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Tutte le colpe dei petrolieri di Marco Grasso e Stefano Vergine
Piemme

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Circolo dei lettori del torneo di Robinson
di Fermo "Villa Vitali"
coordinato da Cinzia Centanni
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Un libro che racconta in modo puntuale cosa sia e soprattutto come funzioni l'industria petrolifera globale. Gli autori approfondiscono le motivazioni alla base delle decisioni troppo spesso irresponsabili che la gran parte dei petrolieri assume per difendere i propri interessi ai danni della collettività.

Un libro da leggere per essere più consapevoli di quanto accade intorno a noi.

Alma Monelli

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C’era davvero bisogno di un ennesimo libro che elenca (anche in modo noioso, direi) le problematiche generate dall’uso indiscriminati dei combustibili fossili? Questo libro, in realtà, ha un suo aspetto curioso nel titolo, che ne fa un ossimoro: ma davvero “Tutte le colpe dei petrolieri” stanno contenute in 160 pagine? (bibliografia a parte che ne richiama almeno 1.600 di pagine) Allora sono davvero poche queste colpe!

Insomma io capisco che non si parla mai abbastanza di emergenza climatica e dell’urgenza di fare qualcosa, ma francamente questo libro a 4 mani non rende un buon servizio alla causa.

Giorgio Ripani

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Scrittura scontata, argomenti trattati superficialmente, sovrabbondanza di tabelle e dati che possono essere confutati in qualunque momento.

Insomma un libro del quale non sentivamo proprio la mancanza: sembra quasi la tesina per un esame di maturità che strizza l’occhio ai temi di attualità. La tragedia dell’emergenza climatica e la necessità di mantenere viva l’attenzione su questi temi merita dei contributi più attenti e appassionati e non la solita trita enunciazione secondo la quale i petrolieri sono cattivi perché si arricchiscono compromettendo le giovani generazioni e la sopravvivenza del pianeta. Lo sappiamo, ora è il momento di dire cosa fare invece, e non di continuare a dire cosa viene fatto. Ho terminato questo libro mentre si registrava il fallimento della cop 26 di Glasgow e francamente mi ha lasciato forse ancora più amaro in bocca.

Laura Stopponi

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Il libro descrive una vasta panoramica della struttura dell’industria petrolifera, dimostrando con fonti e documentazione dettagliata la sua rilevante responsabilità (anche morale) nei cambiamenti climatici. Corresponsabili di tali disastri ambientali a partire dal cambiamento climatico sono gli stessi Stati attraverso scelte politiche di governo orientate da un’economia e finanza a beneficio solo delle grandi compagnie petrolifere. Il libro però non riesce per nulla a convincere quanto investire nelle energie alternative sia una scelta che possa stoppare e invertire il cambiamento climatico. Questo perché la logica proposta per fare altre scelte è sempre quella del profitto, alla base delle politiche attuali di Stati e compagnie petrolifere che

hanno portato all’attuale situazione. In seguito, il libro si concentra sui doveri che l’industria petrolifera ha: il dovere di compensazione e quello di decarbonizzazione. Il primo implica la compensazione finanziaria del danno fatto; il secondo comporta una trasformazione su larga scala per eliminare gradualmente le emissioni di carbonio dal loro intero modello di business. Da tutto il libro però emerge quanto non viene fatto senza proporre una convincente e realistica indicazione sul cosa fare. Infine, viene prospettato in maniera molto veloce e superficiale il ruolo della società civile nell’indurre le compagnie petrolifera a soddisfare i propri doveri, in questo caso vengono velocemente presentati dei personaggi (più o meno

noti), quello che però manca in tutto il testo è la chiara visione di un nuovo paradigma politico ed economico utile a ripensare un nuovo mondo e una nuova società.

