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Trappole d’amore. Storie di truffe romantiche di Federica Sciarelli
Rai Libri

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Circolo dei lettori del torneo letterario di Robinson
di Venezia "Fondazione Querini Stampalia"
coordinato da Cristina Celegon
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Questo libro, scritto a più mani, è diviso in due parti. La prima parte è composta dai racconti delle molte persone, soprattutto donne, che sono cadute in imbrogli romantici.

Procedendo con la lettura di queste testimonianze continuavo a chiedermi com'è possibile che si possa cadere in tali trappole e che ci si faccia coinvolgere nella vita di persone che, dopo averti fatto credere di amarti, ti chiedono soldi, moltissimi soldi adducendo dei pretesti spesso strani, assurdi e a volte addirittura rocamboleschi ed incredibili.

Inizialmente mi ha decisamente innervosito l'ingenuità delle vittime di questi raggiri. Poi ho voluto astenermi dal giudizio e ho cominciato a pensare alla grande solitudine, alla profonda mancanza di autostima, all'enorme desiderio d'amore e all'inesperienza che accomuna queste persone bersaglio degli imbroglioni informatici.

Penso che il vuoto che hanno dentro queste vittime sia così profondo da non permettere più a loro di distinguere tra la realtà e l'illusione.

La seconda parte del libro è una sostanziosa inchiesta sulle diverse truffe informatiche, a partire dalle trappole d'amore, che ci illustra la complessa organizzazione con cui la criminalità africana, soprattutto nigeriana, finanzia vari traffici illeciti a cominciare dalla droga.

L'inganno non è fatto dall'individuo con cui la vittima pensa d'interagire, ma è programmato nei minimi dettagli da un nutrito gruppo di persone gestito dall'organizzazione criminale. Libro utile a far conoscere un fenomeno così perverso e speriamo riesca ad aprire gli occhi ad eventuali nuove vittime.

Rita Luparelli

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La prima parte del libro che riguarda le esperienze vissute da persone cadute nelle cosiddette “trappole d’amore”, è un po’ troppo lunga e a volte scritta in maniera sciatta.

Ho apprezzato molto invece l’inchiesta che svela cosa si nasconde dietro queste truffe: la mafia nigeriana.  Una realtà inimmaginabile che sfrutta la solitudine, la debolezza, la voglia di amare e di essere amati e riconosciuti degli esseri umani, per la maggioranza donne.

Mi sono chiesta quali abissi di dolore e solitudine si nascondono dietro queste storie, anche vissute all’interno di una famiglia all’apparenza normale.

Mi sono chiesta se poteva succedere anche a me o a persone che conosco. Non ho trovato una risposta. Avere strumenti intellettuali forse a volte non basta.

Patrizia Bravetti

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La lettura di “Trappole d’amore” mi ha provocato una profonda tristezza, non perché mi sia immedesimata nelle imbarazzanti situazioni in cui si sono

trovate quelle persone sole alla ricerca di un po’ di affetto ma perché mi chiedo come si possa credere a persone che, sconosciute, affidano le loro

finte dichiarazioni d’amore al telefono o al computer. Posso essere d’accordo con la frase che l’autrice scrive nell’introduzione al libro “chi si innamora è una bella persona, non è arida, è pronta a mettersi in discussione, a dare e a darsi” ma non si deve certamente cercare affetto, amore e comprensione attraverso i social network.

Anche la seconda parte del libro, che riguarda le inchieste sulle truffe, è noiosa e soprattutto inutile. Non credo che serva ad evitare che altre persone

cadano nelle perfide trappole.

Silvia Marri

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Elisabetta, Paola, Carmine, Nina, Lorella… nomi che scorrono nelle pagine di questo libro, donne e uomini che raccontano storie dolorose di illusioni d’amore, di bisogno d’affetto ferito, ingannato.

