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Desideri deviati di Edoardo Albinati
Rizzoli

 

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Circolo dei lettori del torneo di Robinson
di Milano 3 “Banda del Book”
coordinato da Moira Maggi
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Quale può essere questa grande città del nord! E chi sono questi personaggi che si incontrano e si scontrano, che si trovano e si ritrovano, che si dedicano al lavoro, chi con devozione religiosa, senza nessuna attenzione per la propria affettività considerata come un intralcio al lavoro stesso, e chi invece si trova lì senza ossessioni particolari per la carriera, ma tutti alla ricerca di qualcosa che “renda tollerabile l’esistenza”. Un’esistenza che si dipana in questo scorcio epocale della transizione di questa città: da città industriale a città intellettuale e del  divertimento toccando anche temi caldi quali la speculazione immobiliare, la gentrificazione e la critica a questo processo che, con la scusa della cultura, ne cancella la vera identità nascondendo sotto il tappeto tutto ciò che è sconveniente,  regalando immagini quasi surreali, come le scene nel Fabbricone o gli episodi sconcertanti in cui Irene si concede a chiunque incontri, o la personificazione del successo nella festa a casa delle due archistar. Noi che in questa città del nord ci viviamo, la riconosciamo, e a tratti ne rimaniamo sconcertati ma sappiamo che oltre tutto ciò c’è Coboldo che ci sorprende e ci redime.

Temi, personaggi, ambientazioni nonché la prosa sono veri e azzeccati; quello che manca, forse, è qualcosa nella costruzione della storia; qualcosa che sembra venga annunciato, che si aspetta ma non viene fuori, non si realizza lasciando un senso di frustrazione.  

Maria Grazia Giovannini

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Albinati è distante dai toni aspri e dal contesto del più famoso “La scuola cattolica”. Nel nuovo romanzo, l’autore inventa atmosfere surreali e crepuscolari, personaggi grotteschi, caratteri che sembrano creati dal tratto marcato di un disegnatore di strisce; i dialoghi veloci suggeriscono un “graphic novel” dalla trama esigua, quasi un pretesto. Nell’immaginaria Città del nord, si muovono individui diversi: chi preso dal mito del lavoro, chi alla ricerca di potere, di fama o piacere, chi tormentato dalla propria inadeguatezza o dalla voglia di riscatto. Nonostante l’indiscutibile tecnica narrativa, questa volta Albinati non riesce a coinvolgere il lettore.

Silvana Paolillo

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Romanzo ambientato in una fantomatica città del nord Italia (Milano?) con personaggi realistici ma nello stesso tempo assurdi nelle loro caratterizzazioni.

Dinamiche contorte, episodi di vita a volte stereotipati.

L’incipit, o meglio quella sorta di prefazione sulla città, è davvero notevole e lodevole.

La scrittura è ricercata e questo è un pregio ma anche un difetto, nel senso che spesso ci si aspetterebbe un linguaggio meno contorto per poter seguire meglio la trama.

Lo definirei un libro senza infamia, senza lode. E, in ogni caso, c’è di meglio in circolazione in questo momento.

Sabrina Manzo

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Il torneo letterario di Robinson è un'iniziativa curata da Giorgio Dell'Arti per conto di GEDI Gruppo Editoriale S.p.A.
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