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Una vita da illuminati. Viaggio nel mondo scambista di Daniela Pastorino
Eroscultura

 


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Circolo dei lettori del torneo letterario di Robinson
di Milano “Critici in progress”
coordinato da Barbara Monteverdi:
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Gli “illuminati” del titolo sono coloro i quali sono disposti a farsi guidare per mano dall’Autrice sadiana nel mondo del libertinaggio e delle variazioni della sessualità.

Testo autobiografico che con dovizia di particolari illustra gli incontri della scrittrice stessa e del marito con altre coppie o con singoli nei più disparati luoghi. Nella prefazione la Pastorino definisce lo scambismo come una sfaccettatura dell’amore e la fedeltà come valore fondamentale in una coppia sana omettendo però di approfondire le sue asserzioni.

Argomento pruriginoso, certo, anche se alla lunga non indenne da sbadigli

Vanda Lascar

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Se il titolo può far pensare ad una guida spirituale, il sottotitolo fuga ogni dubbio; si tratta sì di una guida ma su una via ben diversa da quella dello spirito. L’autrice si propone di condurre il lettore sulla via dell’eros, non trascurando una premessa intesa ad illustrare la “filosofia” del caso.  

L’autrice si premura di anticipare eventuali obiezioni o giudizi morali tacciandoli d’ipocrisia; al contrario propone coloro che si dedicano allo scambismo come persone dalla mente libera ed aperta, strenui assertori della “verità” e perciò “illuminati” che si pongono su un piano di superiorità intellettuale ed etica. Tanta sollecita premura nel difendere la “verità” - e tante parole spese - indubbiamente rivelano nell’autrice un convincimento radicato e difeso fino a... perdere quel filo d’ironia (e autoironia) che non bisognerebbe mai trascurare.

  In ogni caso si tratta di una lettura facile e scorrevole che esaurisce l’argomento, dove ogni situazione è stata personalmente sperimentata, in un centinaio di pagine. Adatto alla lettura in una grigia giornata di pioggia, quando l’umore necessita d’esser sollevato.

Patrizia Santini

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Il sottotitolo svela da subito quello che forse avrebbe potuto essere scambiato con un racconto dedicato alle società segrete del XVIII secolo o ai seguaci di Diderot e D’Alembert.

La vita da illuminati è quella dei veri libertini. Quelli che fanno della ricerca e dello scambio del piacere una vera filosofia di benessere e gioia di coppia. La protagonista, narratrice in prima persona riservando i nomi di fantasia solo agli altri personaggi di volta in volta citati, condivide con il marito questa passione per l’eros e il desiderio di diffondere la bellezza e il fascino di queste emozioni attraverso incontri consapevoli, scelte accurate di potenziali amanti, visite puntuali a luoghi nei quali sentirsi liberi di manifestare e vivere senza vincoli o remore il piacere del libertinaggio.

Fin qui, nulla di riprovevole, anzi. Potrebbe essere interessante immergersi – senza intenti pornografici o volgari, diamone atto – in un mondo che, diciamocelo, non fa abitualmente parte del nostro contesto quotidiano (per lo meno del mio). Però, è proprio lo stile narrativo che viene a mancare e che non supporta lo spunto interessante. Sono troppi i riferimenti finto-romantici, le descrizioni di amplessi nello stile dei feuilleton ottocenteschi (se solo avessero potuto rimandare a tali precise descrizioni fisiologiche!), le ricerche di termini leggiadri e raffinati. Un po’ come far commentare un gran premio di Formula Uno da un aspirante poeta romantico di tardo ottocento.

Nicoletta Cicalò

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Questo testo non mi ha interessata, nonostante avessi cominciato a leggerlo con una certa curiosità. Ho trovato

il linguaggio piatto e l’argomento trattato in modo poco avvincente.

Cristina Di Gregorio

 

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