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Prima di noi di Giorgio Fontana
Sellerio

 

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Circolo dei lettori del torneo
di Parma 2 “Voglia di leggere Ines Martorano”
coordinato da Pietro Curzio

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Le 896 pagine non hanno condizionato in modo significativo la lettura del libro, dato che il succedersi degli avvenimenti, le esperienze dei personaggi, la ricchezza degli argomenti trattati incalzava la lettrice a proseguire con impegno e con piacere.

La saga famigliare dei Sartori rispecchia pezzi di vita di ognuno di noi, l'amore difficile, la voglia di cambiare, la lotta sindacale, le band musicali, il sentirsi diverso dei giovani, l'edonismo degli anni 80, la lotta armata, le disillusioni politiche. I personaggi con le loro debolezze, la rabbia, la disperazione sono i vicini di casa che incontri nella quotidianità della vita.

La lettura scorre veloce con brevi cadute di tensione, da cui ci si riprende velocemente.

Avrebbe aiutato avere un albero genealogico della famiglia.

Margherita Tricarico

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E’ un grande romanzo la cui lettura non vorresti interrompere, nonostante la mole ti prende e ti coinvolge già dallo straordinario Incipit. Il romanzo racconta la storia di quattro generazioni di Sartori dal 1917 al 2012 attraverso due guerre, l’emigrazione dal Friuli verso l’interland milanese. E’ uno straordinario romanzo che riesce a coniugare le vicende di una famiglia con la storia d’Italia: un’opera di memoria storica in un paese spesso smemorato. La parte che mi ha colpito maggiormente è quella nella quale lo scrittore analizza la precarietà in cui vivono i giovani d’oggi: vite senza più progetti a lungo termine e nemmeno grandi speranze. Lo stile è lineare, di grande concretezza, da segnalare grande capacità descrittiva dei paesaggi specie della campagna friulana.

Carla Guastalla

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Prima di noi è un interessante romanzo storico; la storia della famiglia Sartori offre il pretesto all'autore per raccontare la storia d'Italia dal 1917 al 2012, dal Friuli rurale alla Milano contemporanea passando per le due guerre mondiali, dal lavoro contadino alla fabbrica e successivamente alla scrivania.

I figli, con fatica, cercano in ogni modo di superare le difficoltà incontrate dai padri per liberarsi da una condizione di miseria e andare incontro a un secolo nuovo con nuove prospettive e speranze.

Scritto in modo chiaro e lineare, si legge tutto d'un fiato nonostante la mole e ci si lascia facilmente coinvolgere da avvenimenti che riportano alla mente i racconti dei nostri genitori e dei nonni.

Ugo Ravanetti

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Bella saga famigliare da Caporetto ai giorni nostri, elaborata dall’autore da fatti di storia della sua famiglia. È un romanzo ambizioso, che non sempre arriva a soddisfare completamente tutte le sue ambizioni. Ci sono forzature, ovvietà, momenti di stanchezza, artificiosità, ma in generale il libro si legge volentieri. Meglio riuscite sono le parti del racconto che, dal punto di vista esistenziale, vista la giovane età dell’autore, si può presumere siano più vicine alla sua esperienza di vita.

Montagna Giuseppe

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Un romanzo fiume per raccontare un secolo di storia italiana : 1912-2012. La STORIA,  è il contenitore in cui si calano le vicende private di quattro generazioni della famiglia Sartori. Il capostipite è Maurizio, un fante in fuga, uno sbandato senza onore, che, accolto in un casolare, poi fugge vilmente ancora una volta, quando si accorge di avere messo incinta Nadia, la figlia del mezzadro che lo ha ospitato, ma che lo va a riprendere e lo riporta nel suo casolare, perché il nipote nascituro possa avere un padre. E così si può dire che ha inizio l’epopea dei Sartori,  attraverso 11 personaggi, che si muovono prima in FRIULI,  poi dopo le guerre, il fascismo e la resistenza, poi nell’hinterland milanese, più che a Milano. Quali luoghi più significativi di Sesto S Giovanni in tempi di BOOM ECONOMICO, in cui l’Italia vede il trasferimento di molti dai campi alle numerose fabbriche. L’inurbamento di tanti diventati operai cambia il modo di vivere e le periferie delle città. La figura più interssante in tal senso è Renzo, uno dei 2 figli di Maurizio, che, diventato operaio, abbraccia l’ideologia comunista e partecipa alle lotte operaie e sindacali. E’significativo vedere nelle nuove case di città il frigorifero, magari quasi vuoto e pagato a rate, o più tardi la TV. Nuovi oggetti che scandiscono una vita diversa, solo apparentemente meno faticosa. L’altro figlio Gabriele, invece, da subito manifesta amore per i libri, ha aspirazioni letterarie, ma senza ottenere riconoscimenti, al massimo poeta minore e professore di scuola.

