigorosa è la trattazione del complicato processo di integrazione fra due popoli che hanno subito l’umiliazione della separazione. Una lettura molto interessante. Libri come questo dovrebbero trovare maggiore spazio anche nelle scuole per colmare il deficit di conoscenza sugli eventi del dopoguerra.

Marco Beccali

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La lettura di questo saggio è stata gradevole, è questo è un valore aggiunto per un saggio storico, un volume che incuriosisce e ci aiuta a capire la storia recente della Germania e forse del cuore dell'Europa.

Nava ci illustra il cambiamento dello stato tedesco, lo fa con la sapienza del narratore abituandolo a seguire il suo ritmo di scrittura mai lento e privo di divagazioni, ci spiega stati d'animo, attese, emozioni aspettative di un paese, di popolo intero diviso in due e costretto a vivere e svilupparsi in modo totalmente diverso l'uno dall'altro.

La divisione della Germania e il bisogno di unità si percepisce, nel libro e l'autore riesce a farlo sentire, maggiormente però si coglie la difficoltà e la delusione che accoglie queste attese i tedeschi dell'est dopo l'unificazione.

Illuminante però è la visione prospettica dei politici che hanno portato a termine l'unificazione e la ripartenza tedesca.

Paolo Siena

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L’opera di Massimo Nava si snoda lungo un arco temporale ricco di avvenimenti che hanno caratterizzato e creato, di fatto, il volto odierno della Germania. Con dettagliata precisione giornalistica Nava racconta al lettore come la Germania ed il suo popolo abbiano vissuto le trasformazioni sociali, politiche ed economiche susseguenti alla caduta del muro di Berlino. Il racconto, che assume spesso i colori e la vivacità di una cronaca, non è mai noioso, al contrario esso riesce a coinvolgere il lettore grazie all’amore dell’autore per questo paese, amore che traspare evidente in ogni tratto della narrazione. La storia si anima, dunque, di vari personaggi, tra tutti un capitolo intero è dedicato ad Angela Merkel, personaggi che Nava ci presenta in modo personale al di là del mero particolare giornalistico. Interessanti e puntuali le analisi politiche e lo studio sul cambiamento dell’opinione pubblica del paese che dal chiedersi” Siamo guariti?” perché sente ancora sulle spalle il peso dell’eccidio del popolo ebreo, passa a diventare lo stato Europeo con una maggiore percentuale di accoglienza di migranti. L’autore mette in evidenza la lenta trasformazione che porterà all’unificazione delle due Germanie, la scomparsa del divario tra est ed ovest e l’affannosa ricerca di una ‘normalità’ di cui la Merkel si è fatta portavoce durante tutti gli anni del suo governo. Curiosamente occorre sottolineare che i risultati delle ultime elezioni di questi giorni in Germania sembrano proprio confermare la lucida analisi sociale e politica di Nava.

Rosella Balsamo

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l 9 novembre 1989 è una data impossibile da dimenticare: la caduta del muro di Berlino segna l'inizio del sogno della riunificazione fra le due Germanie e del processo di consolidamento dell'economia nazionale tedesca e del ruolo sempre più saldo della Germania all'interno dell'Europa. Massimo Nava racconta questo processo di trasformazione focalizzando l'attenzione sia sui personaggi importanti quali Helmut Kohl, Schroeder e Angela Merkel, sia sulle masse, protagoniste ed oggetto di questo cambiamento per definire il nuovo aspetto della Germania, sempre più europea che non deve fare paura nel suo ruolo di guida. Al di là delle rievocazioni ufficiali apologetiche ed esaltanti oppure denigratorie, il testo riesce a definire in modo completo ed esauriente i cambiamenti realizzati in un trentennio e riesce, nonostante la mole, a farsi leggere con piacere. Non mancano i richiami alla situazione attuale ed indovinata è la metafora usata: in caso di incidente in una gara si arresta la corsa e si ritorna alla partenza pronti a riprendere la sfida. Contenuto denso e prosa scorrevole, pagine che fanno riflettere e che completano l'informazione veicolata in questi anni da giornali, televisione e produzione letteraria. L'opera quindi rivela le doti dello scrittore che conosce le regole del cronista, la serietà dello storico e la sensibilità del narratore