La giornalista Federica Sciarelli ci rivela un incredibile numero di persone che vengono contattate via web e indotte a versare soldi a presunti amanti sconosciuti.  L’inchiesta che ne deriva traccia il quadro di organizzazioni mafiose nigeriane, ma ormai diffuse nel mondo, che sfruttano con abilità le debolezze sentimentali di persone, di qualsiasi genere e di qualsiasi estrazione sociale, per estorcere denaro che verrà riciclato attraverso percorsi infiniti tra banche e paesi diversi.

 

Il dolore e la vergogna possono spingere le vittime a non denunciare, ma come ricorda la giornalista nell’introduzione: “Chi si innamora è una bella persona…è pronta a dare e a darsi…non bisogna farsene una colpa…ma occorre sempre fare attenzione…non apriamo il portafogli agli sconosciuti”.

Valeria Boscolo

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Alla fine ho dovuto leggerle, queste storie che non voglio ascoltare alla televisione: ho sempre pensato “cosa ci sarà di vero?” “perché le persone vanno a raccontarsi in televisione?” “sperano davvero di ritrovare la persona cara andando a Chi l’ha visto?” “non è che la persona cara ha voluto defilarsi, per non farsi più trovare?” “andando a raccontare queste truffe, in cui la loro fiducia è stata carpita manipolando sentimenti delicati, quale sollievo c’è?” “in che modo questa trasmissione è veramente un servizio?” e via discorrendo tra me e me. Leggendo ho provato compassione per le nostre fragilità e ho sperato che per ciascuno dei protagonisti ci sia stata la possibilità di sporgere denuncia e che abbia trovato il proprio modo di reagire in qualche maniera attiva. Avendo lavorato in servizi per i minori so quanto si fa contro le truffe on line e che, come difesa personale, ci si può informare su questo genere di reati che ci possono colpire. Anche questo libro è uno strumento di informazione in tal senso, come evidentemente la trasmissione televisiva.

Della “frode 419” non sapevo proprio niente, l’inchiesta del libro mi ha messa al corrente e mi chiedo cosa si aspetta in Italia per fare di più nell’attività di contrasto; sono tanti i fronti della criminalità sui quali siamo largamente insufficienti e ormai i problemi vanno affrontati in maniera collegata tra loro e a livello europeo, compresi questi. Va riconosciuto il merito dell’informazione agli autori del libro e della trasmissione.

Silvana Gasperi

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Non si può rimanere indifferenti di fronte alle storie di vita vissuta riportate dalla Sciarelli nel suo libro. Dalla lettura emergono emozioni contrastanti, tristezza, distacco, bisogno, compassione, compenetrazione, ma, anche, tanta tanta rabbia. Rabbia per la debolezza in cui l'individuo si può trovare e per la facilità con cui si lascia facilmente circuire. Si dice che in un momento difficile della vita, in un periodo di anaffettività e di abbandono, si sia più fragili emotivamente e psicologicamente. Ma quanto è debole l'essere umano, uomo o donna che sia, per cadere nella trappola di individui falsi e spregiudicati, di organizzazioni specializzate a scopo di lucro? Le tristi storie del libro sono uno spaccato di vita reale, forse, lontano a molti, ma, purtroppo, esistente e di grande attualità.

Margherita Patron

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Il libro è un resoconto di una serie di truffe ordite su internet ai danni di persone che, facendosi sedurre virtualmente da personaggi fittizi, vengono convinte a versare ingenti quantitativi di denaro nella convinzione di salvare da un grande pericolo la persona amata, spesso un militare coinvolto in zone di guerra, e permettergli di recuperare una grossa somma di denaro. Il testo è svolto con lo stile dei servizi televisivi che descrivono avvenimenti di cronaca di questo genere, ma risulta purtroppo abbastanza ripetitivo, scritto con uno stile piano e poco interessante, e non riesce mai a far percepire la profonda umanità dei soggetti ingannati caratterizzandoli umanamente in modo preciso e coinvolgente.