Cristiana Sanchioni

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Il libro descrive in maniera dettagliata come alcune grandi compagnie petrolifere private abbiano tenuto per decenni nascoste le ricerche interne sui danni causati all’ambiente dalle emissioni di gas serra generate dai loro prodotti, continuando a investire sulla produzione di petrolio e gas come se nulla fosse. Inoltre esse avrebbero operato per impedire o rallentare le azioni per affrontare i cambiamenti climatici. Pur trattando una tematica di urgente attualità, il testo non è di piacevole lettura, sia per la natura tecnica di molti passaggi, sia per la presenza di grafici e dati numerici.

Caterina Ciarrocchi

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Circolo dei lettori del torneo di Robinson
di Benevento “Stregonerie ’friends”
coordinato da Chiara Marcasciano
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Scrittura ferma, decisa, a tratti troppo dettagliata, seppur esplicativa, che aiuta i non addetti ai lavori a comprendere l’importanza e la necessità di conoscere tale argomentazione. Il libro esprime a pieno l’attenzione su una tematica attuale che necessita essere approfondita e conosciuta per il bene dell’intera umanità. I due autori Grasso e Vergine danno il via ad una riflessione morale, pedagogica e sociale che dovrebbe coinvolgere ogni singolo cittadini e funge da monito per darci una spinta verso il miglioramento di quello che ci circonda.

Chiara Marcasciano

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Questo libro racconta perché il mondo fa tanta fatica a prendere la “via della salvezza ecologica”. Gli autori sono dei moderni “Cassandra”, inascoltati, mostrano tutte le evidenti colpe delle grandi compagnie petrolifere e le iniziative che le “Big Oil” mettono in atto per frenare il processo della transizione ecologica. Intanto i potenti della terra continuano a blaterare anche a Glasgow, senza intaccare quelli che sono i veri interessi alla base del processo transitivo e cioè i profitti delle Major del petrolio. Grasso e Vergine chiudono il loro libro durante la pandemia con uno scenario apocalittico dove ogni attività ed emissione è bloccata e mostra una natura in ripresa. Come in un gioco di specchi si riflette che salvarci è possibile ma ancora una volta sono le Big Oil a non lasciare facilmente il passo. Il messaggio è di speranza, bisogna compiere una semplice rivoluzione e cambiare il modello di business eliminando i prodotti fossili.

Marinella Catarina

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Un gran bel libro...

Un libro utile non solo agli esperti della materia, ma all'intera popolazione.

Il petrolio da grande " mezzo " di produzione e di sopravvivenza, come sempre, si trasforma in macchina di distruzione di massa per accaparrare ricchezze illecite a sedicenti petrolieri e a capitalisti.

Si legge con molta semplicità e ogni pagina tira l'altra in un vortice di curiosità e sapere utili per accettare e criticare l'oro nero da tanti punti di vista.

Libro utile anche per la scuola e per seminari universitari.

Nicola Mascia

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Da anni le majors conoscono gli effetti dei propri prodotti sul clima ma hanno sempre insabbiato tutto. Questo libro spiega come hanno fatto e nascondere il dato rilevante di come l’industria petrolifera sia responsabile per la maggior parte del cambiamento climatico. Questo libro racconta cos’è e come funziona oggi questa grande industria, come agisce sulla politica internazionale, si concentra sulle responsabilità e sui possibili risarcimenti di cui dovrebbe farsi carico. È sicuramente un libro che fa riflettere e fa prendere coscienza al lettore degli effetti, talvolta irreparabili, che queste industrie procurano non solo all’ecosistema in generale ma anche al genere umano di cui fanno parte. Il libro si fa carico anche di mostrare un percorso attraverso il quale queste compagnie possano quindi rispondere di tali “crimini”, ovvero quello di compensare le vittime dei cambiamenti climatici che loro hanno contribuito a causare.

Ilaria Coppolaro

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Recensione 5 "È tutta colpa dei petrolieri? Sicuramente nessuno di noi è esente da colpa e il libro risveglia la nostra coscienza critica e ci guida nelle nostre scelte responsabili. Ma è indubbio che sono dell'industria petrolifera le responsabilità maggiori, negate e nascoste per decenni, che l'autore svela al pubblico attraverso verità ormai inconfutabili".