Gemma Alfano

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Credo che molti di noi ricordino quel 9 novembre del 1989 che ci ha colto di sorpresa, io ricordo le emozioni, gli abbracci tra chi era stato separato per tanto tempo, ricordo il concerto che il grande Rostropovich ha improvvisato seduto su uno sgabello di fortuna, ricordo la grande festa organizzata il 3 ottobre 1990 per la definitiva riunificazione. Quello che per molti di noi è stato un episodio non previsto, aveva alle spalle un lungo lavoro diplomatico fatto di mediazioni, scambi lunghe trattative politiche, risvolti economici che coinvolgevano i maggiori istituti di credito. C’erano poi le reazioni dei capi di stato stranieri che guardavano con un certo timore ad una Germania di nuovo forte che facilmente avrebbe assunto un ruolo egemone nell’assetto dell’Europa. Nava cita la frase che si dice abbia pronunciato Andreotti “amo tanto la Germania che preferivo averne due”. Nava fa riferimenti a quella che era la situazione nella DDR mentre nella nostra testa scorrono le immagini dei film –il ponte delle spie- o – la vita degli altri-. Fa anche dei cenni alla ricostruzione, allo spettacolare progetto della Potsdarmer platz, all’emozionante museo ebraico, al rinnovato Reichstag con la cupola di Foster. Il libro di Nava non è uno di quelli che si leggono senza interrompersi dall’inizio alla fine per poi dimenticarli dopo qualche giorno, è un libro da conservare, da consultare quando occorre, è un libro che non ha scadenze perché la sua fedele ricostruzione di quegli anni sarà valida anche per le generazioni future.

Olinda Orlando

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Il 9 novembre del 1989 cadeva il muro di Berlino, la rappresentazione plastica, in mattoni e filo spinato, della guerra fredda; dopo quella prima breccia i regimi sovietici dell’Europa orientale, e con loro la stessa Unione Sovietica, improvvisamente collassavano in un florilegio di rivoluzioni “gentili”. È a partire da quella data che inizia l’accurata ricostruzione del saggio di Massimo Nava, cronista e testimone oculare di quei giorni, che ripercorre trent’anni di storia della Germania seguendo due direttrici principali: la riunificazione e il parallelo percorso di normalizzazione della nazione tedesca. L’unificazione, gelidamente accolta dalle nazioni europee, timorose di veder diluire il proprio peso specifico in un’Europa a trazione tedesca, assecondata dagli USA che prospettava un allargamento ad Est del Patto Atlantico e non osteggiata dall’Unione Sovietica, che mercanteggiò un colossale piano di aiuti da Bonn a Mosca, è stata un processo lungo, costoso e doloroso. Dopo l’euforia dei primi momenti i Wessis, i tedeschi dell’Ovest, dissanguati da uno spropositato aumento del deficit di bilancio cominciarono a chiedersi quanti sacrifici avrebbero dovuto sopportare per sostenere il disastrato sistema produttivo dei fratelli dell’Est e questi ultimi, gli Ossis, improvvisamente privati dei loro lavori sicuri ma improduttivi compresero come, più che una riunificazione, si trattava in realtà di un’annessione, una neo colonizzazione in cui il “modello renano” faceva piazza pulita della diversità di cultura, ideologia e sensibilità della nazione orientale. Fu un brusco risveglio che ha alimentato l’Ostalgie, un sentimento di disorientamento e delusione e ha fornito linfa ai movimenti neonazisti e a formazioni sovraniste e xenofobe come Alternative für Deutschland e Die link. Nello stesso tempo “La Germania ambiva ad accreditarsi come paese normale, impedendo a sensi di colpa e conti con la Storia di frenare l’avanzata di una nazione più grande e potente, non gravata da riserve e pregiudizi”. Non è facile comprendere una realtà complessa come quella tedesca né giudicare l’operato delle cancellerie che si sono succedute nel corso di questi anni ma certamente non si può non essere d’accordo con le conclusioni dell’autore: negli ultimi anni la Germania è riuscita a compiere un autentico miracolo economico, diventando da “malato” a modello d’Europa. Gli ultimi freddi ma inoppugnabili dati statistici ci raccontano come nel “Mezzogiorno della Germania senza la mafia”, così Schroeder aveva definito i Land orientali, si possa vantare una crescita superiore a quella dell’Ovest, una sostanziale parificazione salariale, un sensibile aumento dell’occupazione e un arresto dell’esodo verso le regioni dell’Ovest ed al lettore non resta che accettare il desolante e impietoso confronto con la realtà del mezzogiorno d’Italia.

