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Quaranta giorni di Valerio Massimo Manfredi
Mondadori

 

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Circolo dei lettori del torneo di Robinson
di Fermo “Villa Vitali”
coordinato da Cinzia Centanni
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In questo romanzo l’autore riflette per comprendere che cosa abbia spinto Cristo a sacrificarsi. Se Dio può tutto perché ha permesso ciò? La teoria dell’autore è che il martirio di Cristo fosse necessario per salvare l’umanità e afferma la necessità dei successivi martiri per espiare i peccati dell’uomo. Nella prima parte il racconto è molto interessante, poi si perde un po’ nella narrazione di una eccessiva quantità di fatti…..E’ un’opera fantasiosa, visionaria. La ricostruzione storica ottima, ma la lettura necessita di molta attenzione.

Primula Rosa Focaracci

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Incomprensibile dall’inizio alla fine. Decisamente brutto. Non riesco a capire come l’autore riesca ad avere tanto successo commerciale. Del testo che ho letto non ci ho capito molto e quel poco che mi è risultato chiaro l’ho trovato decisamente scadente.

 Paolo Antolini

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Questo romanzo ha il dono inquietante di risuonare in territori poco noti della nostra anima, perché prova a costruire una storia sulla ricerca di senso dell’esistenza del male. Nel fare questo adotta uno stile narrativo davvero originale, immaginando che il “demone” non sia colui che incarna il male, ma soltanto colui che ne è testimone, e mediatore e soprattutto che lo subisce, il male, come impossibilità di trasformarlo nonostante sia nella condizione di dialogare con il suo opposto, il bene supremo. Un ‘entità (Angelo caduto? Satana? Bestia immonda?) incontra il Cristo sul Golgota e da lì, dopo avergli chiesto di dimostrare il suo potere scendendo dalla croce, lo segue, fin dentro il sepolcro e poi ancora, in sorprendenti salti temporali, fino alla distruzione del tempio di Gerusalemme, fino alle soglie degli atti terroristici dei palestinesi. In questo viaggio spazio temporale, il demone conosce l’amore carnale, la lealtà e il tradimento e accettando un destino umano riesce a sconfiggere sé stesso, il male che lo aveva generato.

L’autore tratta questo racconto con una profondità ed una leggerezza straordinarie, ricorre agli artifici del soprannaturale soltanto quando servono davvero allo scopo narrativo e soprattutto riesce a toccare le corde più profonde delle domande esistenziali che ognuno di noi, a modo suo, pone a se stesso.

Giorgio Ripani

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Il torneo letterario di Robinson è un'iniziativa curata da Giorgio Dell'Arti per conto di GEDI Gruppo Editoriale S.p.A.
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