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Vento porpora di Francesca Scotti
Edikit

 

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Circolo dei lettori
della biblioteca di Chiari “I Miserabili”
coordinato da Alice Raffaele
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Libro che abbraccia 40 anni della storia italiana e locale con descrizioni di luoghi e persone molto incisive e dettagliate in tutto lo sviluppo dello svolgimento della storia relativa ai vari protagonisti. I personaggi escono dalle parole in modo naturale, dettagliato e preciso insieme ai loro tormenti interiori. La guerra lascia in ciascun protagonista ferite grandi e molto difficili da rimarginare! Belli gli ultimi sospiri dei morenti che rivolgono parole agli amati affetti di casa. Molti personaggi hanno a che fare con lettura e scrittura ed in particolare ho amato Carlo, divoratore di libri ed insegnante, dall’animo sensibile e dotato di straordinaria intuizione che gli permette di conoscere l’intimo del suo interlocutore, qualunque esso sia, anche solo attraverso lo sguardo. Il libro mi ha proposto la tragedia della Val di Scalve che non conoscevo e ringrazio l’autrice! La scrittura risulta scorrevole ed efficace e la scrittrice ha una grande maestria nell’uso della parola, complimenti.

Marilena Maxia

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Le saghe famigliari hanno sempre una notevole forza attrattiva. L'epoca toccata lo è in particolare; e le terre a noi vicine. Ho trovato molto suggestive le descrizioni in molti punti, sia pure trovandovi un certo compiacimento nella ricerca di immagini evocative. Bella l'idea di "colorare" le voci! Un bel libro.

Gigliola Mosconi

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Romanzo per molti aspetti interessante ma con eccessi di intrecci e descrizioni che appesantiscono la lettura.  Nel romanzo di alternano pagine molto belle, soprattutto nel delineare momenti di vita vissuta, a pagine barocche e un po’ stereotipate in senso romantico, soprattutto nella descrizione dei protagonisti e dei rapporti fra di loro.  Un romanzo ottocentesco nello stile, il che potrebbe essere una qualità se non fosse per l’alternarsi continuo di pagine belle e intense a pagine un po’ leziose e decisamente prolisse.

Germana Grazioli

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Si cacciava, in primavera, sul monte Guglielmo, ma Flavio Fontana quella volta aveva lasciato libero un esemplare raro di cervo, il Cervo Bianco: gli occhi ‘minuscoli e immensi’ dell’animale e quelli attenti e selezionatori del cacciatore si erano incontrati e Flavio vi ‘aveva visto una parte perduta di sé’. Era diventata una leggenda la storia del cacciatore dal cuore tenero e Irma, a partire dall’incontro eloquente del suo prozio con il cervo, si faceva raccontare le vicende della sua famiglia da suo padre, Domenico Giovanni, detto Felice. Il libro è la storia di più di trent’anni della famiglia bresciana dei Fontana: i loro fatti privati nel cascinale di Angolo, in Val Camonica e l’amicizia con la famiglia dei Lancini. Poi c’è lo stravolgimento della Prima Guerra Mondiale, le partenze, le morti, gli orrori, gli strappi che sembra di non poter mai più ricucire.

Emma Dovano

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Gli errori degli uomini e gli orrori della Grande Guerra in un romanzo corale. Quando mi sono visto arrivare un libro di 600 pagine mi sono chiesto chi me lo avesse fatto fare, di prendermi l’impegno di leggerlo... Ma già dal prologo sono stato conquistato da una scrittura scorrevole e suggestiva. L’argomento può appassionare oppure no, resta una narrazione capace di creare immagini e suscitare emozioni.

Massimo Salvoni

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La caratteristica che più colpisce sin dall'inizio di questo lungo romanzo è la lingua: ricercata e "barocca". La narrazione procede lenta. I personaggi sono portatori di valori apparentemente superati nella società contemporanea, valori importanti ma che paiono proposti un modo un po' "libresco", da romanzo dell'Ottocento.

Michele Torresani

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Il libro Vento porpora della giovane scrittrice Francesca Scotti è un grande affresco corale, nel quale si narra la vicenda della famiglia bresciana Fontana tra la fine dell’Ottocento e gli anni Trenta del Novecento. Oltre ai Fontana, i grandi protagonisti del libro sono la città di Brescia e l’irrompere della Prima Guerra Mondiale, che cambierà il destino e le vicende di molti membri della famiglia Fontana. Il romanzo ha qualcosa di antico, di fortemente classico. Il linguaggio è composto e raffinato, talvolta forse un po’ distante dall’azione, ma preciso e arioso. È in generale un bel libro, di grande valore, nel quale emerge il talento indiscutibile dell’autrice.

