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Uomini, è ora di giocare senza fallo di Tiziana Ferrario
Chiarelettere

 

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Circolo dei lettori del torneo di Robinson di Enna
"Amici della festa del libro. Il sasso nello stagno"
coordinato da Francesca Alessandra

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Tra i testi proposti, ammetto la mia preferenza per il saggio semiserio, ma mica da ridere nell’esame delle varie declinazioni, di Tiziana Ferrario. La giornalista, che ha fatto della coerenza e della misura la cifra costitutiva del suo essere un volto noto dei tg nazionali, mette da parte l’equanimità per descrivere un mondo ancora per molti versi forse troppo sbilanciato a favore non del maschio tout court, ma di un modo di pensare “maschilista”, almeno nel nostro Paese. Già perché non si tratta solo di passare in rassegna atteggiamenti, situazioni e ambiti nei quali si determinano spiccatamente o in sostanze più subdole scelte pubbliche o private, ma di smontare le immagini e gli stereotipi di una società di lungo corso, che ha adattato le forme del patriarcato tradizionale ai cambiamenti dell’immaginario e della socialità contemporanei. Mettendo così in guardia tanto da un frasario quotidiano, che rischia spesso di apparire innocuo, che da altrettanto lesive forme di maschilismo al femminile (quello di “alcune donne, che chiamerò «suddite

maschiliste»”, come le definisce l’autrice), la Ferrario ci guida nell’esplorazione di diverse sfaccettature dello stesso problema, la cui chiave sembra poter essere individuata in una questione di potere, secondo l’analisi di Gasparrini. Dalla pars destruens, si passa quindi alla costruzione di un nuovo orizzonte, in cui per fortuna non sembrano mancare prospettive nuove o volontà di leggere diversamente il mondo, attraverso la riflessione di sociologi e l’analisi delle trappole in cui rischiano di cadere uomini navigati e dotati di sensibilità verso le questioni sociali e di genere, come pure le diverse anime dei “femminismi” degli ultimi anni. Così, tra un quiz e l’altro a fine capitolo, piccoli ‘crash’ in cui il lettore e la lettrice sono portati per lo meno a interrogarsi sulla loro accettazione più o meno consapevole di una visione ancora dominante, l’augurio si profila sotto forma della speranza di una nuova alleanza, in cui il maschile e il femminile appaiono trasformati ma non negati, per generare nuove opportunità per tutti.

Elisa Russello

 

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Nonostante io abbia preferito l’altro titolo assegnatomi, non nascondo che ho trovato anche questo molto interessante. È un libro che parla di uomini e ci offre dei ritratti attenti di alcune tipologie malsane e tossiche da cui le donne dovrebbero stare alla larga, ma che è sempre difficile evitare dal momento che si possono ritrovare ovunque, dall’ufficio alle proprie mura domestiche. Il titolo offre una panoramica di tutte quelle dinamiche che non fanno altro che alimentare il mostro del patriarcato e del maschilismo, scavando sempre di più il divario tra uomini e donne. La cosa che ho molto apprezzato, è il fatto che la scrittrice abbia però mostrato anche degli esempi positivi, di uomini che hanno deciso di voltare le spalle al machilismo e di prendere parte alla lotta. Sì, perché di lotta ancora oggi si tratta, senza se e senza ma e, chi crede che non sia più necessario lottare, si sbaglia di grosso e questo libro glielo dimostra in maniera leggera ma convincente.

Marco Orefice

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Con il suo libro Uomini, è ora di giocare senza falli!, la nota giornalista del tg1 Tiziana Ferrario si propone l'intrepido obiettivo di analizzare il mondo del maschilismo, partendo dal concetto presentato nei dizionari, per poi indagare su come questo termine si riveli poi concreto in vari settori, come il mondo del lavoro, quello dello sport, nelle abitazioni di ognuno di noi etc, e soprattutto in vari tipi di uomini maschilisti, da quello “inconsapevole” a quello tradizionalista; vengono anche analizzate le donne “maschiliste”, forse la mano armata più inquietante a sostegno della mentalità maschilista; vengono tuttavia anche presentate figure positive di uomini e donne caratterizzate da menti nuove e spinte innovative, la cui alleanza è l'unica in grado di porre fine ad un fenomeno che nasce nella notte dei tempi. Lo stile della Ferrario è unico e vario, oscillando fra la sottile ironia e la satira più aspra, e apprezzabile appare anche la volontà di interazione diretta con il lettore, a cui vengono spesso poste domande e riflessioni, da annotare anche in forma scritta.

Alessandro Azzolina

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