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L’occhio della farfalla di Costanza Savini
Oligo

 

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Circolo dei lettori del torneo
di Robinson di Lecce 2
“Orti di guerra” coordinato da Simona Cleopazzo
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È il racconto dei due anni trascorsi dai componenti della famiglia Nicolis sul lago di Garda, in quella inquietante enclave che era diventata la Repubblica di Salò tra il 1942 e il 1945.

Qui la giovane Nina assiste alle tragedie della guerra da dietro il filtro evanescente che avvolge la sua vita, in cui in fondo non manca nulla. Lei e i suoi cugini possono quindi vivere con spensieratezza giovanile strane avventure ai limiti del paranormale, rischiose ricerche di tesori nascosti e dolci fremiti d'amore.

Sebbene lo stile di Costanza Savini sia curato e poetico, la storia appare nel suo complesso dispersiva e poco coerente. I riferimenti alla fine del regime mussoliniano sono inseriti in maniera troppo didascalica e restituiscono un contesto storico piuttosto scollato dalla vicenda.

Cristina Katia Panepinto

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Il romanzo narra di un’adolescente che passa gli ultimi due anni della Seconda Guerra Mondiale nella villa di famiglia sul lago di Garda, dopo essere sfollata da Bologna con i suoi genitori. Nella villa, oltre che parenti e cugini, ci sono altri personaggi ospiti, alcuni sono notabili della Repubbica di Salò. Ragazze e ragazzi vivono avventure quotidiane, sullo sfondo delle vicende storiche.
Il libro inizia con due brevi capitoli, a distanza di un anno, durante i quali Nina è ancora a Bologna: suo padre ci mette un po’ a decidere di lasciare la città per il Garda. Non capisco perché due capitoli brevi, distanziati, come se in quegli anni non fosse successo niente? Ed invece nella Bologna della guerra, dove la gente abbatteva gli alberi ai Giardini Margherita per far legna per scaldarsi, succedeva di tutto (vedi, solo per citare un autore, i romanzi di Lucarelli ambientati a Bologna durante la guerra). Sarebbe stato a mio parere molto più interessante leggere della vita di Nina in città e poi nella villa.
Così com’è le vicende di Nina e degli abitanti della villa non mi hanno coinvolto per nulla. La grande Storia che scorre nel frattempo, raccontata dalla narratrice, suona estranea, per lo più, tocca solo marginalmente la vita di Nina: gli eventi storici elencati sembrano solo un modo di collocare cronologicamente lo svolgersi della vita alla villa. Nella villa vicino al lago i ragazzini litigano e scavano: meanwhile in El Alamein….

Anna Maria Cherubini

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Si legge il romanzo come se si fosse sulla soglia di una porta, si ha la sensazione che i protagonisti presto la varcheranno per compiere un’iniziazione magica alla vita. Questo non avviene mai, anzi, l’autrice torna indietro sui suoi passi per spiegare ogni evento con “certezza” scientifica e la promessa di spiritualità scade fatalmente nella necrofilia medica.  

La scelta di non svelare l’età dei protagonisti se non verso la fine mette il lettore in difficoltà in quanto non si capisce il genere del romanzo: l’approfondimento del quadro storico ( la storia è ambientata sul Lago di Garda negli anni delle Repubblica di Salò ) è buono per un romanzo per ragazzi ma alcune tematiche decisamente no.

Oscuro e falso. Anche stilisticamente l’autrice non offre niente.

Stefania Stamerra

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E’ un romanzo che si legge senza sosta: un’attesa costante e intrigante, un crescente mistero, e, sullo sfondo la guerra e una villa occupata. Delicate le interazioni e caratterizzazioni dei personaggi, si avverte con forza l’atmosfera stimolante dei pomeriggi fanciulleschi trascorsi a risolvere segreti enigmi. Dopo tutto l’attendere, la soluzione del mistero appare un po’ deludente, sebbene il racconto, condito dagli intrecci delle storie di vita dei personaggi, risulti comunque piacevole e sottile.

Manuela Miggiano

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Nina è figlia unica di una famiglia che nel 1943 lascia Bologna per rifugiarsi insieme agli zii e ai cugini nella casa dei nonni sul lago di Garda.

Spinta da vivace curiosità, Nina, insieme ai cugini, indaga sull’eredità lasciata da due eccentrici zii preti che nel secolo precedente hanno condotto – in modo più o meno ortodosso - esperimenti medico-scientifici, in particolare sulle ali delle farfalle e sull’occhio umano.

Nella storia si intrecciano le vicende familiari e sentimentali della protagonista e quelle politiche connesse all’epilogo della Repubblica di Salò.

Nina arriverà a intuire la straordinarietà del messaggio che gli zii preti hanno lasciato ai postumi e si affaccerà all’età adulta con la consapevolezza che nella sua vita l’amore e la conoscenza saranno i pilastri della sua esistenza.

Ivana Ingrosso

 

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