Tiziana Tomaciello

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I cambiamenti climatici, purtroppo, stanno mettendo in ginocchio, negli ultimi anni, l’intera umanità.

Senza ombra di dubbio la responsabilità più grande è da addebitare all'industria petrolifera ma, nonostante tutto, pare che nessuno riesca a combattere questa piaga per gli enormi danni commessi e reiterati nel tempo.

Non saprei da dove il cambiamento potrebbe avere inizio, è una situazione troppo gigante da recuperare. Modificare l’intero sistema industriale ed economico non è affare da poco.

Ho trovato interessante questa denuncia dell’autore e spero possa essere una valida testimonianza per il futuro del nostro pianeta.

Gabriella Mariani

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Il tema ambientale è diventato ormai prioritario nell’agenda politica di ogni Stato ed anche il primo punto all’ordine del giorno delle grandi organizzazioni internazionali.

Il libro di Marco Grasso e Stefano vergine entra a gamba tesa nel tema ambientale mettendo a nudo il re, già dal titolo infatti: Tutta colpa dei petrolieri, è chiaro l’intento degli autori. Non è però questo un libro fatto di prese di posizione aprioristiche, gli autori infatti si supportano con la forza della ricerca e dei dati per arrivare alla conclusione che le grandi compagnie petrolifere hanno grandissime responsabilità nell’aver creato danni ingenti all’ecosistema odierno.

Nel libro infatti si riportano recenti ricerche scientifiche hanno dimostrato che il 75% delle emissioni cumulate di gas serra dal 1988 al 2015 dipende da un centinaio di compagnie petrolifere. Eppure, malgrado i numeri siano chiari, quasi nessuno sembra combattere la madre di tutte le battaglie. Solo di recente l’industria automobilistica ha cominciato seriamente ad investire in una svolta elettrica, nonostante le resistenze dei vecchi carburanti perdurino.

Raffaele Calvanese

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"Da quanto tempo le aziende petrolifere sanno che le loro attività contribuiscono a danneggiare il clima? E che cosa hanno fatto veramente per cambiare le cose? "Un atto d'accusa verso alcuni (i principali?) responsabili di un fenomeno sotto gli occhi di tutti, che chiama in causa il senso di responsabilità collettivo, dai petrolieri ai consumatori, ma soprattutto offre una prospettiva concreta e lucida sui vantaggi di un nuovo modello economico in grado di fare a meno di petrolio e gas.

La soluzione è possibile, certo complessa, ma possibile. Nessuno dica più di non sapere.

Tecla Iervoglini

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Circolo dei lettori del torneo di Robinson
di Marostica “Insieme per leggere”
coordinato da Liliana Contin
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Il testo di Grasso e Vergine sulle colpe dei petrolieri, confuta la tesi che se è vero che la nostra società si è sviluppata ed è diventata più ricca grazie ai combustibili fossili, è anche vero che oggi sappiamo con certezza che questi prodotti stanno alterando irreparabilmente l’equilibrio del pianeta che ci ospita, inchiodando alle proprie responsabilità le compagnie petrolifere pubbliche e private. Denuncia inoltre la continua campagna di disinformazione, atta a responsabilizzare più i comportamenti colposi dei singoli consumatori che le macroscopiche azioni delle aziende, volte a rallentare la transizione ecologica. Un libro chiaro, ben scritto con terminologia accessibile, in una parola “divulgazione”.