Annalisa Cannata

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La caduta del muro di Berlino è stato un evento epocale che ha segnato inevitabilmente un prima e un dopo nella storia della Germania e dell’Europa intera. A distanza di poco più di trent’anni, Massimo Nava presenta un’analisi ben documentata del travagliato percorso di riunificazione di questa nazione, vista spesso come la sorella maggiore studiosa, brava e fiera, quella scomoda, ammirata ma anche un po’ invidiata, quella che quando sbaglia ci si compiace cinicamente. L'opera di Nava è una vera e propria guida che permette di abbattere stereotipi e pregiudizi, di conoscere da vicino gli attori principali della storia contemporanea tedesca, di comprendere meglio il complesso dibattito politico e sociale che caratterizza la Germania, i suoi profondi cambiamenti, il ruolo chiave economico e politico che da sempre ricopre all’interno dell’Europa. Consigliato da leggere soprattutto in questi giorni in cui la Germania, oltre a dover affrontare una crisi pandemica mondiale senza precedenti che come “una safety car arresta la corsa e allinea tutti i concorrenti”, vive una nuova fase di transizione dopo aver perso la sua leader più popolare.

Laura Guercio

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La riunificazione della Germania dopo la caduta del Muro è stato evento eccezionale dove due mondi con una ideologia ed economia opposta si sono incontrati e si sono fusi con la competente guida di grandi cancellieri. Riuscire a descrivere questo processo non è compito facile per la complessità dei problemi sociali, economici, culturali, religiosi che ne sono derivati. Il libro di Nava riesce, a mio modesto parere, nella duplice veste di storico e di narratore, in questo intento. Il libro non è mai noioso e riesce a toccare molti dei problemi aperti della riunificazione invitando il lettore ad una riflessione continua e suscitando una curiosità di conoscenza di tutti gli aspetti della riunificazione.

Nava analizza i diversi momenti temporali sia nella descrizione dei fatti sia nell’ atmosfera sociale, culturale, economica che li caratterizza: il periodo prima della caduta del Muro, la caduta ed il dopo. Negli anni prima della caduta del Muro c’era stato un avvicinamento dei due mondi sia per l’Ostpolitik dei cancellieri post bellici sia per l’insofferenza degli abitanti della DDR che protestavano contro la burocratizzazione, la spiritualità repressa, l’egualitarismo tradito. IL 3 ottobre 1990 appena pochi mesi dopo la caduta del muro la Germania era unificata; il processo di riunificazione dura ancora con oggi con a una grande fatica del popolo della DDR ad adattarsi ad un modello e stile di vita diverso con modelli di competitività, meritocrazia e flessibilità. La pittrice Bohley (DDR)scriveva: vogliamo partecipazione e democrazia. È sbagliato collegare la nostra lotta alla riunificazione perché abbiamo uno sviluppo diverso. Nava ci accompagna nella trasformazione dei vari land con la rifioritura di città come Weimar, Lipsia e Dresda. Ovviamente non sono solo rose e fiori: la riunificazione ha comportato soprattutto da parte della DDR un adattamento che sicuramente si è tradotto in una maggiore libertà culturale e sociale ma che ancora oggi presenta problemi economici non risolti con sacche di disoccupazione e di emarginazione e con la Crescita dei movimenti di destra. L’autore sottolinea che la Germania è una delle più solide democrazie del mondo con una grande apertura all’accoglienza e che sicuramente sta contribuendo alla formazione di un Europa più solidale. Nava ricorda la frase di Adenauer: L’Europa è stato il sogno di pochi, la speranza di molti, la necessità di tutti. Nell’ultima parte c’è un ritratto dei protagonisti della riunificazione: poche righe inquadrano perfettamente la figura ed il ruolo dei cancellieri della Germania Unificata.

Insomma un manuale di storia che andrebbe introdotto tra i testi scolastici perché è una storia piena di spunti di riflessione sull’incontro tra due culture.

