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Stupidistan di Stefano Amato
Marcos y Marcos

 

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Circolo dei lettori del torneo di Robinson
di Chiesa in Valmalenco “Leggere a 1000 slm ”
coordinato da Maria Grazia Carrara
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Mi sono imposta di andare avanti e di leggerlo fino alla fine perché questo è il compito di un giurato. Vero? Soffrivo troppo.

Amo leggere non solo storie belle ma soprattutto scritte bene, dove le parole riescono a stupirmi.  Quanta carta sprecata...

La trama già di per sé è banale e piena di stereotipi: io, pur essendo dell’estremo nord mi è sembrato così scontato ed anche decisamente molto offensivo scegliere la Sicilia (patria della cultura: dalla Magna grecia ad oggi) come soggetto della storia: piena di stupidi e mafiosi banali grassocci e dai pensieri inopportuni. L’idea della stupidità che dilaga poteva essere una trama interessante se la facevamo rientrare ne “Le città invisibili” di Italo Calvino; ma l’autore non si avvicina nemmeno. La narrazione è talmente banale che a pagina 40 ho dovuto abbandonare: soffrivo troppo. Sono rimasta ingannata dalla citazione a me cara di Cipolla nel primo capitolo (sua o dell’editor?) ma dopo alcune decine di pagine … una debacle.

Ci sono scrittori “uomini(…) ominicchi e quaraquaquà…” (parafrasando Sciascia) e l’autore di “Stupidistan” appartiene alla terza categoria.

Maria Grazia Carrara

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Stupidistan di Stefano Amato non sono riuscita a leggerlo otre le 30 pagine. L'argomento trattato mi ha subito disturbato perchè parla di una società depravata dedita all'ozio, ignorante e analfabeta, che non fa nessun sforzo cambiare il proprio stato. Non c'è una trama scorrevole e trascinante Disapprovo inoltre la scelta del luogo riferito alla Sicilia in quanto ritengo l'isola una regione ricca di storia e cultura.

Il mio pensiero è più positivista e credo nella bontà umana specialmente oggi che il Covid ci ha messo a confronto con la realtà.       

 

Mariella Gianera

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La fantasia anima questa storia surreale. L’autore immagina un mondo in cui la gente si sta allontanando dalla Cultura, non legge più, non studia più, diventa sempre più ignorante e si lascia andare a non fare niente, neanche per sé stessa, raggiungendo una condizione di bulimia mediatica che li porta a trasformare un’isola bellissima come la Sicilia. in una pattumiera puzzolente. Il tema è molto serio ma affrontato in modo superficiale. Un libro adatto forse ad un pubblico di adolescenti.

 

 

Maria Grazia Benedetti

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