Lorenzo Sacchini

 

 

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Circolo dei lettori
di Vicchio “Ghost readers”
coordinato da Serena Materassi:
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Bella saga familiare, che si snoda fra la fine del XIX secolo e negli anni successivi alla fine della prima guerra mondiale, all’ascesa del fascismo. All’inizio un po’ Piccole donne e un po’ Orgoglio e pregiudizio, come atmosfera e ambientazione, diventa molto presto più impegnativo quando descrive le imprese degli uomini della famiglia durante la guerra. Interessante il capitolo dedicato agli irredentisti e all’impresa di Fiume, alla quale è anche dedicata l’introduzione, come io narrante.

Serena Materassi

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Un libro ben scritto, ben documentato, coinvolgente, che mi dispiace non sia noto al grande pubblico perché penso sia una buona lettura e una interessante pagina di storia del nostro paese. Generalmente le saghe di famiglia sono storie che invogliano ad andare avanti ed è così per i fatti raccontati nel libro, che narra vicende molto verosimili e avvenimenti presumibilmente accaduti davvero. Ci si affeziona ai personaggi, quasi tutti ben delineati e caratterizzati.

A volte le vicende narrate sono molto crude. La scrittura é scorrevole e facile da seguire. Leggerò anche il secondo volume.

Rosella Della Rossa

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Vento Porpora è un grande affresco di storia italiana, dagli ultimi anni Ottocento fino al 1931, visto attraverso gli occhi della famiglia Fontana. La storia inizia a Brescia nel 1897, fra le colline e la città, dove vivono la propria giovinezza i fratelli Fontana: Tatiana, Irma, Elisabetta e Carlo. Proprio fra piccoli eventi personali e grandi eventi storici si snoda questo lungo romanzo storico. Brescia e la sua campagna sono percorsi a piedi e a cavallo, strada per strada. Le storie dei singoli personaggi, i loro amori, le amicizie profonde, percorrono incessanti questo paesaggio. La Grande Guerra arriverà a sconvolgere le vite di tutti. Carlo, Aurelio e Adelmo combatteranno sui vari fronti italiani e coinvolgerà anche le donne di casa Fontana, lasciando in ognuno di loro ferite difficili da rimarginare. Un grande e avvincente romanzo, una saga familiare, in un quadro storico, in un paesaggio straordinario nel quale si muovono coinvolgenti vicende umane.

Cinzia Panichi

 

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 “Circolo dei lettori di Milano”
coordinato da Serena Caprara:
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Amerei poter riportare in questa breve recensione la trance letteraria in cui mi sono trovata leggendo questa dolce-amara saga familiare, raccontata in maniera tanto vivida che colori, profumi e sensazioni sembrano avvolgere il lettore per lasciarlo andare, come un soffio, solo qualche minuto dopo aver letto le ultime righe, ma sappiamo che questo è un dono che solo la narrazione può fare. A mio parere questo romanzo non è, se non profonda ricerca di un passato e di una memoria sacra; una ricerca di riti, gesti, sentimenti forse ormai perduti, la cui rievocazione provoca, a un tempo, nostalgia, amore, tragicità e bellezza. Alla fine del racconto mi sono chiesta se fosse la Isabelle Allende italiana che stavo aspettando (e io adoro Isabelle Allende).                                                                                                                                          

 

Francesca Ginelli

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Un bel romanzo ambientato nel bresciano tra la fine dell’Ottocento e il 1931. In mezzo c’è lo sconvolgimento della I guerra mondiale, tra grandi eventi storici ed episodi personali e intimi di una normale famiglia. Ben scritto, lettura scorrevole e piacevole, ricco di dettagli che fanno volare la mente come se si guardasse un film, immaginando così la scena di ciò che in quel momento si sta leggendo! Proprio ciò che amo della lettura: immaginare i personaggi descritti con gli abiti di quel tempo e farsi la propria personale sceneggiatura.

Isella Gualdi

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Libro coinvolgente e corale la famiglia Fontana, la città di Brescia e l’Italia sono protagonisti. La storia è sviluppata in tre periodi, prima, durante e subito dopo la Prima guerra mondiale. L’attaccamento della città e ai luoghi della famiglia Fontana, sono molto ben descritti da Francesca Scotti. Il linguaggio è spensierato e suggestivo nella prima parte del libro, più forte e con passaggi anche crudi e molto seri, nel periodo della guerra. Nella descrizione degli anni a seguire, il linguaggio diventa nuovamente più disteso, nonostante il peso del dover ricominciare. È nella terza fase che i confini si allargano da Brescia e i suoi dintorni per guardare a una nazione, l’Italia che deve rialzarsi e ricostruirsi.

Alessandra Cocco

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La storia di una saga famigliare, la I guerra mondiale sullo sfondo e le vicende dei Fontana che si sviluppano nella quotidianità dei loro gesti e dei loro rapporti. Una scrittura strutturata, un racconto che mi ha catturata, anche per vicende familiari simili, e seppur lungo il romanzo mantiene una omogeneità accompagnando per mano il lettore.

Carla Fiorio

 

 

Il torneo letterario di Robinson è un'iniziativa curata da Giorgio Dell'Arti per conto di GEDI Gruppo Editoriale S.p.A.
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