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Willy Melodia di Alfio Caruso

Neri Pozza

 

Alfio Caruso, autore di questo singolare romanzo, è un giornalista siciliano noto per il suo impegno civile.
Ancora una volta con questa sua opera vuole raccontare della sua terra e della sua gente.
Il protagonista e la sua famiglia sono chiaramente personaggi creati per descrivere la vita nella provincia siciliana dei primi anni del 900,scandita da indigenza e intimidazioni mafiose.
 Nella descrizione del mondo americano , gli avvenimenti riportati sono ricostruiti con precisione storica e indicativi di uno scrupoloso studio del fenomeno mafioso "globale". Questo romanzo narra l'autobiografia di un uomo che ha attraversato buona parte del suo secolo per conquistare consapevolezza riflettendo sulla propria storia e su quella della propria comunità.

Barbara Vallò

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Dalla Sicilia povera ed affamata di inizio Novecento all’America terra di opportunità, ma soprattutto terra di conquista della mafia: questo lo spazio entro il quale si muove Guglielmo Mino Willy Melodia. Il ragazzo, scampato alla sorte di tanti “picciriddi” affittati dai genitori ai caporali, grazie al traffico clandestino di sale di suo padre e al suo orecchio assoluto che gli permetterà di replicare sul pianoforte qualsiasi musica ascoltata, sarà catapultato nel giro di poche ore, con l’aiuto di un mafioso, su una nave che lo sbarcherà clandestinamente a New York. Infatti è ritenuto responsabile di un delitto a cui ha assistito ma che non ha commesso.

La sua bravura al pianoforte, però, non gli sarà sufficiente a perseguire quel sogno americano che altri, anche sua moglie, riusciranno a raggiungere, perché egli stesso ammette che aveva la predisposizione mentale dello schiavo.

Emerge un ritratto di uomo infelice, nonostante i successi con le donne e la frequentazione di uomini entrati nella Storia, condannato alla solitudine, incapace di suscitare l’affetto altrui, a cui manca coraggio ed intraprendenza; fallisce anche nel ruolo di padre.

Non mancano pagine accorate, ricche di sentimento che fanno maggiormente emergere le sue amarezze e inadeguatezze.

Qualche pagina e titoli di canzoni in meno avrebbero reso il romanzo ancora più avvincente.

Franca Sacco

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In un’America in cui dominano e si arricchiscono capi della mafia come Al Capone, Luciano, Costello, Genovese, arriva, senza volerlo, il catanese Guglielmo Melodia, detto Willy. Il giovane, che proviene da una povera e numerosa famiglia, ha il pregevole dono di suonare al piano musiche e canzoni senza aver studiato le note, soltanto dopo averle ascoltate. Questa è la sua fortuna: non sa fare altro e non gli interessa altro per cui si lascia vivere facendo sì che siano le persone intorno a decidere per lui.

Sullo sfondo le due facce dell’America della prima metà del Novecento: la ricchezza conquistata con il malaffare e l’amaro e duro risveglio dal sogno americano per i molti immigrati sbarcati in cerca di fortuna . Il tutto accompagnato dall’evoluzione degli stili musicali tra nuovi ritmi e revivals. La scritta “Non sparate sul pianista” riassume la vicenda: il pianista, quando suona, ascolta solo la sua musica.

Sarà perché il romanzo è scritto in prima persona e con un tocco d’ironia, sarà perché il protagonista appare disarmato e spettatore, che mi sembra di sentire la voce narrante di Pif nel film “La mafia uccide solo d’estate”

Giancarla Devecchi

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“Ho avuto la vita voluta dagli altri, al massimo ci ho messo la colonna sonora”. Queste parole, pronunciate come un epitaffio all’inizio del libro, racchiudono in sé tutta l’essenza dell’esistenza di Willy Melodia, siciliano emigrato in America costretto a vivere sotto l’ala protettiva della malavita italoamericana, che ne sfrutterà le straordinarie doti musicali decidendone le sorti non solo professionali. Attraverso lo sguardo ingenuo e malinconico del protagonista - incapace di vedere i suoi tiranni per quello che sono e di prenderne le distanze - scorrono i ricordi della Sicilia mai dimenticata e le vicende degli Stati Uniti nel passaggio di un’epoca, accompagnati dal repertorio musicale che Willy suona nei locali dei potenti. Un racconto bellissimo e struggente, con l’unica pecca di essere un po’ troppo lungo e dettagliato.

Grazia Tomiello

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Lettura molto scorrevole, ma si intuisce da subito che il protagonista lascia che la sua vita sia condotta da altri, sempre al limite della legalità.
Guglielmo Melodia nasce inizio secolo in una Catania poverissima dove la mafia già domina.
Dotato di un talento speciale per la musica, che sarà sua unica compagna per tutta la vita, viene catapultato giovanissimo in America per essere stato coinvolto in un assassinio di mafia.
Non riuscirà più a cambiare quella che sembra una vita già segnata. L'incontro con i personaggi di spicco della mafia, che controlla e condiziona traffici economici e impegni politici negli anni 30, gli offre l'illusione del sogno americano, persino il nome gli viene cambiato in Willy.
Egli continuerà a dedicarsi alla sua grande passione, ma continuerà a suonare solamente nei bordelli.
Una triste riconferma dell'intollerabile ingerenza della mafia nella vita delle persone.

Rita Rosati

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Willy Melodia ha la scrittura di un’opera romanzesca, e di fatto lo è, con un intreccio molto coinvolgente; ma è anche un saggio di storia e di politica, ricco di citazioni, nomi ed episodi che appartengono insieme alla leggenda e alla cronaca. Caruso riesce a rendere il proprio stile “cinematografico”: le sue pagine traducono su carta intere sequenze, mi pare, con accuratezza ed eleganza, non senza frequente uso di ironia e perfino di poesia.

Alessandro Curini

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Willy Melodia racconta le vicende di Guglielmo Melodia, nato a Catania all’inizio del Novecento in una famiglia numerosa e poverissima. Guglielmo ha l’orecchio assoluto e il suo talento musicale si svela sempre di più quando ha la possibilità di seguire lezioni di musica. Il giovane ragazzo comincia a lavorare come pianista nel più noto bordello della città, ma quando assiste ad un omicidio, è costretto a fuggire in America dove il suo nome viene cambiato in ‘Willy’. Si innamora di Rosa, dal carattere forte e convinta di voler migliorare la propria sorte in America, ma la condizione di vita di Willy invece non si cambia quando si rende conto di essersi trovato di nuovo in un mondo di intrighi e mafia. La giusta scansione del ritmo non fa pesare la lunghezza del testo e le varie percezioni del protagonista rendono coinvolgente la lettura.

Natalie De Waard

Il torneo letterario di Robinson è un'iniziativa curata da Giorgio Dell'Arti per conto di GEDI Gruppo Editoriale S.p.A.
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