Carlo Bonato

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È senza dubbio un libro che tutti dovrebbero leggere. Di recente Greta Thunberg a Milano ha diffidato i potenti della terra dal nascondersi dietro il “Bla, bla” che non porta a alcun cambiamento. Questo libro va dritto al punto e di certo non si tratta di un vuoto “Bla, bla”. Individua chiaramente i responsabili del cambiamento climatico, denuncia colpe e omissioni e come la politica tenga spesso il sacco ai petrolieri. Per non parlare del ruolo delle banche che continuano a finanziare progetti basati sulla ricerca e lo sfruttamento di fonti di energia fossile. Fa senza remore come si dice Nomi e Cognomi mettendoci in grado di capire l’origine certa del cambiamento climatico, il più grande pericolo che minaccia l’esistenza stessa del pianeta. Sembra una analisi senza speranza ma alla fine ci richiama alla responsabilità che tutti ci dobbiamo assumere orientando i nostri consumi e i nostri investimenti. Non dice che sarà un cambiamento facile, né indolore, cambiamento al quale però non possiamo sottrarci. Evidenzia come dalla pandemia non possiamo uscire con gli schemi di sviluppo precedenti perché questo porterebbe a perdere la partita della sopravvivenza della terra. È un libro che mi ha messo in crisi come persona che in questo mondo ha figli e nipoti che hanno diritto a un futuro.

Laura Primon

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È interessante come gli autori mettano in risalto le modalità poste in essere dalle compagnie petrolifere per negare il problema climatico e come tutti noi ne siamo coinvolti. La cosa negativa che emerge è che a breve non dobbiamo aspettarci cambiamenti. Senza l’intervento governativo e notevoli costi anche sulle spalle dei cittadini al momento sembra tutta un’utopia.

Maristella Drago

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Il saggio descrive in modo analitico il funzionamento dell’industria petrolifera. Man mano che si procede nella lettura si comprende meglio la situazione climatica così disastrosa che stiamo vivendo, una situazione la cui responsabilità è dovuta in gran parte proprio dall’industria petrolifera che, a quanto pare, ha sempre insabbiato tutto. Il libro è il frutto di una grande ricerca di dati e documenti, una sorta di Report scritto che ricerca ed analizza il problema senza paura di andare a fondo. Ma, dopo la lettura, resta una grande amarezza e la consapevolezza che è urgente fare presto a cambiare strada, andare progressivamente verso l’abbandono dei combustibili fossili per l’adozione delle energie rinnovabili, un cambiamento difficile, ma necessario.

Mario Guderzo

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Quando a scuola i professori di storia ci spiegavano la rivoluzione industriale i toni erano sempre entusiastici, in particolare mettevano in evidenza i miglioramenti ed il progresso non solo economico, ma anche sociale come conseguenza, per esempio, dell’introduzione nel 1870 dell’elettricità e del petrolio. Purtroppo a più di un secolo e mezzo di distanza possiamo affermare che non è stato proprio tutto così positivo e Grasso e Vergine ce lo spiegano molto bene con dati e documenti indiscutibili. Quello che resta è una grande tristezza e una domanda perché noi non riusciamo a conciliare lo sviluppo economico con il rispetto del pianeta? Che mondo consegneremo ai nostri figli?

Sofia Marcon

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Opera meritevole per l’accuratezza delle informazioni su un argomento di scottante attualità, scritta in modo chiaro, con linguaggio accessibile a tutti e a volte perfino accattivante. Sulle fonti di energia si leggono ogni giorno opinioni ed esortazioni, oltre che dichiarazioni di buona volontà; ma non mi era mai capitato di leggere “nomi e cognomi” dei responsabili di decisioni così potenzialmente dannose per l’umanità e per il pianeta. La presa di coscienza della necessità di trovare strade diverse per produrre l’energia necessaria alle nostre consuetudini di vita sembra a parole un dato acquisito, ma nei fatti si verifica il contrario: prima di tutto si agisce per aumentare il profitto delle varie aziende del settore. 

Il libro esprime con chiarezza che quanto fatto finora non è solo insufficiente, ma va addirittura in senso contrario.

Ho letto con interesse e ho apprezzato sia il contenuto sia la maniera di esprimersi degli autori; ho dato “0” perché costretta a scegliere fra due opere di buona fattura e l’altra era di argomento più confacente ai miei interessi.