Molti nodi della storia del 900 sono presenti, dal Sessantotto, alle lotte studentesche,  al terrorismo, alle stragi per mafia, al berlusconismo: sono sfondo, a volte trattato in modo troppo superficiale, di vicende personali, non più solo dei figli di Maurizio, ma poi dei nipoti e bisnipoti .Da un padre moderato e alla fine dichiaratamente democristiano nasce Eloisa,, che vuole capovolgere il mondo, aderendo all’anarchia. Sono i tempi di Piazza fontana, di Pinelli, di Valpreda, della strage di stato. E’ vero che poi col tempo la passionaria Eloisa farà scelte meno estreme,  aderendo al partito radicale. I figli spesso percorrono strade diverse dai padri e Diana figlia di Renzo, paladino del comunismo, esplicherà la sua personalità ribelle come cantautrice e come omosessuale.

 La parte iniziale del romanzo sembra la più interessante, perché più importanti sono i cambiamenti, gli eventi, le scelte di vita, poi, via via che ci avviciniamo al XXI secolo, tutto diventa scialbo, perché sono venute meno le contrapposizioni ideologiche, la fiducia in un cambiamento di vita, precipitando in una sorta di edonismo individualista. Quanto è importante per chi è venuto dalla campagna, per lo più senza la possibilità di studiare, avere un figlio laureato, che, invece di cambiare lo status sociale, si trova precario senza futuro e magari costretto ad andare all’ estero! La famiglia, il perno di eventi e sentimenti,  tende a farsi meno protettiva e rassicurante.                                                            Storia del 900 che si consuma in Italia, soprattutto nel mondo contadino del nord, dove persino la lingua ha una sua identità, poi si andrà altrove, ma nel cuore di figli, nipoti, bisnipoti, in diversa misura rimarrà il Friuli con le sue montagne, ” con l’aria che sapeva di erba e di latte”.   Prima ci si allontana per il lavoro, dal borgo a Udine, e più tardi nelle città del boom economico, poi, si può anche andare in Africa come Letizia, figlia di Eloisa, per sfuggire alla depressione e dare un senso alla propria vita, militando in una ONG. Anche Dario,  all’età di due anni abbandonato dalla pia madre, che aveva preferito a lui una missione sempre in Africa, emigra in Irlanda, per approfondire lo studio di WIttngestein non è più capace di amare e di farsi una famiglia.   L’Africa è anche il luogo, in cui durante la seconda guerra mondiale, è morto Domenico, il terzo figlio di Maurizio, lo zio santo, che si è distinto per i suoi slanci filantropici. Nel romanzo sono importanti le figure femminili, tutte ben caratterizzate con storie interessanti a partire da Nadia, moglie di Maurizio, che si esprime in diverse occasioni con il disegno, dolce e schiva, ma ferma nell’impedire al figlio di morire, facendosi partigiano e. Le quasi 900 pagine sono di facile lettura, hanno il pregio di una scrittura fluida, precisa nel lessico, che accoglie anche diverse parole friulane, che danno colore e calore al tessuto narrativo.   La Storia, scandita in capitoli più o meno brevi, esprime i diversi punti di vista degli 11 personaggi; è una storia senza eroi, quasi di ESCLUSI, che faticano a stare al mondo e sembrano espiare le colpe del capostipite Maurizio, uomo senza onore, come alla fine scopriranno tutti . Così’ la fine si connette perfettamente con l’inizio, grazie alla misteriosa lettera lasciata da Nadia al primogenito .

Caterina Fiore

 

Il torneo letterario di Robinson è un'iniziativa curata da Giorgio Dell'Arti per conto di GEDI Gruppo Editoriale S.p.A.
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