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Lettere da un altro tempo di Piero Bevilacqua
Castelvecchi

 

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Circolo dei lettori del torneo di Robinson
di Avellino “Parole tra noi leggere”
coordinato da Emilia Bersabea Cirillo
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Roma. Nel mezzo della pandemia una giovane studentessa si imbatte nel diario e nell’ epistolario amoroso di sua nonna da ragazza.

Nella prima parte il romanzo restituisce lo stato mentale della studentessa durante la pandemia: lunghi periodi interrogativi, liste di cose da fare, divagazioni..., quel senso di inconcludenza che abbiamo provato in molti.

Tuttavia la scrittura troppo barocca appesantisce la narrazione. Il senso di angoscia sembra stemperarsi con la lettura dell’epistolario della nonna che parla di un tempo felice. Ma la guerra interrompe la corrispondenza amorosa e resta solo il diario, le confessioni in prima persona della nonna che si trova a rinunciare all’amore e abbraccia la resistenza nella sua città natale, Napoli.

L'intenzione dell’autore di mettere in relazione passato e presente attraverso la vita delle due giovani donne si intuisce ma resta confusa. La scrittura troppo prolissa, alcune parti ridondanti e il palleggio tra diario ed epistolario non permettono di appassionarsi al romanzo.

Enza Pulzone

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Senza dubbio è interessante il doppio piano temporale in cui è strutturata la narrazione con continui rimandi dal tempo attuale, in cui è protagonista Francesca, alle vicende storiche della seconda guerra mondiale in cui si muove la nonna Beatrice.

Quest’ultimo personaggio è quello che appassiona maggiormente per l’intensità della personalità tratteggiata e la sapiente narrazione delle vicende storiche ed umane che vive; molto meno ho apprezzato il personaggio di Francesca, che non emerge in modo significativo, e non convince.

Anche la narrazione della pandemia, e dell’isolamento vissuto, non mi ha coinvolto emotivamente, risultando un po’ impersonale e cronachistica, soprattutto nei dialoghi tra Francesca ed il compagno.

Rossella Luciano

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Il libro ha un tema assai accattivante: racconta in parallelo l’atmosfera indotta dal confinamento nella protagonista, causa attuale pandemia globale, in una livida Roma e quella della vigilia e poi della seconda guerra mondiale in una Napoli che resiste e poi si oppone con coraggio nelle quattro giornate.

La narrazione ci costringe a rielaborare gli stati d’animo di questo anno e mezzo di pandemia, a partire dal confinamento totale degli inizi. 

La storia d’amore della nonna napoletana, donna di carattere e morbida sensualità, ci dà la suspense per andare avanti. 

Il finale lascia un po' d’amaro ed è inaspettato. 

Carmen Pellino

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Durante i primi mesi di emergenza pandemica Francesca trova rifugio nelle lettere e nel diario della nonna Bice, che raccontano una storia d’amore d’altri tempi sullo sfondo della seconda guerra mondiale. Interessante il parallelismo tra la pandemia e la guerra e l’approccio totalmente opposto delle due donne del romanzo, Francesca e nonna Bice, alla Storia. Questo romanzo mi ha permesso di riflettere sulla portata di quanto avvenuto in quest’ultimo anno, tuttavia la vicenda resta approssimata e poco approfondita. Una storia con grande potenziale che forse meritava una maggiore attenzione nello sviluppo.

Elena Tarantino

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Ho trovato la lettura di questo romanzo faticosa, per il continuo rimando al passato della narrazione, che in qualche modo frena l’andamento naturale della storia. La vicenda relativa alla vita della nonna, la città di Napoli che fa da sfondo creano suggestioni gradevoli.

