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Una feroce compassione di Angelo Paratico

Gingko edizioni

 

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Circolo dei lettori
di Vicchio “Ghost readers”
coordinato da Serena Materassi:
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Un bel libro, una storia interessante e coinvolgente sulla presenza italiana in Oriente, ricca di particolari, invoglia ad andare avanti.

A volte è difficile distinguere ciò che è vero da ciò che potrebbe essere verosimile o inventato. A volte si fa un po’ fatica a seguire il filo conduttore e le descrizioni e alcuni passaggi sono fin troppo ricchi.  L’ ambientazione è interessante e ben descritta. Si vede che l’autore si è molto documentato.

Mi è piaciuto e direi che è stata una piacevole sorpresa.

Rosella Della Rossa

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In "Una feroce compassione" di Angelo Partico si alternano fiction e storia, modernità e credenze e pratiche antichissime.

Molti i simboli che si intrecciano nel romanzo, la famiglia unita e riscoperta grazie ad un diario che racconta l'olocausto del popolo mongolo a partire dal 1924 da parte dei bolscevichi russi, l'importanza delle reliquie saccheggiate fra cui il Sulde, opera da proteggere fino alla morte in quanto catalizzatore col potere di generare una nuova Mongolia. La cruenta storia di quell'olocausto è alternata alle varie storie d'amore che addolciscono il racconto e che cambiano le vite dei personaggi, la feroce compassione nel l rito della dissezione del cadavere del  Bogd Khan dato in pasto agli avvoltoi affinché tutto torni alla natura , è alternata alla  cornice di una moderna Hong Kong fatta di strade scintillanti e ristoranti alla moda. Un libro molto ricco di avvenimenti, forse troppi, che ho comunque letto volentieri perché denso di informazioni su fatti storici poco studiati.

Fiona Raffagni

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Scorrevole, nel solco dei romanzi di Dan Brown, ma senza l’ossessione di svelare complotti millenari. Gradevole senza eccessi, ambientazione glamour e personaggi un po’ stereotipati. Interessante la seconda parte.

David Bianchi

 

 

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Circolo dei lettori del torneo letterario di Robinson
di Lanciano “Ex Libris”
coordinato da Maria Rosaria La Morgia
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Misto di storia ed invenzione, come ogni romanzo storico che si rispetti, Una Feroce Compassione gira intorno al diario di Gino Montecorvo, ufficiale italiano andato in Cina per la guerra dei Boxer e rimasto in Oriente per amore di una principessa mongola. A entrambi viene affidato il “Sulde”, un oggetto sacro appartenuto a Gengis Khan, simbolo della nazione mongola e della possibilità della sua rinascita. Per il possesso di questo oggetto si scatenano servizi segreti, mafie, operazioni di spionaggio, si susseguono morti orribili, che fanno da cornice al lungo e talora farraginoso diario, colmo di date, nomi, eventi e personaggi storici. Pregevole il lavoro di ricerca condotto dall’Autore, che permette di conoscere tanti aspetti della storia e della cultura orientale (vedi il “funerale celeste” con cui si conclude il libro). Ma, al di là della scrittura un po’ disomogenea, quello che non va nel testo è la presenza di numerose improprietà lessicali e grammaticali (per es. uso del gerundio, concordanze, etc.) che la casa editrice prima di pubblicare avrebbe dovuto correggere.

Rita Foresi

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Il pregio di questo romanzo è aver fatto conoscere al grande pubblico ( più o meno) la storia poco nota  del l'olocausto, del popolo mongolo e la colonizzazione italiana della Cina. L’ idea di raccontare le vicende storiche attraverso una storia di spionaggio ed  attraverso una lettera rivelatrice degli avvenimenti è buona   ma purtroppo tutto il romanzo manca di una solidità narrativa. I dialoghi risultano poveri e scontati, alcune spiegazioni  superflue e piena di luoghi comuni.  Non c'è armonia tra la prima parte del testo, romanzo di spionaggio e la seconda, romanzo epistolare, una lunga lettera dove si raccontano e si descrivono gli avvenimenti storici. Cosa resta alla fine della lettura di questo romanzo? La sola curiosità di verificare la veridicità dei   fatti storici in esso narrati.

 Elvira Martelli

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Romanzo storico che fin dall’inizio coinvolge e avvince il lettore che è così spinto a portarne avanti la lettura. L’arco di tempo nel quale si svolgono i fatti abbraccia diversi secoli e avvicina il lettore ad eventi storici poco trattati nei manuali, motivandolo anche ad un ulteriore approfondimento. Importante è evidenziare inoltre l’equilibrio presente nel romanzo tra l’aspetto narrativo, che mira ad intrattenere il lettore, e quello informativo che fornisce conoscenze relative ai fatti storici. Degna di nota è anche l’abilità nella descrizione attenta di luoghi, paesaggi, oggetti.

Adriana Vergilj

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Amo il romanzo storico e questo, devo dire,  mi ha aperto una finestra su un periodo storico in un’area geografica poco narrati, anche dalla storia ufficiale.

L’escamotage di lasciare al “diario”, custodito dal protagonista, raccontare la Storia, e al romanzo stesso di contestualizzarla nel presente in una sorta di giallo/fiction rende il lavoro molto fruibile, ma proprio per questo l’autore avrebbe potuto evitare i lunghi tratti descrittivi a volte sterili che ne rallentano la lettura.

Luisa Carinci

Il torneo letterario di Robinson è un'iniziativa curata da Giorgio Dell'Arti per conto di GEDI Gruppo Editoriale S.p.A.
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