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Ti rubo la vita di Cinzia Leone

Mondadori

 

Tutto giocato sulle caratteristiche degli appartenenti alle tre fedi monoteiste. È interessante e originale soprattutto la prima parte dove il protagonista, impadronendosi di un’altra identità e religione, riesce a modificare non solo il suo aspetto fisico ma la sua stessa indole facendola aderire in toto al nuovo Credo fino alla fine dei suoi giorni. In realtà in lui non c’è alcun tipo di conversione, ma solo una lettura utilitaristica della religione”. Ed anche a Eugenia Mungari: “Il giudizio positivo dipende dalla trama del romanzo, articolato anche se un po’ prolisso nel descrivere lo svolgersi temporale dei fatti. Presenta una lettura scorrevole e non ridondante».

Laura Cavarzerani

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Questo romanzo è il racconto di tre vite che si incrociano attraverso oltre mezzo secolo di storia dell'Europa e del vicino Oriente mediterraneo. È una storia di ebrei in fuga alla ricerca delle loro radici e della loro identità.
Dalla Turchia di Ataturk, attraverso la Palestina e la seconda guerra mondiale, passando per l'Italia delle leggi razziali, per finire nelle strade di Tel Aviv, le vicende di Ibrahim, Giuditta ed Esther si rincorrono nella ricerca di un senso e di un perché al tanto, troppo dolore che li accomuna. Un affresco di indubbio interesse che però non è riuscito a toccare le corde del mio cuore forse anche a causa di una prosa che ho trovato ridondante e a tratti addirittura leziosa.

Silvia Berardi

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Un inizio filmico di violenza ti introduce alla prima delle tre storie di donne tra loro concatenate in un arco di tempo di circa tre generazioni.

Miriam si svolge prevalentemente nel medio oriente tra ebrei cristiani e musulmani, Odessa, Alessandria, Istanbul. Sembra di ritornare al quartetto di Alessandria di Russel!

Con Giuditta il romanzo si sposta in Italia, Ancona, Roma. Fineguerra, fascisti nazisti, caccia agli ebrei, anarchici e comunisti. Scema il giallo, cresce l'avventura dei due fratelli ebrei per nascondersi.

Con Esther il cerchio si chiude e il filo conduttore dei tre racconti si disvela.

Anna Gradenigo

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È un romanzo giallo/rosa? ambientato nella provincia italiana, scritto da una penna ironica ed arguta che si legge tutto di un fiato. Mi stupisce che sia scritto da un uomo. L’intreccio giallistico è piuttosto semplice, ma i personaggi risultano simpatici e ben delineati. Perde perché messo a confronto con il dramma delle morti nel Mediterraneo che meriterebbe, a prescindere, una divulgazione di massa.

Maria Rosaria Sajeva

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Libro in tre episodi, che comincia sorprendentemente bene e finisce desolantemente male. Esempio di come si può trasformare un'ottima idea in un tipico libro da ombrellone, troppo lungo e verboso e con un finale "a sorpresa" tirato per i capelli. Pretenzioso.

Beatrice Parisi

 

 

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