Rosanna Tasca

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Non si tratta di un’opinione, ma di un fatto dimostrabile con date e numeri ben precisi: le grandi compagnie petrolifere sono le principali responsabili del cambiamento climatico in atto. E non sono disposte a risarcire per i danni commessi, né sembrano particolarmente intenzionate a modificare la loro rotta. Eppure sanno – da decenni! – a cosa stavano e stanno andando incontro con il loro operato, destinato ad avere conseguenze disastrose per tutta l’umanità. È ancora possibile cambiare rotta senza impoverire l’economia mondiale? Secondo Marco Grasso e Stefano Vergine, gli autori di Tutte le colpe dei petrolieri, la risposta è sì. Ma bisogna agire, in fretta. Una lettura utile a chiarirsi le idee sulle responsabilità reali dei colossi dell’oro nero e di come le nazioni continuino a finanziare queste realtà, a discapito delle alternative sostenibili; una visione chiara e lucida della situazione attuale con una proposta realistica su come si potrebbe agire concretamente per cambiare un modello economico ormai dannoso per tutti.

Serena Vivian

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Circolo dei Lettori del torneo di Robinson
di Milano 6 “Critici in progress”
coordinato da Barbara Monteverdi
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Testo socialmente volonteroso, ma di una noia mortale. Pieno zeppo di informazioni e tabelle, secondo me non mette il dito sulla vera piaga della questione: tutte le colpe di noi consumatori. E non è certo riempiendo la testa al lettore con pedantissime disquisizioni che riuscirà a fare breccia nella smodata ricerca della “vita comoda” che ormai sembra diventata una caratteristica inalienabile della nostra specie.

Ci penserà il nostro dissennato stile di vita a farci cambiare drasticamente abitudini. Quando saremo a secco di combustibile.

Barbara Monteverdi

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Circolo dei lettori del torneo di Robinson

di Chiesa in Valmalenco “Leggere a 1000 slm”

coordinato da Maria Grazia Carrara
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Ammetto di aver imparato moltissimo dalla lettura di queste pagine, ben scritte e ben documentate e non immaginavo assolutamente quali interessi e problemi girino intorno alle compagnie petrolifere. Vengono affrontati dai due giornalisti le molte problematiche che la sostituzione dei combustibili fossili con altre fonti energetiche rinnovabili verrà a portare nel campo sociale ed economico. Ma vengono altresì indicati chiaramente le colpe delle compagnie, che sapevano già da decine di anni il ruolo nocivo che le loro attività hanno sul clima. Anzi vengono evidenziate le responsabilità dei petrolieri nel finanziare e promuovere il negazionismo climatico attraverso associazioni create apposta. Gli autori si soffermano a lungo sul dovere morale che le compagnie hanno nel risarcire le comunità colpite e nell’impiegare i loro sforzi economici nel riciclarsi nell’energia pulita. Anche perché (e questo particolare mi era sfuggito!) il settore energetico che sfrutta le sostanze fossile è in assoluto il più dipendente dei fondi pubblici erogati dagli Stati. Ecco quindi che si giunge alla responsabilità degli Stati e della politica, naturalmente con l’ENI e l’Italia in prima linea. Impossibile riassumere tutto quanto viene scritto e documentato. È certamente un lavoro quanto mai attuale soprattutto in questo periodo, quando si dibattono questi problemi a livello internazionale. Vedi il G20 di Roma e gli incontri di Glasgow!

Luisa Tassano

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Circolo dei lettori del torneo di Robinson

di Porto Sant’Elpidio
coordinato da Giovanna Taffetani
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Un saggio che spiega con chiarezza la storia, le modalità di pensiero e azione delle compagnie petrolifere. I loro tentativi di cambiamento, spesso solo di facciata. Fruibilissimo anche da non addetti ai lavori. Ricca la bibliografia e i rimandi all’attualità. Inquinamento ed economia vanno a braccetto e con questo libro ne comprendiamo bene il perché, con una speranza per il futuro.

