< Libri e lettori

Salutiamo, amico di Gianfrancesco Turano
Giunti

 

***

Circolo dei lettori del torneo
di Robinson di Lecce 2
“Orti di guerra” coordinato da Simona Cleopazzo
***

Il romanzo racconta, in parte in forma epistolare, le vicende di vari personaggi, a Reggio Calabria, nel 1970, anche con l’intento di raccontare quello che per la città fu un drammatico periodo storico, quasi una guerra civile.
La scelta di fare un romanzo in parte epistolare a mio parere non è felicissima, un po’ forzata.
I due protagonisti,  due ragazzini,  inizialmente si scambiano lettere perché  il padre (forse) di uno di loro pensa che così il figlio, rimandato a scuola imparerà l’italiano. Ma le lettere sono lunghissime, prolisse. La storia è tragica e violenta, ma le lettere, scritte non solo dai ragazzi, diluiscono, a mio parere: a volte avevo l’impressione che le storie annegassero nelle troppe parole e ho trovato molto faticosa la lettura.
La postfazione, la parte giornalistica del libro che racconta il momento storico, è molto interessante.

Anna Maria Cherubini

***

Lettura intrigante anche se non sempre scorrevole, riesce a tenere con il fiato sospeso senza risultare ripetitiva e dà risalto a vicende della nostra storia estremamente importanti.
Lo scambio epistolare è molto interessante e aiuta a immedesimarsi nella vita e nel pensiero dei personaggi.

Agnese Antonucci

***

E' un romanzo storico-politico che narra la storia vera della "guerra di strada" del luglio 1970 a Reggio Calabria per diventare capoluogo al posto di Catanzaro. La storia viene raccontata "in presa diretta" da due amici tredicenni che si scambiano lettere, anche in termini dialettali,  su quello che accade, non sapendo che i propri familiari sono i Superiori della ndrangheta. Gli argomenti sono serissimi, tra distruzione e morte, scuole e negozi chiusi per mesi fino a febbraio 1971.

La scrittura è veloce ed approfondita e non appesantisce chi legge; è una narrativa d'inchiesta, da parte di in un grande giornalista, che definisce la difficoltà del Partito Comunista Italiano tra il potere dello Stato e il manifestarsi della ribellione neofascista, i rapporti tra borghesia e criminalità.

Anastasia Ignone

***

Il  mio approccio alle pagine di “Salutiamo amico” è stato guardingo, lo confesso. All’inizio mi aveva tratto in inganno l’eccessiva enfasi attribuita all’appartenenza geografica che mi pareva uno specchietto (acchiappaconsensi) per allodole. Invece, il romanzo mi ha affascinato, pagina dopo pagina, avviluppandomi nelle trame di un intreccio assolutamente ben congegnato e scritto con la maestria di chi ha il dono di saper pesare ogni parola. La prosa, incisiva e godibile, descrive con precisione chirurgica un microcosmo che è la misura del mondo “terrone”, in cui l’appartenenza ad un habitat è connotazione di un destino nel quale i personaggi si muovono con volitiva incoscienza. Le occasioni di riscatto sono innumerevoli, ma paradossalmente sapranno afferrarle al volo solo le nuove generazioni, che si affermeranno allontanandosi dall’unico modo di vivere che hanno conosciuto e validato attraverso la logica delle loro azioni adolescenziali.

Una menzione speciale merita l’appendice, con la ricostruzione degli avvenimenti storici, vera dimostrazione di come la realtà sappia superare ogni romanzesca architettura criminosa.

 Patrizia Palumbo

***

Nel breve arco temporale che va dal luglio 1970 al febbraio 1971 si intrecciano in Calabria i moti per Reggio Calabria capoluogo, le attività della destra eversiva di Ordine Nuovo, di Avanguardia Nazionale e del Fronte Nazionale di Junio Valerio Borghese e la nascita della ‘ndrangheta come la conosciamo oggi, con le storie di due ragazzini all’apparenza molto diversi tra loro: Luciano, figlio di un ingegnere e di una professoressa, che in vacanza al mare scopre l’amore per una coetanea e la disillusione più feroce e Nunzio, figlio di un malavitoso e di una casalinga, che dovrebbe prepararsi per gli esami di riparazione, ma in realtà partecipa attivamente ai moti nelle strade della città. Tutto il loro mondo sarà travolto dalle menzogne degli adulti e alla fine potranno aggrapparsi solo alla reciproca amicizia, più forte dei legami di sangue, perché frutto di una scelta. Interessante il continuo cambio di punto di vista, che dà voce a diversi altri personaggi, con un uso sapiente di un linguaggio differente.

Teresa Musca

 

Il torneo letterario di Robinson è un'iniziativa curata da Giorgio Dell'Arti per conto di GEDI Gruppo Editoriale S.p.A.
L'iniziativa è riservata agli utenti maggiorenni. Questo sito non usa cookies.
Dubbi, problemi: torneoletterariodirobinson@giorgiodellarti.com
Vedi anche Il Blog di Giorgio Dell'Arti su Repubblica.it