Mario Cottone

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Si legge nella introduzione di Sergio Romano a “Storia della Germania dopo il muro”, che il libro si configura come una guida per la comprensione della storia tedesca degli ultimi decenni con una visione prospettica sul futuro, scritta da un giornalista inviato del Corriere della Sera che possiede “anche la sensibilità dello storico e del narratore” (pag.5). Lo stesso Nava si riferisce al suo testo come “saggio storico” (pag.225) anche se non lo è appieno o non lo è soltanto, dal momento che la sua narrazione spazia in ambiti non strettamente storici con ampio uso di un linguaggio che è inequivocabilmente il linguaggio del cronista, contraddistinto da una grande qualità .In virtù proprio di questo taglio, che dona al nostro testo una certa piacevolezza di lettura, i trenta anni della Germania riunificata sono ben narrati dall’autore che si dimostra cronista documentato anche perché testimone oculare dei fatti occorsi dalla caduta del muro nel 1989. Nei 23 capitoli del libro Nava esplora il cambiamento della Germania dalla riunificazione alla genesi della nuova Germania. La caduta del muro e il crollo dei regimi comunisti, caratterizzati da speranze, aspettative e timori sia in Germania che in Europa e non solo, segnano l’inizio di “un percorso a tappe forzate verso la Wiedervereinigung, la riunificazione” (pag.13). Nava pertanto descrive accuratamente il nuovo corso della storia dando ragione di un processo che in ultima analisi ha portato al successo dell’operazione, ma che è stato lungi dall’essere indolore specialmente per i tedeschi dell’Est che lo hanno affrontato con la fatica dell’inevitabile adattamento a un modello economico e a un sistema valoriale occidentali. I capitoli rispettano una cronologia che, partendo dal racconto del “prima “e quindi dai problemi e delle divisioni ideologiche di un mondo che si sta trasformando, rappresentato da Berlino, approda alla previsione di un futuro del “dopo Merkel”, investigando con attenzione la situazione geopolitica di tutta la Germania e delle varie personalità non solo politiche che hanno contribuito a costruire la Germania odierna. Il tono e l’immediatezza del linguaggio del cronista contribuiscono a fotografare alcuni momenti indimenticabili come la famosa locuzione Ab sofort (da subito) pronunziata da Schabowski, portavoce del governo della DDR, in risposta alla domanda “da quando?” di un giornalista italiano dopo la dichiarazione sulla libertà dei tedeschi orientali di andare a Berlino ovest. O quando ci ricorda la suggestione del concerto di Rostropovič davanti al muro. O ancora la battuta “per liquidare il comunismo fu sufficiente permettere ai sudditi di entrare nei supermercati” (pag. 53). Il suo è un punto di vista privilegiato e Nava conosce il suo mestiere e possiede gli strumenti per una narrazione avvincente e circostanziata. Quanto ai capitoli più squisitamente storici, all’autore avrebbe probabilmente giovato il ricorso a fonti più specialistiche, capaci di fornire più riferimenti alla ricostruzione di un evento che non si può inquadrare soltanto nel profilo geopolitico ma anche - se non soprattutto - in quello geoeconomico, dato che la DDR costituiva una realtà a sé stante quanto ai livelli produttivi dell’intero blocco sovietico. Non è, infatti, un caso che uno dei capitoli più riusciti è il 13 il cui bel titolo, Il grande cantiere dell’economia e delle coscienze, illustra il “viaggio” che il cronista Nava compie nei luoghi più significativi della ex DDR. Luoghi che hanno visto grandi trasformazioni nella nuova fase della riunificazione e successiva riorganizzazione. Da Weimar “microcosmo della storia tedesca” a Lipsia, piccola Silicon Valley con un gigantesco piano di risanamento urbanistico, alle Terre del Nord dove la Merkel è stata eletta la prima volta nel 1990, regione profondamente rinnovata nelle infrastrutture, alla città dei Nobel Lubecca, quasi frontiera tra le due Germanie. Una terra in sintesi influenzata dalla cultura ambientalistica la quale ha favorito attraverso una rivoluzione tecnologica una riconversione industriale e una riqualificazione urbanistica e culturale. Il trentennale è quindi occasione per esplorare la Germania con maggiore attenzione alla parte orientale e rilevando come i tedeschi abbiano vissuto l’enorme peso del loro passato “il passato che non passa” o, per citare un famoso saggio (datato comunque 1987) di G.E. Rusconi, ”Il passato che non vuole passare “.Indubbiamente Nava conosce a fondo i territori di cui ci racconta e grazie al materiale raccolto attraverso varie interviste a personalità di primo piano, riesce ad offrire un ritratto più che esaustivo dell’aspetto sociale della Germania unita. Germania che ha cambiato profondamente stile di vita, vivendo in città trasformate da famosi architetti, e approdando necessariamente dal 1997 alla stagione delle riforme rese possibili da politici capaci e lungimiranti, da Kohl a Merkel, per citarne soltanto due tra i più conosciuti. Nava non trascura di delineare le caratteristiche e l’ascesa politica di alcuni di loro nonché del ruolo rivestito all’interno dell’Europa e delle politiche monetarie europee. Largo spazio è dato ad Angela Merkel alla vigilia probabilmente del suo addio alla politica. Nava, pur non nascondendo una certa ammirazione per i tedeschi in quanto popolo, resta ancorato ai fatti e al loro contesto, sebbene letti sempre con un intento ed un’angolazione ovviamente giornalistica più che squisitamente storica. In chiusura l’autore non esita ad affermare che “i tedeschi non riescono ancora a essere totalmente considerati come un popolo e un paese normali” (pag. 231). Il presente, invece, secondo Nava, dovrebbe cancellare i pregiudizi.