Giovanna Taffetani

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Circolo dei lettori del torneo di Robinson
di Mendoza "Dante Alighieri"
 coordinato da Vittoria Di Prizito

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Il saggio Tutte le colpe dei petrolieri di Marco Grasso e Stefano Vergine affronta il problema, attualissimo e spinoso, della necessaria conversione da un’economia basata sul petrolio e sul gas ad una che si alimenti con fonti rinnovabili. Il lavoro è argomentato in modo chiaro, utilizza un linguaggio comprensibile, senza inutili tecnicismi, è ricco di dati e propone una nutrita bibliografia.

Proprio per questo la lettura di questo testo lascia un sapore amaro: gli autori sostengono in modo piuttosto convincente non solo che la quasi totale dipendenza del nostro sistema produttivo dalle fonti fossili è il prodotto di strategie di sviluppo che hanno incentivato in ogni modo l’utilizzo di un’unica modalità di approvvigionamento energetico, finalizzata all’arricchimento delle grandi industrie petrolifere, ma che i centri studi di queste industrie conoscevano fin dal lontano 1957 le conseguenze nefaste dell’uso di combustibili fossili sul clima. Le grandi aziende internazionali di estrazione, raffinazione e distribuzione di gas e petrolio hanno scientemente mentito, alimentando, anche se in misura diversa, posizioni negazioniste riguardo ai cambiamenti climatici, hanno negato le proprie responsabilità ed hanno colpevolmente procrastinato azioni atte a contenere le emissioni di carbonio

Tiziana Concina

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“Tutte le colpe dei petrolieri” è un saggio in cui si racconta con informazioni certe, dati ed elementi storici cosa sia oggi l’industria petrolifera.

Sempre puntata come colpevole del cambio climatico, come è possibile che questa industria sia sempre riuscita ad evitare i problemi, e abbia ancora così tanta forza? Tutte le colpe dei petrolieri prova a spiegarlo.

Carla Ventimiglia

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In questo lavoro, gli autori richiedono al lettore di riflettere sugli enormi impatti economici dell’uso indiscriminato del petrolio. Infatti, questo è un insieme di riflessioni interessanti e piuttosto profonde sui danni e sui mali che attualmente affiggono il nostro pianeta. Tutti questi problema sono trattati con serietà. Sono molto attraenti, soprattutto per quanto riguarda l’attualità dei dati forniti, in particolare le cifre.

Tuttavia penso che non sia di mio gusto il trattamento di questi temi. Non li nego, né smetto di crederci; semplicemente mi sento un po’ stanca della letteratura “catastrofe” che si diletta affrontando sempre questi argomenti così discussi.

Marta Marsano

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Il mio voto è andato al saggio TUTTE LE COLPE DEI PETROLIERI per un motivo abbastanza semplice: non sapevo praticamente niente dell’argomento e ho cominciato a leggerlo in un momento in cui il tema trattato è diventato particolarmente ‘scottante’; gli autori hanno affrontato le varie tematiche in un modo accessibile anche a chi di economia sa ben poco, hanno spiegato bene il percorso, le colpevoli omissioni delle compagnie e dei governi che ci hanno portato alla situazione attuale. Ho apprezzato anche il tono con il quale hanno presentato i loro argomenti: mai polemico ma sempre basato su dati concreti, senza mai presentare nessuna soluzione come miracolosa.

Insomma un saggio che mi ha reso più consapevole di ciò che mi accade intorno!

Ornella Marinozzi

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il titolo mi ha incuriosito molto… e mi ha anche spiazzato: non sapevo cosa aspettarmi: un pamphlet polemico? Un libro satirico?

Il libro mi è piaciuto molto tanto che fino all’ultimo minuto sono rimasta indecisa sul mio voto.

