< Libri e lettori

Morte precoce di Cesare Greppi
Canneto

 

***

Circolo dei lettori del torneo di Robinson
di Fermo “Villa Vitali”
coordinato da Cinzia Centanni
***

Un testo interessante ed originale, gravato da una prefazione che, a mio parere, limita molto le suggestioni che riesce ad offrire al lettore.

Ho molto apprezzato lo stile estremamente asciutto che stimola la riflessione come un disegno accennato che ho potuto completare con la mia esperienza di combattimento con i demoni.

Ho meno apprezzato, al contrario, la seconda parte che, pur essendo utile a far conoscere la natura del giovane Niccolò, ho sentito più propriamente poetica e meno narrativa.

Laura Stopponi

***

Lettura davvero originale per come, da pagine apparentemente raccolte alla rinfusa, riesce a provocare una riflessione che inizia sommessamente ed inizia a vivere di vita propria quando il libro è appena terminato.

Il giovane provocato dai demoni mentre la malattia prende il sopravvento sulla sua breve vita è un Cristo umanissimo che non solo accetta di combattere - e di vincere quindi di sconfiggere la morte – ma si pone anche il dubbio sull’opportunità di raccontare questa esperienza straordinaria.

In questa umiltà che l’autore ha saputo dipingere con poche, essenziali, giuste narrazioni del susseguirsi delle ultime ore di vita, personalmente individuo la grandezza di questo piccolo gioiello, di non facile lettura, ma di grande suggestione.

Poi nel secondo capitolo, proprio come accade quando entri nel ricordo di una persona che non c’è più, si viene accompagnati, immagine dopo immagine, nella fresca intimità del giovane Niccolò e si coglie l’origine di quella forza con la quale ha combattuto i suoi demoni: lo stupore per la Vita in ogni sua manifestazione.

Giorgio Ripani

***

Cronaca di una morte, raccontata in modo mirabile, con un linguaggio poetico, in cui emerge la caducità dell’esistenza umana, e la consapevolezza e la rassegnazione dell’essere appesi ad un filo, sostenuta da una fede semplice, fatta di demoni e comunità della preghiera. Originale l’ambientazione ed il periodo scelto, un convento nell’Italia settentrionale del XVII secolo, così come il taglio del racconto, a tratti lentissimo, in altri momenti folgorante. Ma un senso di incompletezza pervade il percorso narrativo, come se la morte, alla fine, sia qualcosa di davvero irraccontabile. Rimangono infatti sprazzi di vita, affidati a scampoli di ricordi del giovane monaco Niccolò, morto a soli 19 anni, piccole pennellate che restituiscono un poco di “sostanza” alla impalpabilità del corpo, destinato, dal tempo, alla dissoluzione. Una lettura complessa, da meditazione, più che una storia da cui lasciarsi trasportare con la fantasia. Greppi, l’autore, manifesta tutta la potenza del suo linguaggio che conserva una qualità poetica che permane sempre, senza cali di tensione, ma che, forse proprio per questo, tradisce una difficoltà comunicativa di fondo, chiedendo al lettore altrettanta dedizione e capacità nel non subire anch’egli cali di attenzione.

 

Carlo Pagliacci

***

Bellissimo linguaggio quello di Greppi, si nota la sua derivazione poetica. Scrive frasi lineari e semplici ma mai banali. Particolarmente bella la seconda parte di questo racconto (le dimensioni non sono quelle del romanzo) in cui si ripercorrono le tappe della vita del protagonista.

Semplici immagini di straordinaria forza bella vita quotidiana del giovane Niccolò che ha saputo combattere contro i demoni della sua vita.

 

Paolo Antolini

***

Il torneo letterario di Robinson è un'iniziativa curata da Giorgio Dell'Arti per conto di GEDI Gruppo Editoriale S.p.A.
L'iniziativa è riservata agli utenti maggiorenni. Questo sito non usa cookies.
Dubbi, problemi: torneoletterariodirobinson@giorgiodellarti.com
Vedi anche Il Blog di Giorgio Dell'Arti su Repubblica.it