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Villa Trossi di Anna Ventimiglia
Astarte Edizioni

 

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Circolo dei lettori
di Milano 25“PiùSaggi”
coordinato da Guido Duiella:
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Il racconto della storia di Villa Trossi a Livorno, e della famiglia che ne ha dato vita, risulta essere molto affascinante e di indubbia profondità. Frutto sicuramente di un grande lavoro di ricerca svolto da Anna Ventimiglia.

Sono due gli elementi letterari che fanno la forza di questo saggio: l’estensiva ed esauriente trattazione degli elementi di interesse artistico-architettonico della villa e lo spaccato sullo stile di vita dell’alta società internazionale dell’epoca.

Per un profano di storia dell’arte, è proprio quest’ultima la sezione più affascinante del saggio, che ci permette di seguire le vicende che hanno portato alla costruzione della villa da parte di una famiglia nobiliare dallo stampo fortemente cosmopolita, con membri sparsi tra diverse nazioni (e colonie) europee.

Ripercorrerne le orme ci porta a riflettere su come la società e le circostanze dell’epoca, contraddistinte da innegabili ombre, abbiano però permesso, con dinamiche che a quei tempi non avevano dello straordinario, la costruzione di un edificio con un così forte e duraturo impatto sul territorio e la sua storia. Oltre che su come questi elementi virtuosi siano mutati, nel bene e nel male, fino ad oggi.

Il saggio non può mancare ovviamente di punti di debolezza, specialmente per quanto concerne la fruizione di questo da parte di un pubblico non specializzato. O, da una prospettiva leggermente diversa, da un pubblico con un appetito particolare per letture critiche della storia e della società.

Il tono e i contenuti oscillano sempre infatti tra il puramente descrittivo e l’eccessivamente celebrativo, dando la spiacevole, ma occasionale, sensazione di stare fruendo di un contenuto eterodiretto.

Assodato che il libro non può, e probabilmente non deve essere, un trattato che tocca i seguenti temi, resta il fatto che un’analisi più critica delle dinamiche storiche, politiche e sociali dell’epoca, e della collocazione della famiglia all’interno di queste, avrebbe giovato la completezza del racconto.

Marco Ferri

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I libri che ho letto sono stati “Eterni ragazzi” e “Villa Trossi”

Li ho letto con estremo interesse entrambi.

Del secondo ho apprezzato il lavoro di ricerca che ha permesso di documentare, attraverso la ricostruzione puntuale della costruzione della Villa, anche un ambiente culturale e imprenditoriale cosmopolita ed amante della cultura, in particolare le vicende di alcuni esponenti della comunità inglese che nell''800 ha lasciato un segno significativo nella storia economica e culturale italiane, specie post unitaria. Viene inoltre documentata e valorizzata l'attività artistica di uno dei proprietari, Dino Uberti, che assieme alla consorte Corinna Trossi, ha lasciato alla città di Livorno la Villa affinché divenisse la sede di una Fondazione per l'insegnamento artistico.

Nonostante ciò il mio voto è andato al libro “Eterni ragazzi”, perché ho considerato il libro di Anna Ventimiglia un importante libro di storia locale ma che non potrebbe dare spunto ad altri approfondimenti e conoscenze, se non ad eventuali studiosi specialisti di storia dell'arte o storia dell'urbanistica.

Guido Duiella

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Il libro di Anna Ventimiglia “Villa Trossi. Storia di una dimora livornese e delle sue famiglie” è una lettura interessante e molto godibile, anche grazie al notevole materiale iconografico che lo arricchisce. Interessante la ricostruzione della storia e della architettura della villa che si intreccia con le vicende delle famiglie che ne sono state proprietarie. Si sviluppa, così, il racconto delle origini del turismo di marino a Livorno, dei legami economici e culturali tra l’Inghilterra e l’Italia, già a partire dai primi anni dell’Ottocento, con l’appoggio dato a molti patrioti italiani. Uno sguardo locale che abbraccia eventi che assumono rilevanza nazionale ed internazionale 

Alfredo Petitto

 

Il torneo letterario di Robinson è un'iniziativa curata da Giorgio Dell'Arti per conto di GEDI Gruppo Editoriale S.p.A.
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