Ho apprezzato lo stile, asciutto, quasi ‘oggettivo’; ma dietro c’erano i sentimenti di un uomo, anzi di tanti uomini e donne anziani, soli perché tali li aveva resi il COVID e sono tornata con la mente ai primi mesi della pandemia quando nel giornale locale appariva il bollettino dei casi con l’indicazione del sesso e dell’età dei malati e dei deceduti; anche senza volerlo, quando leggevamo “età avanzata, patologie pregresse” tiravamo un sospiro di sollievo; come a dire “a me non può capitare”. Ma il passo successivo era pensare che quelle persone erano “persone”, con tante cose da fare ancora, con tante cose da offrire alla società come Camon ha dimostrato con il suo libro.

Insomma, una lettura che ha risvegliato sensi di colpa e aggiunto qualche tassello all’angoscia per il futuro!

Ornella Marinozzi

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Cosa possiamo fare contro il cambiamento climatico?

Devo ammettere che come lettrice di solito non scelgo saggi e “Tutte le colpe dei petrolieri” potrebbe essere un esempio del perché. Sebbene il tema del cambiamento climatico mi preoccupi, mi sembri molto interessante e riguardi tutti noi, non credo sia stato affrontato nel migliore dei modi in questo saggio. Sono d'accordo sul fatto che trovare le cause del problema sia il primo passo verso le soluzioni, tuttavia il testo mi è sembrato ripetitivo e a volte l'analisi dei dati e delle statistiche, (conoscendo l’industria del petrolio dove faccio la geologa) mi ha colpito come fazioso e sensazionalistico. Forse questo è stato l'obiettivo degli scrittori, non lo condivido ma posso accettarlo.

In alcune occasioni ho avuto la tentazione di abbandonarlo ma per fortuna mi sono sforzata di finire di leggerlo perché è l'ultimo capitolo quello che ritengo il più prezioso del libro. Nella mia opinione, sarebbero bastati i capitoli 2 e 6.

Rosina Barberis

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Questo saggio mette a disposizione dei lettori in modo semplice e chiaro una accurata raccolta di dati a dimostrazione delle responsabilità dell’industria petrolifera sul cambiamento climatico.

Senza badare a interessi di parte, i dati scorrono implacabili e spiegano quanto il nostro modello di sviluppo basato sui combustibili fossili sia responsabile dell’inquinamento che è alla base del cambiamento climatico. Niente che chiunque di noi non possa già sapere oggi che questi temi sono all’ordine del giorno. Ciò che rende il libro prezioso da leggere è l’accuratezza e la copiosità dei dati messi a disposizione e organizzati sia in termini storici che geografici con i “nomi e i cognomi” delle compagnie petrolifere responsabili. Unica pecca può essere forse a volte una certa ripetitività, dovuta probabilmente alla ricerca della completezza dell’informazione.

Sicuramente un saggio valido per pensare e parlare della grande questione che è all’ordine del giorno in modo più consapevole e rigoroso.

Vittoria Di Prizito

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Circolo dei lettori del torneo di Robinson
di Udine
coordinato da Annarita De Nardo
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Il sottotitolo del libro è “come le grandi compagnie ci hanno portato sull’orlo del collasso climatico”, quindi argomento tutt’altro che facile da comprendere, ma sicuramente molto interessante. Mi ha fatto impressione scoprire come già 70 anni fa c’erano stati i primi forti allarmi, regolarmente respinti al mittente oppure che oggi il 90% delle compagnie petrolifere sono di proprietà statale. Governanti che da un lato firmano convenzioni per la riduzione del gas serra, dismissione del carbon fossile e dall’altro sponsorizzano negazionisti e affossano le energie alternative, vantandosi di essere il più importante paese al mondo per imprese petrolifere (Stati Uniti). Alla fine rimane un profondo scoramento. Siamo ormai fuori tempo massimo per intervenire? Probabilmente sì, ma i bambini che stanno nascendo in questo momento non se lo meritano e dobbiamo almeno provarci a cambiare le cose anche con nostre piccole scelte di vita.

Monica Pozzi

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Tutte le colpe ecc. 7: lo ho letto solo qui e là. Importante, interessante ma troppo impegnativo per me in questo momento.