Emilia Bersabea Cirillo

 

Lettere da un altro tempo di Piero Bevilacqua
Castelvecchi

 

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Circolo dei lettori del torneo di Robinson
di Pistoia “Biblioteca San Giorgio”
coordinato da Maria Stella Rasetti
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Lo scrittore e storico Piero Bevilacqua costruisce un personalissimo lessico famigliare a partire dalle vicende della nonna Bice, una donna forte e coraggiosa, vissuta durante la seconda guerra mondiale. Ora Bice è diventata un'anziana signora che vive da sola a Napoli. Non ha più forza di reinventare la propria vita e per questo, alla sua morte, affida le sue parole alla nipote, Francesca. Siamo a Roma, nei giorni del confinamento e quasi per caso Francesca apre la “scatola magica”, una serie di lettere che raccontano la storia di nonna Bice e del suo primo e unico amore Nino, morto in guerra. Nella sospensione di un tempo vuoto generato dall'epidemia in corso, Francesca, costretta a fermarsi, si immerge nell'ascolto di voci dal passato. L'alternarsi tra i due piani temporali del passato e presente porta lo scrittore a tentare un parallelismo tra due eventi altrettanto tragici: da una parte il conflitto delle armi e i bombardamenti della seconda guerra mondiale, dall'altra un nemico invisibile e subdolo che porta ugualmente a un clima di morte. Perfino l'inafferrabilità dell'amore tra Bice e Nino trova una sua specularità nella vita di Francesca e del suo compagno Gianni, assente in questo momento dalla sua vita per motivi di lavoro. Il romanzo da solo trova così una sua forma sia per stratificazione che per connessione di eventi e si colora di un tono elegiaco.

Carolina Montagni

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In tutto il romanzo si alternano storie del presente e del passato, accomunate dalla presenza di un pericolo incombente: le bombe del passato e il virus del presente. Il linguaggio, estremamente poetico, ricco di metafore e similitudini, rende affascinante la lettura di questo libro, che contiene anche una sentita denuncia contro le logiche del consumismo e gli altri mali della società contemporanea.

Maria Lorello

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Storie vissute, quella di Francesca, la protagonista, studentessa alle prese con una ricerca universitaria sugli arredi nell'opera di Proust, e quella riportata alla luce grazie al diario e alle lettere della nonna Beatrice. Entrambe sofferte, anche se appartenenti a tempi diversi, ma che fanno riflettere su quel tempo passato, ed anche sul futuro che ci attende. Francesca vive nella sua drammaticità il confinamento dovuto alla pandemia da Covid 19, con la malattia dilagante, le morti, l'isolamento, il silenzio irreale e non riesce più a trovare un senso ai propri studi. La ricerca di un momento di evasione in un vecchio fumetto, riporta alla luce una lettera mai aperta della nonna Beatrice, scomparsa due anni prima. A Napoli, nella sua casa ormai disabitata e in vendita, troverà il suo diario e le sue lettere, lasciate in eredità proprio a lei. È così che si immerge in un periodo della vita della nonna che riporta alla luce un grande amore da lei vissuto da giovane, subito prima e durante la seconda guerra mondiale. Nel periodo più atroce ma più bello della vita della nonna, emerge la guerra con tutta la sua gravità, con le violenze, le sofferenze, le perdite umane e affettive che comportò anche nella città di Napoli. Ma contemporaneamente la nascita di una voglia di riscatto e di ribellione ai soprusi che portò alla liberazione e alla costruzione della società democratica,

Nell'ultimo anno della sua vita, la nonna però non è più animata dalla convinzione di saper sperare per gli altri. Vede davanti a sé una società chiusa in cui tutti si muovono soli e “il loro cuore non canta più” e si interroga sul futuro, visto che “il potere di pochi e ormai diventato il destino di tutti”.

Ivana Pellegrini

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Nell’insieme è un libro scritto bene, si legge piacevolmente.
La storia è coinvolgente degli amori di Nonna Bice negli anni della seconda guerra mondiale ti invoglia a leggere anche se, a mio parere, la conclusione sembra quasi mancare di qualcosa almeno per la parte della storia d’amore, dà quasi l’idea di non essere terminato.
Mentre è lampante la correlazione tra le sofferenze di Bice vissute nella prima parte della sua giovinezza che poi si ripresentano nel nuovo millennio alla fine della sua vita per un mondo che ancora presenta dolore e discriminazione.
Visto il periodo che stiamo passando, il rimando in diversi punti del libro alle problematiche contemporanee del Covid mi ha dato un senso di pesantezza e quasi di forzatura.

Federica Vettori

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Il torneo letterario di Robinson è un'iniziativa curata da Giorgio Dell'Arti per conto di GEDI Gruppo Editoriale S.p.A.
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