Sarà mai così?

Cinzia Marino

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Nava traccia con mano sapiente gli ultimi trent’anni di Storia della Germania, dai mesi che precedono la caduta del muro nel 1989 al 2020. La riunificazione (Wiedervereinigung), da sempre auspicata dalle classi dirigenti tedesche e raggiunta dal cancelliere Helmut Kohl, segnò l’inizio di

una nuova storia per la Germania. I tedeschi dell’Est, che avevano vissuto quarant’anni in “una prigione a cielo aperto” e che avevano sognato il momento in cui avrebbero viaggiato e riabbracciato amici e parenti della Germania Ovest, in realtà faticarono ad adattarsi ad uno stile di vita così diverso dal loro. Quella solidarietà e quella fratellanza che erano emersi nel periodo immediatamente successivo all’abbattimento del muro, sbiadirono negli anni seguenti. In verità esaurita l’euforia relativa alla riunificazione, la delusione prendeva il campo da entrambe le parti, perché se andava sbiadendo l’identità culturale dell’Est, andava scomparendo anche il fascino che per anni aveva esercitato la capitale occidentale per gli abitanti della DDR. La Germania senza più

il muro si rivelò ugualmente divisa in Wessis e Ossis, i tedeschi dell’Ovest e dell’Est, “i tedeschi dell’Est erano visti come i nostri terroni e molti di loro dovettero scegliere tra la povertà e l’emigrazione”. Allo slogan “Siamo un popolo” si sostituì la domanda “Siamo ancora un popolo?”.

Nella primavera del 1993 “Der Spiegel” pubblicava in copertina l’aquila, simbolo della Germania, raffigurata come un anatroccolo spennato, ma se nel 2002 “The Economist” definiva la Germania “il malato d’Europa”, già nel 2008 quest’ultima registrava la migliore crescita nella zona dell’euro.

Un processo di rinascita, ottenuto grazie alla felice combinazione di investimenti industriali, piani urbanistici e trasformazioni di stili di vita e di attività dei suoi abitanti, invase le principali città dei Länder orientali, mentre nelle campagne si scommetteva sull’agricoltura. Molto si deve a Kohl che compì una scelta lontana da ogni logica economica, ovvero il cambio alla pari del Deutsche Mark con l’Ostmark, senza il quale milioni di tedeschi dell’Est sarebbero precipitati nella povertà più assoluta. Come disse T. Waigel “fu la più grande campagna di solidarietà della storia tedesca”. Dopo la stagione delle riforme attuata dal cancelliere Schröder, apparve nell’orizzonte tedesco la prima donna al comando della Germania. Era una ragazza dell’Est, Angela Merkel. La prima arma vincente della cancelliera fu la sua normalità, grazie alla quali i tedeschi la sentirono una di loro. Ha tuttora un tenore di vita modesto, un abbigliamento semplice, non utilizza i social. A questo si accompagna però un carattere forte e determinato, una vasta cultura storica e scientifica e una