Daniele Ruggieri

 

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Il libro della Sciarelli e degli altri coautori appartiene ad un genere che non mi appassiona, che non cerco in libreria e che ho letto per questa circostanza. Avere compassione per queste persone così bisognose di amore e autostima, così fragili da non riuscire a trovarlo attraverso relazioni consuete e reali, è giocoforza. Avere rabbia e disgusto verso coloro che di questo fanno il loro guadagno altrettanto, così come provare indignazione e scoramento per la difficoltà oggettiva di riuscire a stroncare queste attività vigliacche. Sono i sentimenti che emergono immediatamente e che mettono il lettore all’interno di un sistema empatico con i protagonisti di queste vicende. Ciò non toglie che il libro non mi sia piaciuto per la sua scrittura e per l’impianto narrativo, che a mio giudizio risulta poco attraente, direi in alcuni punti quasi noioso, non adatto alle finalità dell’indagine giornalistica.

Cristina Celegon

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Grandi lettori
di Robinson
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Il libro tratta di una pratica molto diffusa come le truffe online ma nella modalità meno conosciuta, utilizzando il punto debole dell’essere umano, l’amore. Le vittime hanno caratteristiche comuni: sono persone insicure, privi di affetti vicini e con la paura di rimare soli per il resto della loro vita. Trovo utile questo libro soprattutto per chi sta vivendo questa situazione e ancora non ne è consapevole; è sicuramente la giusta “doccia fredda”. Il testo è scritto in maniera molto semplice e veloce, è comoda e schematica la suddivisione dei capitoli con il nome delle vittime, e ciò crea, a mio parere, maggiore empatia per il lettore nei confronti di chi ha subito queste truffe. Trovo dispersivo e pesante il racconto di troppe vicende dal momento che le modalità di truffa sono pressoché le stesse. Non è un libro che comprerei in libreria e non comprerei neanche un ipotetico seguito, ma in compenso, non mi è dispiaciuto leggerlo.

Federica Rossin

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Confusione, paranoia, ansia, “spero non succeda anche a me”. Queste le emozioni che si provano leggendo “Trappole d’amore”. La scrittura è fluida e l’uso della prima persona in ciascun racconto permette al lettore di immedesimarsi, di essere accanto al protagonista e di gridare un inudito “No! Stai attento! Non spedire quel denaro!”. L’autrice riesce a raccontare con estrema empatia e delicatezza momenti terribili, anime rotte dal sentimento supremo per eccellenza, l’Amore, usato come strumento di demolizione su persone che in esso cercavano unione, catarsi, riscatto.

Giudizio: Avvincente

Chiara Francioso

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Questo libro mi ha fatto pensare alle parole di Helen Fisher, l'antropologa statunitense in una conferenza TED: “L’amore è una delle sostanze che crea maggiore dipendenza sulla Terra. È perfetta quando va tutto bene, orrenda se va male. Le sue caratteristiche sono tolleranza, astinenza e infine ricaduta”. Si tratta di un effetto prevalentemente chimico che ci sottrae alla realtà e spegne la nostra razionalità. Questo sentimento è una vera e propria dipendenza e nessuno ne è fuori.

Sono storie assai personali ma molto scorrevoli che fanno riflettere molto sulla solitudine interiore, fragilità e ingenuità quasi infantile delle persone adulte. Un'indagine su un fenomeno che sembra lontano ma assai vicino.

Questo libro ha una proprietà di informare, di dimostrare, di avvertire. Dovrebbe essere letto e raccontato per evitare di essere manipolati.

Maria Bognat

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Ho apprezzato il libro nonostante - decisamente – non fosse la mia tazza di tè. Federica Sciarelli rilegge le relazioni amorose ed affettive con uno sguardo attento, asciutto, libero da ogni pregiudizio.

Il libro scava dentro storie difficili, dando un taglio vivo e personale alle donne che con le loro esistenze ne popolano le pagine.

Giovanni Tolin

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Insieme a i suoi collaboratori della trasmissione “Chi l’ha visto” su Rai 3, l’autrice indaga un fenomeno sempre più diffuso in rete in cui cadono molte persone che vengono adescate da finti innamorati che hanno come unico scopo quello di derubarle. Queste truffe tecnologiche fanno leva sulle fragilità e la solitudine di uomini e donne. In questo libro vengono non solo raccolte le storie (il nome dei protagonisti per privacy viene cambiato), i casi più significativi. Nella seconda parte ci si occupa di indagare questo fenomeno, il quale non si limita semplicemente ad alcuni truffatori solitari, ma in alcuni casi a vere e proprie organizzazioni criminali, le quali attraverso furti di identità, finzioni e frodi, estorcono denaro e li utilizzano per traffici illeciti.