Anna Maria Orlandi

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Un’indagine agghiacciante che rivela il funzionamento dell’industria petrolifera e le sue gravi responsabilità nei confronti dei cambiamenti climatici. Rincuora la prospettiva possibile di una transizione ecologica totale.

Annarita De Nardo

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Tutta colpa dei petrolieri - Saggio ben scritto e ben documentato (sicuramente ha una interessante bibliografia alla fine). Non ho le competenze per dire se tesi e dati siano inattaccabili (a volte gli stessi dati sono interpretati diversamente a seconda della tesi da sostenere) ma resta indubbio lo studio e l'impegno profuso nella realizzazione del volume.

Cristina Picili

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Colpa dei petrolieri: mi è parso un saggio molto ben documentato, che riguarda una problematica molto molto vasta e che spazia dalla salute della terra, all’economia mondiale e ahimè alla sete di potere degli umani.

Renata Mirolo

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Colpa dei petrolieri interessante si inserisce nel filone ecologico del momento. Mi pare ben documentato, lo ho letto volentieri anche per la prosa scorrevole e, forse per la mia modesta conoscenza dei problemi trattati, lo giudico in maniera positiva,

Giorgio Zaccagna

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informazioni preziose per una maggiore consapevolezza sullo stato dell'ambiente anche se... non apre a soluzioni

Maria Zaffira Secchi

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Chiaro e inquietante, fornisce molte informazioni e spunti di riflessione al lettore. Andrebbe proposto anche nelle scuole.

Erika Milite

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Circolo dei lettori del torneo di Robinson
di Portogruaro “Mamaluco”
coordinato da Luisa Perosa

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Con scrittura fluida e precisa gli autori espongono e ribadiscono la colpevole responsabilità del principale agente causa della crisi climatica della Terra: le Compagnie petrolifere.

Marco Grasso e Stefano Vergine avvalorano la tesi riportando ricerche e studi scientifici di organizzazioni, commissioni e organismi internazionali che sostengono la responsabilità causale e morale delle compagnie petrolifere, le quali si avvalgono della complicità della Finanza mondiale e delle politiche nazionali. Ma a fronte di un’analisi che può risultare scoraggiante, gli autori riportano anche iniziative in atto da parte di agenti destabilizzanti (e siamo tutti coinvolti) che inducono a pensare con fiducia al futuro.

Lettura doverosa.

Luisa Perosa

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Questo libro di un docente universitario (Marco Grasso) e di un giornalista freelance (Stefano Vergine) conferma la responsabilità delle compagnie petrolifere nell’occultare il ruolo del petrolio e altri combustibili fossili nel portare il pianeta nell’attuale stato di riscaldamento climatico. Non si fanno sconti ai protagonisti, tutti sono ripetutamente ben elencati e valutati nel loro impatto. Una serie di ottime tabelle fotografano chiaramente la situazione. E viene raccontata anche l’evoluzione interna di quell’economia. Manca il coraggio nella critica alla “crescita economica indiscriminata” (p. 142), ma forse verrà anche quello. (Voto: 3/5)

Adriano Zanon

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E' un'accurata inchiesta di taglio giornalistico, che consente di svelare le strategie delle grandi compagnie petrolifere per difendersi dalle accuse, ormai più che documentate, di non esseri preoccupate a sufficienza di riparare ai danni fatti.

Un po' debole, soprattutto per la possibilità di realizzarsi praticamente, l'ipotesi di indennizzo per le popolazioni che più hanno sofferto i danni arrecati dall'uso del petrolio.

Giulio Negretto

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Circolo dei lettori del torneo di Robinson
di Perino “FestivalTrebbia”
coordinato da Irina Turcanu

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 Un saggio più su scala globale, riguarda una problematica molto ampia. Inoltre il cambiamento a causa di combustibili fossili è una tematica che mi sta particolarmente a cuore.

Gabriele Facchini

 

 

Il torneo letterario di Robinson è un'iniziativa curata da Giorgio Dell'Arti per conto di GEDI Gruppo Editoriale S.p.A.
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