resistenza sul lavoro senza eguali. Queste qualità l’hanno resa una delle donne più potenti del mondo e la Mutti di tutti i tedeschi. La fiducia dei tedeschi nei confronti della Kanzlerin si è palesata anche durante la pandemia da Covid 19, infatti i tedeschi accettarono senza esitazioni le misure di sicurezza che la Merkel aveva esposto nel suo appello in televisione con calma, chiarezza e competenza. Nava si chiede come sarà il dopo Merkel, visto che la sua leadership è comunque al tramonto e non considera affatto scontato che i suoi eredi proseguiranno sulla stessa strada. Nella parte conclusiva di questo saggio storico l’autore si domanda se per il suo passato il tedesco continuerà ad essere percepito come guerriero, arrogante, schematico o in alternativa “glacialmente intelligente e goffamente simpatico”. Il presente però indica la Germania come il paese che viaggia di più e che accoglie di più fra le nazioni europee. Trent’anni dopo l’abbattimento del muro la scelta di “normalità” operata dai tedeschi sembra essere sempre più “la cifra identitaria della nuova

Germania”.

Caterina Pietravalle

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È il 9 novembre del 1989: cade il muro di Berlino. La Germania ha faticosamente guadagnato la riunificazione dopo il crollo del regime

comunista. Nel trentennio che segue, essa diventa la nazione egemone e si pone come guida politico-economica per i Paesi dell’UE.

Nava ricostruisce, con una prosa scorrevole e precisa, eventi e personaggi che hanno fatto la storia recente della Germania, conducendo il lettore all’interno di una” narrazione” solida e rassicurante, in cui il destino di un continente, per molti aspetti vecchio, contraddittorio e politicamente anacronistico è affidato ad un popolo e ad una nazione capace di affrontare profondi cambiamenti e che, come l’Araba Fenice, ha dimostrato di saper risorgere dalle proprie ceneri.

Elda Lo Cascio

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Nava è un profondo conoscitore della cultura e società tedesca. La “storia della Germania” unisce una sapiente ed attenta narrazione storica alla cronaca giornalistica ed è stata una lettura interessante e piacevole. Per i temi trattati e la semplicità del linguaggio dovrebbe essere adottato come testo scolastico nei licei

Clelia Burlon

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Il libro corposo e ben scritto, ricostruisce la storia recente della Germania, ponendo al centro la caduta del Muro di Berlino, evento che, seppur preceduto da vari segnali e “manovre” politiche di avvicinamento, a cominciare della Perestroika di Gorbaciov, resta per tutti noi che l’abbiamo vissuto “in diretta”, un momento eccezionale, uno straordinario sospiro di sollievo, così come il 9 novembre 1989 rappresenta una data salvifica non solo per i tedeschi ma per tutti i cittadini europei. Massimo Nava, che è stato inviato in Germania negli anni del crollo del regime comunista e osservatore attento dei successivi sviluppi, racconta i cambiamenti profondi della società tedesca e ci narra la nascita della nuova Germania attraverso le vicende dei principali protagonisti (da Kohl alla Merkel) e testimonianze del tempo. L’autore, senza stancare o annoiare mai il lettore, analizza i diversi passaggi, tra luci ed ombre, sia descrivendo i fatti, che riflettendo sull’atmosfera sociale, culturale, economica che li ha caratterizzati, passando per i vari periodi, prima della caduta del Muro, la caduta ed il dopo. Ho particolarmente apprezzato il cap. 13 (Il grande cantiere dell’economia e delle coscienze); “… quando si ricostruisce e si ammoderna un Paese, cambiano anche le aspettative, i sogni, talvolta i comportamenti dei suoi abitanti…”: l’autore ci conduce con lui in un viaggio tra varie città tedesche al tempo della riunificazione e in occasioni successive, facendoci rivivere il clima di fervente rinascita e ottimistica crescita che si respirava. Tutto il libro rappresenta un’ottima guida per ripensare agli ultimi trent’anni di storia e un esempio del fatto la politica, se vuole, è in grado di cambiare il destino del mondo.

Viviana Conti

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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