Eleonora Fioletti

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Chi si innamora è una bella persona, non è arida, è pronta a mettersi in discussione, a dare e a darsi. L’autrice scrive già nell’introduzione queste parole, a difesa delle persone coinvolte nei racconti narrati, probabilmente perché consapevole della domanda che affiora nella mente del lettore: ma com’è possibile che ci siano caduti?

Ma il lettore non deve giudicare, non è questo il suo compito, e per rispondere a domande non poste l’autrice ci ricorda che ‘il desiderio d’amore è un bisogno primario come la fame, la sete e il sonno di cui l’animo umano si nutre e non può quasi mai farne a meno. A qualsiasi età. È questo che rende tante persone così vulnerabili’.

La seconda parte del libro ci riporta alla dura realtà con un preciso taglio giornalistico. Con dovizia di particolari viene smascherato il fenomeno di cui si è parlato nelle pagine precedenti in tono romanzesco. A questo punto lo scetticismo che era emerso nella mente del lettore fa posto a un senso di disgusto e orrore nel momento in cui il tutto ha un nome: truffa, crimine.

Le parole della sentenza del giudice Herndon non lasciano spazio a nessun dubbio: il più devastante crimine che si possa immaginare nei confronti di un altro essere umano senza nemmeno sfiorarlo o mettergli gli occhi addosso.

Marta Barrera

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Nel libro, l’autrice si propone di offrire una panoramica sul mondo delle truffe amorose, riportando storie, probabilmente con molti elementi di verità, di persone che sono cadute nella trappola di sconosciuti online che, con l’uso di parole d’amore e identità false, hanno fatto sì che venissero loro donati dei soldi. In generale, il libro risulta poco scorrevole perché le storie sono tutte molto simili: l’unica cosa che cambia sono i risultati, poiché alcune persone si accorgono in anticipo della truffa e non inviano i propri soldi, molte proprio grazie al programma dell’autrice, Chi l’ha visto. I racconti sono quasi tutti in prima persona, e ciò favorirebbe l’attenzione del lettore, se non fosse per la presenza, nei passaggi in cui i personaggi si descrivono, di elementi appartenenti a un giudizio esterno, che i personaggi non potrebbero mai formulare nei confronti di loro stessi. Questi ultimi, inoltre, sono molto spesso ritratti in un modo stereotipico e privo di profondità, senza un adeguato approfondimento psicologico delle cause che portano una persona a cadere in una truffa amorosa.

Carlotta Ariano

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Circolo dei lettori del torneo di Robinson
di Matera 2 "Svoltiamo pagina"
coordinato da Vanessa Vizziello
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Il libro è un collage di racconti, situazioni e stati d’animo assolutamente reali che a tratti lasciano interdetti. Interdetti perché è come leggere un palinsesto a metà tra una puntata di Barbara D’Urso e una di “Chi l’ha visto?” (quest’ultima trasmissione, tra l’altro, viene citata spesso nel testo perché i fatti narrati sono stati magari oggetto di puntate già andate in onda) per cui non sono riuscito a non storcere il naso tra l’annoiato e il patetico. Non è stato facile terminare la lettura, davvero ripetitiva e noiosa non per lo stile di scrittura, sufficientemente scorrevole, ma per il fatto che tutte le storie sono riconducibili e condizioni di solitudine profonda, facile innesco di tragedie conseguenti. La perdita di denaro diventa un aspetto quasi marginale, la vera distruzione è quella personale, emotiva ed affettiva che coinvolge anche i rapporti familiari. Non ho mai amato la cronaca delle tragedie altrui per cui non ho potuto apprezzare questa lettura.

Giuseppe De Rosa

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 



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